A RAZZA LRINASCIMENTO P•rugia: Fonte di Picn:ca Una •tatua scullure. Lo stesso simbolo dell'Urbe, lo Lupa, è una fu. sione etrusca. I romani non avranno che a sviluppare le qualità di cui sono fomiti gli etruschi, questo popolo ad un tempo guer• riero e agricolo, artista e religioso. Nei musei di Volter.ra, di Chiusi, di Perugia, di Tarqui• nia. ed in tutte le raccolte etrusche e romane ognuno può o-ccertarsene. Nell'Ipogeo dei Volumni, il più completo esempio di tomba nobiliare etrusca. lo studioso può rintracciare Jacilmente i caratteri ariani ed italici. AlcUne metope sembrano eroiche elfigi elleniche rinate sotto il sole della penisola che ne ha sviluppato i lineamenti in forza, opulenza e vivacità. Le furie che difendono il sarcofago di Arunte Volumnio a.ssumono il sembiante di vittorie in armi. Le fronti ampie e spaziose, i nasi diritti, l'arco delle sopracciglia elevato, il taglio della booca e la conformazione del mento sono indubbie qualità di purezza. E la tarda epoca del!e sculture ci può far dedurre che era finito il tempo m cui gli etruschi chiedevano lume ed insegnamento agli scultori d'oltre mare; ,erano artefici indigeni e scolpire il travertino ed il marmo, e a fondere il bronzo con ispirazione propria. Arunte Volumnio con il suo gesto e lo sua sereno possanza prelude le statue degli imperatori romani, e la donna che gli sorge a sirJstra può ben ravvisarsi nel temperamento simile alle nobili matrone della repubblioo. Anche sotto la dominazione romana gli etruschi insegnano. Poi, dopo la notte bizantina, il sole torna a levarsi sulla penisola. Ancora per le vie consolari corrono le ambizioni e le lotte deg!i invasori. Ma il popolo nostro cerca di riconPeN9}o - Stotu.e1 funebre di Anni.le Volumnio. quistare l'antica potenza con la potenza della religione e dell'arte. 11 papato e l'idea guelfa sorgono contro l'idea ghibellina e straniera. I grondi scultori e pittori del duecen 4 to e del trecento tornano ad illuminare nei monumenti la continuità della razza. Roma detta leggi in più ideale campo: Cimabue, Dante, Giotto, Nicola Pisano sono i traduttori di questo sentimento d'immortalità. La Divina Commedia è il Jeligioso ardimento di un italiano che non teme di scendere e di salire nei regni dell'al di lò: coso impossibile a un ebreo ancora dopo millenni sgomento e chino dinanzi olla divinità. Pop:>li di tutte le rau.e, dominatori ed in• vasari di tutte Je terre erano passati per l'Italia. Mo la no,. stra gente appariva salvata da qualsiasi contaminazione. specialmente giudaica. Nelle sculture romaniche, dai pulpiti dei fratelli Pisano alla fonte di Perugia, dalle sculture delle cattedrali ai monumenti funerari, le efligie sono ancora romanamente pure. L'idea del dominio non è spenta: agli uomini si sostituiscono le immagini. Le figure di mille
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