4l~B GRUPPSI ANGUIGNI "~~-1i~-Y E U LE~ RAZZ~AL LU trculusion.e di 1an9u• e interdetto. ------~ La lrG•fu•ione di 1cn9ue à pe1meua. - Ricercare, notare le differem:e cl:e interc.orrono tra i vari C$$Cri viventi, si può dire risalga a tempi remotissimi, ma l'esame su basi prettamente scientifiche dell'individuo e delle !lue c11ratleristiche somato-p!lichiche si può dire iniziato in Italia da Pietro d'Abano, da Michele Scoto, _da O~lla Porta, con lo studio della fisiognomia dei tratti del volto, più che dell'espressione, per ricercare dedurre da, essi l'anima, e con essa il subslrato biologico dell'indi"iduo. Italiano può dirsi perciò l'inizio di ogni studio. di ogni ricerca sul ,,i,•enle dei suoi attributi di forma quali immediati rivelatori degli attributi della sostanza, poichè l'Italia con Leonardo pose le basi fondamentali. dettò i canoni dell'annonia, dell'euriunia delle forme umane. precorrendo la scienz:1 biotipologica e costituzionalistica moderna. Ma contro ogni nostra tradizione scientifica, anzi nntitetica ad essa, aì primordi del !ttolo XVII 1. prendendo diretta origine dell'Illuminismo F'rancese, sorgeva, oltre i nostri confini, una nuo,·a scienza, che in un ,·ano tentativo della etiJ)licazione della natura. iniziava l'èra della cubatura del carnio cerebrale, prendendo a considerare la morte più che la vita, lo sc:;helelro più che il corpo dell'uomo, di quell'uomo che fino ad allora era slato oggetto di sludio della medicina e della fil0wria. che fino ad allora era stato consideralo un tutto indislruttibile eri indivisibile, materiale e spirituale nello stesso tempo. Nel 1749 mentre BulTon dedicava due dei 36 ,•olumì della sua e Histoire Naturelle > alle ,•.uietà e sottospecie umane, giè Linneo aveva accolto l'uomo nel suo Sistema della Natura, gìà era iniziata l'èra del censimento delle ossa con Lavaler. Blumembach, Tiedman, Daumhleton, Peter Camp, funebre sia• listica che veniva proseguita fino ai nostri giorni, 1an10 per citare i maggiori, dai ,•ari Virej, Hamilton. Tiedman, Mortou, .Molkoff. Oggi a tre secoli dalla 11uaorigine, con\'iene 1irare le somme? A che cosa è. giunta tale sc:;ienza? Si può dire a nulla, se si considerino i risultati in rapporto all'enorme fatica impiegata, al grandioso cumulo di materiale raccolto, alla fatica degna di miglior causa dei suoi sostenitori, dei suoi esponenti, ·da tempo immersi in un profondo letargo Ira ossa polverose, cui converrebbe fare più che la statistica del fossile, l'anatomia del vivente, quella indagi11e biometrica, per cui ii è rtJo benemerilQ il noJtro Ca.Jtaldi e la Jua JC.lrola, proseguendo una purissima tradizione italica, nostra dello studio della forma quale diretto risultato della sostanza. che da Alcmeone da Crotone si i: perpetuata da &e<:oli in Leonardo, fino ai tempi più recenti nelle concezioni di Viola e De Giovanni sulla costituzione i'ldividuale. Lo studio del fossile.ci ha la&eiato in asso proprio quando avremmo dovuto attenderci da es!Jò i musimi frutti. Si pretendeva - disse P. Ehrenreich - che ci offrill8e la soluzione dei più difficili problemi della preistoria della Urna• nità; si aveva l'illusione di ridurre a pochi tipi de.finibili gli s,·ariati aspetti delle stirpi umane, e di fornire documenti e 14 spiegazione dell'origine e del miscuglio dei popoli storici, tra l'ondeggiare ed il susseguirsi delle forme, di ~guire questi popoli nella notte dei tempi, il che l'indagine glottologica e la preistoria twevano parzialmente tentato. Ebbene di tante rosee illm1ioni neppure una se ne è awe• rata, neppure su di un sol problema sono d'accordo g:i stu· diosi; la causa di tanto insue<:esso è senza dubbio nel falso indirizzo di voler considerare lo studio dello scheletro. quale Ci!Clusivo ramo dell'Antropologia, come è avvenuto dal lempQ di Hetzius in poi, facendo prevalere il lato matematico statistico di t3.le scienza, su quello biometrico, naturalistico, che nega ogni concezione materialistica e m11cchinistica del fenomeno uomo. Occorre studiare il ,,ivente. quale esso è,, considerando ogni armonia esteriore quale fenomeno .sensibile di interiori armonie. tralasciando o non ponendosi in primo piano insolubili ed affannosi problemi della origine prima delle creature. di fronte al quale la sc:;ienza per S'Cr9M&terdeeve sublimarsi nella fede. Per noi la razza è un concetto puramente biologico. le !lesse proprietà spirituali sono at1'ibuti organici, essendo la menta• lità l'immediata ed appariscente tspTe!Sione di un diverso substralo biologico. Per noi l.1 razza Italiana è un irn~ieme distinto dì individui con caratteri morfologici e biologici propri, ereditari, costanti ed invariabili nello spazio e nel ten11>0,per cui scientificamente il problema della razza itali3na non è che una constatazione di uno slato di fatto. Unitamente ai dàli fiiici, ali.e ricerche bionutri.che, alle richt: .sul ,:iVt:nte dei . .suoi àltributi di forma, occorre studiare le pr<:lprietà umorali, poichè sono qualche cosa di più delicato, di più intimamente connesso con l'essenza stessa dei \'Ì\'enti, dei caratteri morfologici di cui si vale J'Antropologfa fisica, essendo quest'ultimi direllamente accessibili alle influenze esteriori, variabili perchè modificabili. In sangue. quale sede delle proprietà essenziali della \'ita. quale mezzo cui gli organismi vi,·ono ed a cui è intimamente legata la vita cellulare, il sangue, dico, de,•e considerarsi come la migliore espressione nella sua individualità e varietà biochimica e serologica, di caratteri cos'tituzionali, di differente raz• ziali. poichè l'apparlenenza ad un determinato gruppo sanguigno è una carallerislica Jegata a (allori etno-antroJ>ologici, che prett:nta una divel"Sa ripartizione percentuale nef diversi popoli. nelle diverse razze, costante e fW& per tulla la vita, che come notavo. nei precedenti numeri di questa Rivista (vedi Difesa della Raua, Anno I, N. 3, 5, 6) nessun fattore nè clima, n~ alimentai.ione, nè stato di salute possono far variare. Come già feci presente. prelevando sangue da un organismo, ed osser- ,,andolo a) microscopio, i globuli rossi hanno tendenza a dispor• si a e pi1a di nwneu >, aderendo gli uni agli altri. Se uniamo al sangue in esame il sangue di un animale di specie diversa, o della stessa specie, ma di gruppo sanguigno diverso, tale fenomeno si esagera, gli eritrociti si riuniscono in
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