La Difesa della Razza - anno II - n. 4 - 20 dicembre 1938

Gioite, ma aolleciti nuo'ri rampolli dateci: non de' senza progenie si antico nome spegnersi, ma rinnovarsi ognora. Picciol Torquato voglio che di sua madre in braccio sorrida al padre e tendogli le sue manine tenere con la boccuccia schiusa. Somigli al padre; estranei che pur ncm lo conoec::ono in lui ravvisin Manlio, e spiri pudicizia materna il suo bel viso. Parecchi sono i gradi della società umana. Prescin• dendo da quello delrumonità nel suo complesso, ci tocca più da vicino la società costituito dogli individui della medesima stirpe, nozione, lingua: nessi che assai strettamente congiungono gli uomini tra loro. Ancora più intimamente li vincola l'appartenenza alla medesima città; infatti, i cittadini hanno molte cose comuni fra loro: il foro. i templi, i portici, le vie, le leggi, i diritti, 1 tribunali, le votazioni, inoltre le relazioni d'amicizia, gli interessi e i molti rapporti reciproci d'affari e di com• merci. Ma ancora più intimo è il vincolo della parentela; esse infatti dall'immensa associazione del genere umano si restringe in un camp:, limitato e circoscritto. Poi• chè essendo comune per natura a tutti gli esseri ani• mali l'istinto della procreazione. la società è costituita CJ!lzitutto dallo stesso matrimonio. Giunone che allatta Ercole • MuHo Vaticano. CICERONE • Dt OtffcU■ 9

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