La Difesa della Razza - anno II - n. 4 - 20 dicembre 1938

. ' ternita In questa m.:micra noi difendiamo la nostra razza dai fattori esterni di degeuera:tione. E' però necessario soffermarci un momento sui fattori di dcg-enerazione inlrarazziali. Un vecchio detto afferma: e Ceuitori sani - [igli sani; genitori ammalati figli ammalati :t. Questa affermazione. considerata in generale, contiene una grandjssima verilà. L'esperienza comune mostra come gli alcoolizzati appartengono per lo più a ramiglie di alcoolizzati, come pure molti ammalati di mente, ap• partengono a famiglie di ammalati di mente. Questi esempi potrebbero mohiplìcari;i e purchè uno di noi si soffermi un poco su questi problemi potrà ritrovare nella sua memoria i casi di malattie o di difetti ereditari. Davanti allo speuacolo pietoso di fa. miglie nelle quali l'epilessia si tramanda da seeoli, 1alora più manifesla in una generazione e meno in un'ahra, di famiglie di pazzi, di famiglie di delinquenti. ognuno di noi resta dolorosamenle tur• bato, e pensa alla fatalità delle leggi ereditarie e alla tragedia che incombe e intacca la rana non dall'esterno come è quella del meticciato ma dall'interno stesso di essa. Se noi consideriamo attentamente i principali fattori di decadenza razziale diffusi in Europa, indipendentemente dall'imbas1ardimento, noi possiamo ridurli a quattro principali che sono l'abbandono delle campagne, la vita nelle grandi città, fa denatalità, e le malattie ereditarie. Contro i tre 1>rimi fattori il Regime da lungo tempo combatte stre• nuamente. Si può anzi dire che il razzismo fascista abbia proprio il suo inizio in quest'azione di difesa generale della razza italiana, azione dì difesa generale che è staia seguita con attenzione e con ammirazione dal mondo intero. E' utile però richiamare l'attenzione dei nostri lettori sull'ultimo fattore di degenerazione di una razza, che è ap• punto rappresentato dalle malattie eredilarie, E' necessario ancora riaffermare il concetto che soltanto una razta. intimamente sana potrà ~re sicura del suo .1\'venire. Questo conceuo ha valore uni• versale e pere-nne perchè corrisponde ad una legge generale della natura. In natura non c'è possibili1à di vita ~tile per il debole, per" il degeneralo, per chi non può lottare per difendere se !les!o e la !HOprìa s1>ecie; apvena un , -~DAl,C)HOMO o U ..ONNl llASMlTIONO ll .•UU.111( 0Alt0NtSM0 t MAL,URHTANOO A,,ARENHM[Nl( SAN( A lCGATA Al SESSO @ l'OtlATIICC A,,AlfNl(MlNI( SANA □ l'l.t.lfONK:O CIKA • vom '1Ù fR(OO(Nl( Cltl N[GU AlTtl '°'°'-~ COMC GIÀ D.t. '1000 ANNI SI CONOKC DAl TAIMUO OUAHOO ,t,OUNAOONN,t, K>N<>c.'1MOt11 1,.1-,1 lt.t.CAllO ,UO J,fON WUC OIICON, DUl P1GtJ ,t, C.t.USA DllU CltCONCISIONt CISOOUAH001nGUO<lUZl,t,/IUoTUNA, Il IUZ0 NOt,I l)(Vl U.$O( CIICONCIJ0 SONO MOln 00N) U, CIICONCISION( • l)(ftt),11( G•lCOOllZZATO olllf(ò!IIIMO GENITORI S A N I . BAMBINI S A N I GENITORI MALATI . BAMBINI MALATI

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