La Difesa della Razza - anno II - n. 4 - 20 dicembre 1938

l bimbi d•lla famiglia di Augusto (bauorilino d•ll"Ara Pods). riale: primo ha lutti quello della indivisibilità del patrimonio. Un sntico codice prescri,·e: e Il rtglio maggiore de,e an~re per i minori l'affcllo di un padre, e questi ultimi, a loro volta. come un padre lo .:me.ranno e riJpelleranno •· I ,•incoli di 1>•- rentela &<>nopogli 10110 la tutela di una serie di di... inità minori che presiedono ad ogni allo della vita domestica, dal l,art! che tl il nume gererale, al &rniw chr è il proiettore del singolo. E inco111riamo COiÌ 'o'ia via il piccolo Domiduco, che presiWe all'incolumità del pargolo ai suoi J>rimi passi; il dio Giugati110, che conscna ina:1erali i ,incoli d'afreuo non solo della coppia genilri~, ma dt':fo prole; la dea Munlurna che assicura la pro8pcrilà della famiglia e la llUa conservazione e, fuori delle pareti domestiche. il M.lprcmo dio Ttrmine che difende l'inle· gntà dei confini entro i quali ai s,·olge ia aacra vi1a del 1>a· rcntado. La COJnJ>agine della famiglia romana p~ta sollo la sahaguardia di numi domestici e agrari non ha 1isconlro, paragonata a quella di altri poµoli. La religioiliLIÌ di cui si circonda la ea:-1a l>l)iega in modo affa110 razionale i rapporli dei ~mbri. i quali non i'ulile liene l'un l'altro vincolali. ma la pie.ti e l"alTe.110 reciproco. L'utile è eoncepi10 dall'insieme delle singole famiglie • bene6cio dello Staio; ma nelle mura domestiche l'amore e il rÌ!jH:Uo ,·e~ il padre sono i sentimenti predominanti. E si aHk mie de~idcrio di DNicurarai questo affello generato da;la c11piJi1as procrt!Ondi, che non iii esilerà a ripudiare. la moglie slerile-. La prima .&entenxa di di,o~io pronunciata dal Senalo romano uel periodo che va dalla prima alla seconda guerra punica, è mo1ivata dalla mancan.ia di prole. Solo a que.slo palio i Senatori potevano con.!!entire il primo sciogli~nto di matrimonio. 8b10· gna che trascorrano sette secoli e che si arrivi a Properxio. non volendosi dare. all'elogio del celibato cl1e Plauto fa pronun· ciare al 1uo penon.aggio l1eripltt0meno nel Mi/es un ,alor.! Il ,_rado d1 Cl'ihà di un popolo - t' ,ia1:> dtlto - ti può mi&urare dal ri1r,e1to con cui ~n-9-ider.l 11 donn1, e QlteilO è e1111to i,e delb «!omu ai eoiuidcra I& rllll1ff;lne eMN1nalmcn1e n,111em1. 01f111i b cura, di~i q~i 11 culto, dell'infan:d• roppre.enta re1pret.tione piU alta di una ra,--.iunla rnaturilì di ooncnlon, M>Ciali 1: politichfo. la 1:1oria deUo !lttllO progrN&O ,i rifkue l•mif'O!!-llinentts in 111tellaf"\Olui.ione che ha JKlrlato 11 1ien1iero moderno ad affermare te.:n1p~ di 11iù I ukM-e 1n1i10 nel fanciullo, e ,n qll8!a ~olu• t.tOtte ti po1~bbe •H1di.ue lo ..-,luppo della e,,ihà. Pur1ro:1po il fanciullo h.a lattiato \·•~ trae• o: ndl& atorUI p'U 1nt9Ca. Spa90 10no coa• fate eon A kp.mda e i miti. Spe.it,imo .ono l'eco dti IM:rihci umirni eelel1t11i dai Feniei. dai ►'ili11ei. dai Moabi1i, ti.agli Annamili e in cui i f,nciuJli er~no 1e Yillime abi1u.alì. Mi1lia1a e 11 •91lial& di piccole ,inime ln~nli tro..-arono (1.lt-1la morie fra le bronzee brattt3 infuocale J1 El. di ll1al. di Moloch. Solo ili [,µii, fra i popoli an1Khi. ebbero «no i f1nc:h1Ui proft di umani1à et.a tettimo. ,,;;mo la loro c1vil1à. Nell'epoca di Menfi (S00.2200 •· C.), Ameni, c.111iodi un.ai pro\-jncla. d.na r•JMMte del wo goHrno. 1erhMdo: cTuno il paeae era Rffli11.1110 J•I .ettentrlone 11 meridione... NeuM,- piccofo /ariciwllo /Il mai maltrOlttllo, nè-.rcuna 1edo,,a fu oppreiA da ..e•· t: ao<on dal e Ri1•ale dei Moni •• eompilaio nella ,ua p,irte ptù antka tolto la Xl Dinastia ltbana, 11ppiamo che l'Osiride Uk5ie e i 40 '-·udici do,evano indagare 5e ranim.s. nell& ,ili 34 Cul1 tcnena., ...~ne .Jl°"t-1110 il lolu: ,o11a lwcca Ilei lotltUtl~. \1a tnche in docunW!llli che non hanM il aolenne ca,anere ulliciak, tr"pue la eut1 e la preo«up,11.aone che qllO'to popolo a\"-eTadei tigli. Dilani i •t•la ri1rcw,1a. tra 91lialtri papiri ehi' parl1110 dell'i.nf1n1ti1, I• letu.:radi un OJ>C.raio alla moglie in procinto di di,·en1ue madrr. Lootuo dllb Ctil, per ngioni di la\OJO, egli •· prieoccUJ)& d1 noi\ poier &#istere •I parto: coMCio delle 111ie5e e drlle nece&1-11ì, di quel momento. r&li r&Micura I• tua donna ehe appena ri«,,-eri. I& pap• ~~.1& mande.ri. Nel!. 11oria di Homa noi poMiamo teguire con f'i,l,Ue1&1e una ttrla eon1inui1.ì, l'n·oluitionl' drll• prokltione dc:lrinlMWI. Ptt 11 fOD'lano l'tre almellO un tiglio ••tchu, nella propria dittendenu era un do,,.~re ,ociole e relil(io,o: procurava ripMO egli anlenlli e asstcura,a I& contin~ dell& famiglia. 1...3 prolificitÌI en un b~o che , rom.ni ,ea. 1ivano Qel loro orgoglio di guerrieri e di conquisiaiori; un complt'UOdi leggi li toAtenen e li incor•gg~va. C'ttJino kui ~ obbl1gnano 1uui i einadini ad ammogliarti. ad alleq,,e i loro fiJh, che conten1ivano il divon:io - ammeno. ma condannato nello 1piri10 - in CHO dì ,terili1à. C-oiì T•llo Ot1,lio. in f11·ore delle famia:11' numerote ~,aLili che, nd e.. o di natcite triJ" mine. te i figli foa&ero maechi, dovevano esaert" 1lle,·a1i a spe9e dd pubblieo e.--ario, Con1ìnu.are la stirpe era una leue monle che permeaq lo 1ph110 romano e che Valerio Mutimo enunci.va con quHltl nobili 1~role: e La natura ,la,-d«.i fcuere i; /a WI obbli•o di tra. JMellerlo tJ oltri. I nwri ,.-,wo,i flile-i:w111U,i-., t:i W,-o i,,tpos,o fo6bli,o ,i .,Jfni.,e 11110 ,o- ~uri.tò •. M1 il CorJIO di leggi piU completo e le pre- ,iderue maggiori ti hanno con ee.re cd Au g9'to .. Mmlre quea.to, •d eK'lllpio.. ~ite alk matrone romane che .a,·evano ire figli di indot11re I• top patri:r.ia, Ceu.re proibl alle dofllll' inferiori ai 45 anni che non ne..-ano marito. o che pe.a,.tO. nendoLo, IIOII .,-e-.-ano fi,:li, d1 portare 11okl11 e di .e..,-..il'li dcli• let1iga. Per coniro distrlbul apJ)C'ZUmenli di terre preuo Capri Il 20 mila ciltadini paidri di almeno 3 f.gli. Tanlo Cesare, qu.anto AuglolSlo ne.Ile a.rie.be pubblkhe favorirono i cap, di fam1,:lie nume. rQ8t. Concessero premi, promoi.ioni, pri,•ikgi. qu•li 6d etempio. per i Se.11atori che uevano più fi~i. di parl&re pe:r pru•i in Sfflaio. fu-ori dal campo legi1la1ivo, in cui furono fondamentali le leggi Giulia e Pipia Poppea. è da ricordar-ii un ttkbre ditc0r&oche Au,:u~10

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