La Difesa della Razza - anno II - n. 4 - 20 dicembre 1938

1nL1p•co•1P•c E LA. SCUOLA. CLA.SSJlCA. La scuola claMica i lulla italiana. Tranne la S1>agna. non riguarda aitri popoli. come riguarda noi. E c'è per contt3Ut::~z,a un problema tulto italiano, che non 1)0Miamo lasciare ancora inwluto. cioè mettere il 1>01>0!0a contano della scuola classica. Il poJ)olo, s"intende. non gl'imbecilli: ,·orrf'· dire la plwt:. per indicare lo strato inlallo, il corpo della nazione non trali· gnato in cl~. Quando finiremo di es&ere aristocralici? Quando ftnirà l'epoca della mezza calzetta. quando ci Y-remo liberati dai rtiidui della ri,·oluzione Crancne, l'imprfSa della più facinorosa mena c.slulla. Quando gl'impreuri della propria per§Ona e i capitani e i f raochi!!li e i commoui del hon ton e le cameriere decollel~ della soarè avranno finilo di ~re tanlo crdini e lrovata una umana occupa.zione. Mettere il popolo a contatto della 1CUolaclusica è problem3. lullo i1ali,no. per<:M l'lulia è popolatt, ~n<lo cla.ssica: la sola nazione clusica, la sola popolare. E: problema anche 11p3.gnuolo,pcrchè la S1•ag11a è il nOfllro ramo congeniale più anrico. cd ha come noi patito finrtu"° francae e luterano delle aue clu.11i tralignate. con le lragiche conKgucnze che ,e. diamo. Non è p..-ohlcma francese, perchè la F..-,ncia l'ha riaoho alla gotica, facendo del cianico il cla35icismo e il clusici&tico. e la sua 11<:uola,·a come un organello. sah·o l'11t1ra11ivaeh 'è dmti.nata 11de&ercitarc cd ha esercilalo sui 1>0poli deboli di f,. colti nuionali. su quel popolo prl\·o di cuattere nazionale. ch'è la borghesi• di tutli i paesi. e 1ull• gio,·cnlÙ italiana fiacca. per fiacchezza d'immaginazione, e sviluppo delle faeolti raiio• nali d'a.s&0eiazionc d'idtt. analogia. metafore di conoeui, ecc., in eui &arà sempre maestra l'indole della lingua franee&e. e noi §ervitori, e che è dipe.AOdal sonappon,i dell'indirizzo eAtetico alla scuola classica. Credo che il significato del clauico dobbiamo andarlo 11 ricercare nella costituzione di Scrvio Tullio, che non fu crea· ,:ione di elusi, raHorumcnlo di patrizi. ma un frmo mcuo a 1uuc le cluei, una garanzia all'oppressione della plebe, sulla quale maaimamente do,·cn fondarti la monarchia. çhe cadde appunto 1>er il predominio oligarchico delle cla.ui e l'OJ>JlrCS• eione della plebe. che è la vera ragion d'~re di tulle le re• pubbliche: e ri.sor$C quando VUre polè rom1H!re la crosta cioc· roniana. ~hc avttbhe soffocato il dt'.&lino di Roma. E dobbiamo andarlo a ricercare nell'opera di Ennio, nella creazione dcli~ lingua comune, ddle l"ggi. dcll'immaginuionc ,·olgarc.. in cui risiede il µotcrc canolico e tulto il 11egrc10del· l'impero. il genio di Roma. Ric~n::arlo nel polere della poe:,ia epica. che è proprio quello di far nazionale l'immaginazione del popolo e o..-dinare il mondo a uno, come fece Omero la prima ci\'ihA classica, fecero Ennio e Virgilio la seconda. feu D1111tela noetra. \'olgare. popolare. coml!nc è l'e,!e~ propriamente omerico dei popoli cla..c.sici,del solo popolo cla.ssico \'Ì\ente. Il ,·olgare di Oan1c è l'CMCrc omerico del no,tro popolo. Volgsrt" e danlCS<"o è il noslro genio. Dantesca l'immagina• 1ionr <lei Rina.scimcnlo. Dantesca la grammatica, la sintas,,i, Jo stile, le leggi dell'immaginazione italiana, 6Crittc dai pro ..atori del cinquecento. Que1110 è il cla.5aico, viYo in Leopardi, vivo in Ma111.oni. Questo il nocciolo deJla scuola clusica. t per eccellenza la scuola dol'l'uomo comune e delle cose tu· blimcme.nte inutili, che però ti fanno capace di ordinare il mondo a uno. Ebbe il primo colpo da giU$naturalisti, luterani e galantuo· mini, e adC&SOmuore, trasformata dal concclto riflessl\•o e filosofico di cullura. Fu in parte salvala dalla ChiNa con i seminari e specialmente dai gesuiti. Se vostro pad~. ,·ostro nonno furono educati dai gesuiti, ,e li u·cte conosciuti, potete nere un'idea per quanto difeuou dc.ll'educaz.ionc clusica. Ma la ncca!lit.1 di seguire i programmi de.lit" scuole regie. sopratutto l'influenza che prcli e inscgnanli del clero ha11110anche i1l\'O· Lvivi Tito; Mcrtentità (opera ,._.1211010 oJ eonco.-.o di Sa:n Re-).

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