La Difesa della Razza - anno II - n. 4 - 20 dicembre 1938

A.dr.a M-t99no: Lodo.tco D Goo..09a. e- la spoe,c:11• i 69U di Federico (Manto.-o. Palano Ducale), J(!r 9overnore bene i tuoi hglioli al debito line arai cinque lor men dl.acipltno li doppao che N sono oltrimenti trovati In laJlo. CO.'lllidera:zlonf.secondo cinque termini l.citomente poAOn pigliare. E .arè utile speuo, ogni dl uno •oho. IClfe loro capitolo. • che Lo prima à nutric:cugli o Dio; la 1M00nda al padre • 1e, madre, lo dcucuno ■'accusi di bugie, Inganni, cli,10bbed.ien&e e altri falli; teruJ a loro; la quarta alla repubblica, lo quinta alla fortuna . eom1naando tu a domandate quando .ono minori 1i che 1i conSe debbi compiutamente tuoi ligliuoll governare, eonvienti ancor leuino in pubblico o In occulto da te, • 1è stessi dispongono allo P41UO?eche .ono CM-Ipadre e dello madre, luol e suol, e nutrlcxugh COl'Tez:ione.come dello •· doppiando lo diteiplino .. nego o IICU9C a lui e o le, inHgnondo rend.,. suo kl!lo, o •ero non SoQCOl'lcia 11debito, al quale gli obbliga Dlo, alla bollitura. Di tali 9culi9a• la natura e ogni buona lev9e. menti fa· li ringrazino; s,trò che La qual eo&a facendo, saranno 'I debbon Ime, ph) che H Jéui cr~uh o O.o e a ,u\ •lessi; però Ouoodo hl pot1ol'19ti MILIO peDo. loro danari o vestimenti E qu► che ehi onora i.I podre e lo IDO· Lo prima CMO. cr•do. che tac:Hti. sto non vuol durare aolo lnalno ;~J: E~~l~-:: . ~ :2:~:.:.;::: 1 ": ~ 1~I:-.:::t ~~:~:;:~s ~:~ale:::r~;::i~a~~°:n= Oh ~D~~::o •a:~':.t\::.!°i,.ne KmO meno obli9ati i figliuoli a• In quella de' MmPf'tl vlnnti. Non Quando tu lo teani nelle broc:dol ~':u 1 ot a~t';;;:~ ! ;, 11~~:: :s:•[:_.::! 1 .e e :~~•~ ::i~~ ~h~~ 1::!,o•.,:~'Pl~:- _:i :c::::~:o. a' suol 9iudici o rettori; I quali 1 tuOi h9liuoli ti loc:dano re•e• lodcnilo tu, ollora. aello loedol ~~n~u':J:n al •~=~.i:!~ ~7:: eil 9==• =~I 1 ~: SI ben, c:red'lo. e dkel: .. O ti9lluol mio!., alla aalutevole dladplina. E per• do~ l~~o;;enze Mrvor gli lo Ou~do l~o,C: un ~- il di do~a. ~~,u= :i c::bede:ar =,1: ~ ne' parlori, La prima ringrailar. ~~· ;~arcr::!:n.~b~ = 0°:-:ntio, della modNt • però pouon dare eotto la diadplina, la seconda E poi pone•I 11 •ÌH ol •OQlo 't'WO: in su loro quando vogliono. Che tacere nel cospetto de' genitori; Poi vii dic:e•I 000 materno riH: ne J)frdono I figliuoli? o aon bai• la ten.a rispondere con reve• .. N'oa dorm.lr pi6. che li eanbbe rio! •· tuti che l'hanno meritato, o non =~· ,:~~~~ odi 1r:!:9f: =N: · · · · • · · · · :~;tod~· ;~,f:::° ~: ~olente elc!I ot mal• • non al Qu~::. 1 : 0 : r:!:!.~0 :=:c=:;,~ meritano ov•ndo poilenza, E bene, speeao convengonsi dlael• Come d'amor aoo t"cude•a \UIG Uamma petl> Hmpre e In 09ni ccuo sono ~=e~te.~~~l~m~uri= Che t'GYeu.i ecoA'iato d'all♦9ffna? loro ulile le bu ... e ba1t1tu1•, e ba1tilwe IOJ\no lor il buon pro; :?°o·, ::'e?- •• r.;n~!•a~n ~t~~uo. a_ questo s·onDieuerebbono H cot\ ai correggono, CO$\ di't'♦n• .. • ama.uono in o, e non pure ton buoni. E perchà •i vuol loro (BEATO GJOVANN'l OOMINICI) nello c:arn•. lnaegncrre al ben Yengan pron• tomente In quanlO puoi, orcbna. ~~~-- (BEATO GlOVANMJ OOMINJCI) come hanno kJtio lallo, vengano (1357.JUI) a domando,- COrTHione, dando --------------~-- (a~lo d.l go•11DO di :wo •mor•) 23

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