La Difesa della Razza - anno II - n. 4 - 20 dicembre 1938

gaiitqri abbia almeno in:,tauralo il ttgno ,klla gioi.a pc'r il f:mciullo. f"ra:1tumate le leggi. l'irruxione libera dei figli nel canipo degl'impul!i 1wri. a.ln1eno 1>0rlalo a OOilloro i doni del· l'Eden? Ahimè! Quegli Mo.!i che hanno pro,ocalo. COMcin:lrmenle o incoecientemente, il crollo deJl'au1oriti: dei gtni1o-ri, ora <kb· bono con!la1are gli effelli deleteri delle loro aberraz.ioni. Sembra incredibile che la liberuione dal giogo familiare abbia creato una &ehiawitùpericolosa, miw:rabile. quella dW! è Mala chiamata JamiliJi,. e che c:onsis1e in una .10fferenu. a ha--,c nevrotica. che fa dei fanciulli i ,,eri maniaci di &e sleMi. Prima ancora di f>Otersi orien1arc nel caoii della J>ro1>ria anim11 e&:Si &0110 sommersi da dcaidcri incolmabili. e 1..a famiglia dh ien~ come una Mia di s~i che m~1rano l'io del fanciullo rifrat· lo da tutte le parti 80tlo 1ulle le luci e con i coniami più tfo·ersi •· Cì aoao a♦d'V..B..S.S.. au.llcr co.rt«. l♦ffi • d♦creli pt>r regiola• mentCl'l'II il lcnon, del kur,ciulli. Mo come Hll9000 oppliieati? La • Pra•dG - N •• • ~pala ed ha m- 1D. 1uc• UDC odioea reallà. Nella pro•iD.cia di V1adimir. I lanciulli di .. n. tano operai agricoH a 9 o 10 ClDAi. lcnonmo 15 o 15 ore al iporao. wengooo bcntonati a &an9u• dai ~Ditori qu-do tealaDO di duffin, a quella 't'lla d'ergcmtolo: bimbi di 10 • 13 cmaL conau.ntL tHmCIDO rm .. mo aei loro •tracci: le ra9cntine dormono con le Tacche. la•o«mo dall"alba al aepuKOlo, • aono batlute; in Carella.. dei t.lmbl we1190110 a.Uittali dai 9• Ditori per tutta r-tal•. ili cambk, dl UD barile di pNCe Ne:o • daque rubli; ..Ue tenui• alata.li ••119ono efnlnati lcmdulli da 13 a 15 a.ai. I quali klTOraDO IO o 12 ore aJ 9bnso; la m•tà d♦I vio•aai laTONtori qricoU DOa. HADo neppure ripoeo .. uimana1e: 130 mUa ra9auine IGTor<mo da 10 a 18 ore al giomo. (.. Pravdo" del 19 giugno 1929). 20 I piccoli ,·edouo nei loro ge11ilori una auccur&ale del loro io. e non riNCOno ad indh•iduare se stCMi. Prima di ~lare la gioia de.Ila gener<>Aili. ~no IHNÌ neìla ttle di gelosie, querimonie. i1>er!t'n'!ibiliti. lnU.iato il 1.'0nfli110 con 8C 11tcs..._~ il fanciullo sente, proprio rtt:I momento in cui avrehbe bisogno di coordinare le l)roprit im1mssioui e i 1,ro· 11ri impub;i. e ~5lare it primo richiamo .11lla n)Cuiont mori,lr de.ll'uomo, di CMCre incatenalo a ~ slCHO e schino <kl 1er• rore di autoferil"9i. S111,legge ":mica e lirannica i: il piacere. E 11icoome, è Nict:L1Che che lo affc,-ma. ogni piacere otige l'etemiti.. è inevitabile che il fanciullo così p.araliuato, non con()l8tt.ri, mai il pa..-.so tlell'a· more che lo porta ,·erso gli altri. DoYrebbero far &euotere gli illusi quesle 11arole d"u11grande psichiatra. il quale afferma ch'è impoMihile concepire differenze •pccifiche Ira le t.endenu anormali del fanciullo ,·ir:ialo, con,ide.ra10 dal pun10 di , '51a morale educath·o. e quelle del• l'isterica, oonsiderata dal punto di vista medico e terapa1tioo. In rc:altà, nei due cui, le ale&Setendente anormali del dominio della YOlonti .sono pre&enli con gradi differen1i d'intensiti. O\C cosa sia da attendel'l!i da questo cscrci10 di mala1i dc.Ila \Olonti. d'islcrici. di e,:oisti raffinati. di nc,'J'Olici, d'infclici. è facile comprendere. I cHi più emcrgeuli im1>rt"Mionanogli psichiatri. e accusano un si11tcma educalh·o J>f'ricolO!li.uimo. Non ,è 1)('rò da dimenticare che mohi•~imc: fom,e ne, ro1ichf" riman· ~ono MIia trùluu Mll'ambit11te fsmilia~ "C'OnO:!!Ciute. t' ~r-

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