La Difesa della Razza - anno II - n. 4 - 20 dicembre 1938

Che cosa regis1ra la scienza educali\'&, quando si fa ad osser• \'are il rapporto tra figli e genitori? Diciamolo senza ambagi e senia prudenti circonlocuzioni: caduta del potere educath•o <Ìella famiglia. Che quesla sia di"enlata il regno della carezza. profusa con atlenzioni sempre più raffinate, può far pensare n conquiste di quella sensibilità ritenuta, e non si sa J>erchè. farmaco e tonico dei figli. Tonnellate di caria slampata, in lulte le lìngue conservano le proteste più patetiche contro quel rigorismo familiari", ,;au:i.:i prima, dicono. di tante infelicità. de\'Ìazioni, <' miserie. Gli educatori. i pedagogisti. gli scrillori pc!° l'infanzia hanno fatto un processo inesorabile Q quella durezza familiare, che si amnmn· tua di 11;utorità per in:iridire le più pure e più immacolate manifeslazioni di vite nuove. La tirannide familìare ha susc::itato gli sdegni più 1en11>estosinelle anime ben nate. C'è slata una vera crociata per liberare il ranciullo dalla ferrea di1ta1ura dei genitori. E si può dire che la battaglia sia staia pienamente vinla. se è ,,ero che ormai si denomina il secolo nostro: secolo del fanciullo. Oggi non ci sono più genitori padroni e figli schi&\'i. L'aulorilà paterna ha finalmen1e ceduto il camvo all'amore. Eppure il comandamento di Dio non dice: « Ama il vadre e la madre>. bf-nsì « Onora il padre e la madre>. Eppure padre e padrone hanno fo stessa radice. a ricordare che non può esse:re veramenle padre chi non è :mche padrone. lo 11011 so quanti dei dieci comandamenli il mondo &ncora accetti. E' cerio però che il 4• è stato cancellalo con la spugna inzuppata nella 1e:1erezza. Del resto, perchè il riJpeltc, categoria desueta, doveva resistere ancora come asse della vila familiare? E' da tempo che il rispetlo è rintanato, per· cl1è vilipeso e minaccialo. Questa diga delle pas· .sioni umane, si è lasciata corrodere da quelle perforatrici che hanno nomi sì sonanli, e alle quali tulli orlll3i fanno credito. E coloro che si son ,·otati a11a miMione di mutare l'epidermide del mondo, sono, bisogna riconoscerlo, mirabilmenle sorretti ed aiutali da luni i chironi che con favole, o con (ilosofemi, con statistiche o con tecniche p!!ichiche tentano di ridurre il focolare ad un'immensa culla, o,·e i genitori frigna· no ed aspellano il balbeuio consola1ore dei di, ,·ezzati .se non addirillura dei lattanli. Genitori: &<r11itori. Jaçopo SanaoTin~: Ver,;i.ne col Ji91io (Venezia • Muffo Correr). E' risaputo che l'età del rispetto, intendo l'età in cui questo si radica, è 'la prima età. Il periodo della umanocla.stia comincia, pur troppo, presto. E non v'è gerarchia, idest rispetto, clte si p088a innestare su altro CeJ)po che non sia quello familiare. Corroso codesto ceppo da tutte le formiche pedagogiche, la gerarchia 60miglia ad una scala disegnala sul muro, çhe nessuno vorrà adoperare per Mlire. E' ora da chiedersi a chi abbia giovato <1uestodecadimento dell'autorità familiare. A prima vista sembra che l'abdicare dei

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