...-. ta ~ ct.:at 'IOfK0,\8, & ct.ota,, • ~~ a, ~ te, ~ CWCM&, CM-~it(ujl,i,o.e~e,-o-'~ IWe+uto. piAÀ, fU lui, clwi fU O,& e.Ma, ~ clwl ~ Uffa ~ «-ta ... Franceaci> di Gio19io: L<i Madonoa col Ji91io (Siena • Accademia di Belle Arti) . • D.. id♦rio da Settignano: La Madonno <:0I bambino (Torino . Accademia di Belle Arti), La madre si rinchiuse nella :mera. e piagnendo con grande lamento diceva; figliuola mia dolce Eugenio, dove se' tu, che io non li trovo, com'io .soleva, in camero? Chi cosi diaavvenluralamente t'ha tolta alla tua madre tapina? Che nuova generazione di perdilo è questa? Dove al mondo se' naacoMJ. e nulla mente lo puote imaginare e comprendere? Se mi t'avessero tolta, figliuola mia, i feroci barbari e i crudeli saracini, molto meno trista sarei; imperoechà la tua risplen• dente laccia e chiara persona e la tua sapienza t'avrebbe fallo onore Ira principi e nobili baroni, e sareali stata glortlieata e magnllicata da 09ni gronde signore. E se fossi staia menata nel capo del mondo, nulla impouibile m'averebbé tenuta, ch'io non ti tossi venuta a vedere; nè fatico veruna cl sarebbe di ricomperarti tanto oro, quanto tu pesaui. Se tu Ioni morta nelle braccia mie, molto plò contenta sarei; e imbalaimando il tuo vergine corpo. serbata farei per mia COn$010%iOne; e qua.si come dormissi t'arei contemplando vedula. Ma ora, figliuola mia, niuna conaola:r.ione ha la trista madre tua. Guardo per tutto Il pala9io, e non ti veggio; nel quale, figliuola mia, vestila di gloriose porpore, e coronala di oorona splendidissima. per le molte e lucenti pietre pre-, 1:i0111reisplende'fi, come atelia nel cielo; e ora agnl ooaa ml pare oscurata. Perchè da noi ti se· partita, stella diana? Ma vie più a.curala è l'anima inia; della quale per la letiz:la ch'io per te ricevea, era quasi mez:za la "fila mia. Quando io entro, e veggio le gioje tue, sempre mi si rinnuova il dolore, e piango amaramente su te, diletta figliuola mia, e dico: Ecco la corona tua, Eu9enìa mia, la quale io soleva acconciare in sul tuo biondissimo capo, e tutta Alessandria !a«va allegre:r.z:a, quando ti mostravi ne' tuoi ornamenti; ora di le son vedova, e tutta la cittdi è contristata per la tua nuova e inaudita partenza. Quando io era triste e manin• conosa, e lo ti vedea, subito, come cocda la luce del sole le lenebre acure, cosi la tua lieta laccia cacciava da me 09ni nebbia di tristeua. (DOMENICO CAVAI.CA) (1270.IJU) Onde. sl come, nato, tosto lo figlio a la tetta de la madre s'apprende. cosL tosto come in esso alcuno lume -d'animo appare, si dff volgere a la correzione del padre. e lo padre lui ammaestrare. E guardisi che non li dea di aà essemplo ne r opera, che sia contrario a le parole de la correzione: chè natural• mente vedemo ciascuno tiglio più mirare a le vestige de li patemi piedi che a l' altre. IDAHTE • Convivio. IV. 2.la) 13
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==