La Difesa della Razza - anno II - n. 3 - 5 dicembre 1938

I \ 52 stata sempre e dovunque riconosciuta ed invidiata una grande capacità dominatrice su ogni condizione ambientale anche la più sfavorevole. D.ai grandi, che la terra madre lasciarono per i lunghi viaggi di esplorazione _edi conquista, agli umili pionieri di ogni epoca che la •forza del braccio e la versatilità dell'ingegno portarono in terre lontane, trasformando e rendendo ubertose terre sterili ed ingrate a prezzo di patimenti spirituali- e materiali di ogni genere, tutta una grande schiera gloriosa di italiani sta ad affermare al mondo intero Ja nostra potenza di dominatori, mai indegna di quella che fu sempre gloria della Roma imperiale. Colonie -di italiani fissati in terre lontane ed in climi differenti, ma sempre mantenute compatte dal vincolo inscindibile della razza, si sono espanse superando ogni ostacolo, riuscendo in definitiva a rendere coonpatibile con le loro possibilità di vita anche il più avverso ambiente. Ma questo, è hene chiarirlo decisamente, è stato possibile soprattutto per quella caratteristica di alta Tesistenza che era insita nella loro razza. Nessuna meraviglia dunque che questa possihilitit si sia estrinsecata in maniera differente messa di fronte a diversità di ambienti. È il saggio combattitore che usa armi e tattiche differenti con differenti avversari. Siamo così venuti ad ammettere la possibilità di variazioni degli organismi in rapporto con ·le condizioni ambientali; non però nel senso corrente ma bensì includendo in questa affermazione il risultato evolutivo di condizioni preesistenti, le sole che sono ereditariamente. trasmissibili alla discendenza. Le razze maggiormente dotate sotto questo aspetto· si trovano ad essere geograficamente distribuite in quella fascia della terra che costituisce la così detta zona temperata, al centro della quale è situata l'Italia. È in tale zona che noi troviamo fa razza bi,anca ed è infatti soltanto questa che come pioniera, esploratrice, conquistatrice e colonizzatrice noi vediamo essersi spinta fino negli angoli meno accessibili, più ingrati del globo. Ma anche tra le razze bianche, sia pure in minor misura, possono rivelarsi delle differenze di grado in questa facoltà di dominio sugli ambienti. Nel loro -gruppo emerge infatti come una delle più, se non la più dotata, la 111ostra razza italiana che così, a tutte· le sue altre qualità di intelligenza, perseveranza, cornggio, vie,!le ad aggiungere anche una maravigliosa capacità di dominio ambientale tale da poter compiere, meglio che qualsiasi altra, presa nel suo complesso, i più faticosi lavori, <la poter compiere e sopportare le più dure fatiche. Questa dote che ci è riconosciuta in tutto il mondo ha fatto sì che in ogni tempo, e specialmente quando le oscure ed abbandonate masse dei nostri emigranti si offrivano -all'oro straniero, fosse preferito e ricercato il nostro lavoratore. Cosicchè il genio italiano, il lavoro italiano, hanno riempito il mondo con le loro opere; chè il sangue romano scorrente nelle vene dei nostri lavoratori ha permesso che essi dovunque innalzassero insigni monumenti ed imponenti attestazioni delle loro capacità, degne veramente del nome di Roma ;Madre.

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