La Difesa della Razza - anno II - n. 3 - 5 dicembre 1938

Si ammassarono così, suj moli, genti nostre di ogni pac::e della penisola.: venivano dai montuosi villaggi friulani e calabresi, dalle pianure venete e campane, dalla terra .di Abruzzo e di Sicilia. Era l'effetto più visibile- dell'eredità che alla terza Italia lasciava Agostino De Pretis, morendo nel 1887; era la conseguenza della politica delle « mani nette » che meglio si potrebbe tradurre delle « mani vuote». Avevano diffuso un profondo disagio i molti problemi economico-sociali che esigevano una risoluzione e che invece si lasciavano diventar sempre più aspri. Si aggmngeva un distacco doloroso fra il· Settentrione e il Si cervava, .a danno del patrimonio. nazionale, e senza preoccuparsi del futuro, una remunerazione più immediata. Mentre scomparivano le piccole industrie artigiane e familiari che arrotondavano lo scarso reddito agrario; un sistemn fiscale imprudente ed odioso - come la famigerata· tassa sul .macinato - esasperava la miseria. Intanto il hraccia'ntato diventava sempre più numeroso perchè la •piccola proprietà si assottigliava. Infine, cominciato il flusso dell'emigrazione, la terra si spopolò, tanto che alcuni paesi degli Abruzzi, della Lucania, della Calabria, perdettero tutta. la popolazion~ valida. Quella terra· quando non .fu abbandonata, fu rimessa a p~scolo; •i boschi e gli oliveti erano ormai Nel libro di E. De Sanctis Rosmini sulla Beata Cabrini, si legge: "Nel 1892 a New Orleans gli Italiani furono accusati di aver assassinato il capo della polizia... Furono incarcerati tredici italiani e svoltosi il proçesso e il Mezzogiorno, dove la popolagiudizio, furono assolti. Intanto i cittadini eccitati dalla stampa e mossi da persone influenti protestarono con furore e odio indescrivibile, dicendo che la zione essenzialmente dedita ai campi soffriva di m1 più acuto stagiustizia non era stata fatta come si doveva. Acceso to di pauperismo agricolo. • perciò di odio feroce il popolo fece giustizia Qui, in particolar n:odo, maturavano le estreme conseguenze di cause storiche che ris~lgono nei secoli: il sommaria sopra. quei traditori italiani carlatifondo, iniqui contratti colonici. una eco- cerati, nomia patri:ucale e di sfruttamento. Ne soffrivano maggiormente le provincie che avevano fatto parte. del Regno delle Due Sicilie e che allora dettero il più alto coefficiente d.i emigranti. 'Tutto ciò era complicato -da una politica agraria incosciente che aumentava il disagio. In queste zone provate dalla siccità, forzando la natura, si abbattevano i boschi e gli oliveti e si diminuivano i pascoli per realizzare e per estendere la cultura a grano. Invece d'impedire l'emigrazione italiana, un Governo saggio e patriottico metterebbe_ in opera ogni sforzo per incoraggiarla: noi abbiamo bisogno di questa enpgrazione perchè il sangue italiano è il sangue più nobile di tutto il mondo ... Da questo sangue venne a noi la prima idea d'ordine, di giustizia, di società organizzata e d'arte. Quando i nostri antenati erano selvaggi, immersi nelle tenebre, nella solitudine dell'Euroi:a settentrionale, i popoli di questo sangue innalzavano i Pantheon e scrivevano i codici della giustizia. Quando l'idea della vita anglosassone era un battello da pirata ed una città indifesa da incendiare, i dotti di questo sangue scoprivano e salvavano preziosi manoscritti e Dante componeva il suo poema immortale. Se siete savi ringraziate il cielo pe_r ogni vapore eh~ arriva s_tivato d'Italiani; e pregate che ne arrivuio sempre di pi_ù. Questo è il sangue che farà dell'America il dominio del1' arte, come adesso è il dominio dell'oro scavato dalle terre. E noi possiamo -essere pienamente sicuri che in ·questa· Nazione avvenire quanto. più ci ,sarà di elemento latino tanto più alto ed elevato sarà il tipo· fin~le americano. [Charles E. Russel, sul e: New York Journal »] 40 distrutti: il disagio economico continuò ad ~cutizzarsi. .Vennero a colmare rn apparenza queste lacune le rimesse degli emigrati; i famosi « nvoJeL~id'oro» della teoria dell'ebreo Luzzatti. Ma era una ricchezza fittizia, perchè non prodotta in Italia e che qui non trovava nè consistenza, nè causa. Era invece una ricchezza che costava -lo spopolamento dei campi e la decadenza d(?lla agricoltura. era l'acquiescenza a uno stato di fatto che ribadiva• una impotenza che stroncava ogni locale sforzo produttivo. *** Animi eletti si s<legnarono : Carducci sognò, se pur non scrisse, un'ode su gli emigranti a cui Pascoli dedicò un commosso canzoniere. Giungeva, come un'eco, la nsonanza di episodi lontani. degli Stati·,·unitj ,Taft, dis ti Presidente degli Stati. Uniti agli italiani·, mi doman

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==