SENTINELLE .AVANZATE O.ELLA RAZZA Per poter apprezzare altamente la dignità di razza dei connazionali viventi fuori' i confini patrii, è assai opportuno osservare il netto istinto di conservazione razziale, integralmente espresso, nei 156.000 italiani che vivono nella Confederazione svizzera. Ci sono cause nati:1rali che provocano tale istinto. Infatti, il blocco etnico italiano peninsulare, senza alterazioni o disarmonie razziali, si spinge, omogeneo e completo, dal territorio nazionale a quello svizzero, nel Ticino, e si costituisce argine. e garanzia contro ogni contaminazione da parte di altre razze e popoli confinanti, con i quali gli italiani della S".izzera devono vivere ed operare. Essi vengono così ad essere la sentinella avanzata della razza, asserragliata sui valichi. e nelle valli alpine. Per avvalorare maggiormente le fondamentali ed inequivocabili qualità razziali di quel gruppo italico, bisogna riferirsi anche alla spiccata tendenza emigratoria, verso la Svizzera, della Lombardia e delle provincie dell'Italia del nord. Se si dà uno sguardo alle severe indagini statistiche dell'emigrazione ita.liana in Svizzera, si può a ffermare quanto segue : Nel periodo che va dal 1813 al 1876, emigrarono, in .media, dall'Ita~ia in Svizzera, 32.000 italiani all'anno, e nel periodo che va da-I 1919 al 1925, 14.000. _ cl 1870 vi erano in Svizzera 18.000 .italiani; nel 1880 : 42.000; nel 1890 : 42.800; nel 1900: u7.ooo; nel 1911 : 122.000; nel 1924: 146.000. E' facilmente visibile che l'aumento progressivo del blocco italico· in Svizzera è dipeso dall'emigrazione nostra verso quel Paese, che, per esempio, anche nel 1915 fu di 18.000; nel 1920 di 18.700; e nel 1925 di 26.100 dei qua.li una maggioranza va impiegata nei lavori campestri; poi nell'industria, bracciantato, operai qualificati, professioni liberali ed artistiche -ecc.: cioè il 28% è impiegato nell'agricoltura, il 7% nelle industrie agricole, il 14% negli op-~;:;iqualificati ecc. ecc. Trattandosi di immediata vicinanza, l'emigrazione in Svizzera ha anche un caratter-e temporaneo, il quale creò quindi quel flusso e riflusso di scambi cli masse che fu tanto utile alla conserv.azione deila razza. Infatti, rimpatriarono dalla Svizzera nel 1921 : 4800 italiani; nel 1922: 39òò; riel 1923: 4500, e nel 1924: 8700. Inoltre l'onda di entusiasmo degli italiani svizzeri per la partecipazione alla guerra mondiale 1914-1918, fu dimostrata dal rientro in 38 ITALIANI IN SVIZZERA Il senso della razza è. stato sempre la più grande difesa dei nosèri emigrati contro gli inquinamenti forestieri. Ne è indiretta conferma il passo seguente, tratto da: Brenna: << L'emigrazione italiana nel periodo antebellico». « Il dottor Luigi Villari. in un rapporto pubblicato nel 1907 mette in evidenza un fatto assai doloroso, ma purtroppo un po' vero. ciòè la tendenza dei nostri connazionali negli Stati del sud a mischiarsi con i negri e aftre rcuze inferiori. Mentre i negri, i quali nella parte meridionale degli Stati Uniti godono un vivo discredito, giustificato da un'altissima percentuale di criminalità, sono· messi al bando da:l.c popolazione locale, che li confina· in vagoni speciali nelle ferrovie e nei tranvai, in posti speciali ai teatri e ai ritrovi pubblici. i nostri connazionali non esitano cid unirsi ad essi e spesso emigranti italiani non disdegnano di convivere maritalmente con donne della razza dispregiata! Anche C(Uesto fenomeno ha le sue giustificazioni. Anzitutto, per le nostre condizioni storiche e geografiche. da noi la questione negra è sconosciuta, inoltre l'individualismo fiero ed indipendente dell'italiano ripugna a tutte le idee preconcette e pregiudizi di razza. Ne è riprova il fatto che da noi non ha mai potuto attecchire l' antisemitismo, malgrado che · gli ebrei abbondino in Italia e malgrado che essi pur non essendo certamente una razza inJeriore ... tutt'altro, sono odiati e dispregiati iri molti paesi. » Il Brenna, antirazzista, si preoccupava di trovar giustificazioni all'abiezione di pochi disgraziati. Meglio avrebbe fatto a dire che erano essi a distaccarsi dalle tradizioni della gente italiana, e non tali tradizioni a z:ipugnare a qualsiasi " pregiudizio di razza". • Ecco un proclama diramato dagli Italiani di Nuova York in occasione di una festa religiosa:· « Italiani! Conservare incontaminato l'affetto dei nostri antenati, seguirne le tradiziont onorarne il nome, è il più grande esempio di virtù che possa darsi al giudizio dei posteri! Rispettare il culto della Madre Patria e fare -onore a noi ■tessi: sono i veri doveri di ogni cittadino italiano. » [Amy A. Bemardy: « Italia randagia attraverso gli Stati Uniti >.) Patria di ben 33.000 elementi che si presentarono alle armi. Viceversa, in tempi normali, il grande aumento della· emigrazione italiana Europa è maggiormente rivolto verso t· SYizzera assorbendo il 712% di aumento·· in 53 anni: dal 1870 al 1924, e cioè clc1 17.980 nel 18701 gli i'taliani aumentarono fino a 146.000 nel 1924. Questa preferenza dell'emigrazione italiana in Svizzera trae la sua origine dai vincoli di sangue e da quelli ambientali e geografici, comuni a_idue Paesi. Così che il massimo popolamento migratorio dato alla Svizzera viene dalla Lombardia; con 3583 emigranti nel 1921 e 5535 nel 1925, numero maggiore a tutte le altre regioni d'Italia. Ciò sta a dimostrare la identità cli razza e d'ambiente che il lombardo trova emigrando in Svizzera .. E' un continuo anelare e venire, come se si trattasse di una vera e propria provincia del Regno. L'emigrazione lombarda ha carattere prevalentemente svizzero. Un tç1.letipo cli emigrazione è un fa,·,. spontaneo che, data la continuazione ter toriale, di razza e di religione, costi tuiscc un mezzo di espansione morale ed econr mica. L'espansione in Svizzera della nostra razza fu favorita dall'epico e leggendario .. patto di Ru_tli che evoca le memorie d,..• ·1a fraternità elvetica e degli inizi della Indipendenza. Questo patto fu l'intesa di yr ler federare le tre razze della Svizzera • un'unica forza centrale, la quale si doveva appunto formare con l'apporto di tu· .. ta l'espressione_ razziale dei suoi tre popoli, esprimentisi con la propria forza, cultura, arte e carattere. Così prese piede liberamente la cultura di ogni singola razza e iu appunto in questo lungo stadio che il sentimento razziale divenne. rifugio e baluardo. E' altamente ammirevole vedere questo saldo gruppo etnico italiano in Svizzera, minore per numero è fortune agli altri due, come si sia tenacemente difeso contro ogni alterazione razziale. Gli eventi dell'Italia, la sua storia, Roma, s-i ripercuotono, naturali ed istin- 'tivi, come sangue cir-colante nell'organismo di questa compagine etnica italiana, anche se vivente su un territorio frilingue e su un quadrivio di intense comunicazioni europee, quale è la Svizzera. Non è certo il senso banale del benessere o la pace delle sue montagne o quella delle sue ubertose valli che vale a distrarre o a far dimenticare all'italiano della Svizzera il ceppo originario della razza dalla quale çliscende. Dott. DANTE CESARE BANCHER
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