Q§,, vogliamo capfre ciò ch'è ,u,;ce.s,o, che ,uccede, eh;, deve ·ancura sue.cedere, in Italia, dobbiamo principiare da quell'urto della scienza rivoluzwnaria con l'umanità classica, che fu l'incontro di Gù11mbattist,aVico con Cartesio e con i cartesiani di Napoli, alla fine del Seicento. In quell'avvenimento è il seme di tutta la tragedia italiana, perchè allora incominciò il vero dominio .Jrancese dell' Italià, il dominio della rivoluzione e del gen,io francese, qual' è ancora radicato negli strati più borghesi e meno popolan" della società nostra, per sclerosi, passività, e vuoto interiore. A principiare da Napoli, gl'italiani diventarono cartesiani, i cartesianJidiventarono giacobini, al tempo dell'invasione f rancese, i giacobini diventarono patrioti, guidando gl'invasori, imbracciando con essi il fucile e facendo fuoco sul popolo, sulla carne viva della patria, insorta, dal Piemonte alla Sicilia, contro lo straniero. Continuando a chiamarsi patrioti, diventarorw c_arbon.ari,mazziniani, quarantottisti, fecero il disperato tentativo di fare dell' I talJUJi la repubblica francese, fallirono nel 1849. Successer~ altri uomini, guidati da un agricolwre, éd erano quasi tutti agricoltori; presero tutt'altra iniziativa, la presero in nome del re di Sardegna. Su,ccessero il decennio piemontese e il regna d'Italia. L'architetw cadde dalla fabbr.ica: i suoi compagni invece di condurre a term.ine la sua iniziativa, la fecero intristire, e successe un ~mbiamento che nel 1876 ci ricondusse al 1848, cioè quella cosiddetta rivoluzione parlafoo·ooo - eoo·ooo - fm,;rori•,,,,/ola/, 100·000 ___ fmi9razio,.,l,-o,.Joc,ra,,,,,. •..•.. [ ,,,,.,,.,:,;,,;,,,, ro,,/,,,~lo/,r 600"000 soo·ooo . • . 400·000 I - : ; " ,. . . 500-000 - ,, . ·I . . . 200·000 - Joo·ooo la . - ,, . ~s t-- ..,_ .. ii B E L'E men.tare, con la quale, le cosiddette sinistre, cioè i partiti falliti nel 1849, s'impossessarono del governo del regno. Con quei repubblicani della nwnarchia, le cose d'Italia ripresero il ritmo del 1848. Avevamo l'ansia di r,iguadagnare un tempo perduto, rincom.inciammo repubblican.i, quarantottisti, comunardi, continuammo democratici, socialisti, marxisti, sindacalisti, egheliani, soreliani, nazionalisti: seguimmo lo svilup-. po francese· e tedesco del seme cartesiano. Giungemmo aUa guerra, che Francia e Germania scendevano in campo per il dominio dell'Europa, e a un tratto vedemmo in giuoco gli auwri, l'origine di quel nostro tempo; ci dividemmo, prendemmo . . . . .. 'f ·100-000 700·000 t 600·000 soo·ooo 1_ 400·000 300·000 Uf( ;;sr _t_ 100·000 -partiw per la Francia, partiw per la Germania, assuefatti ormai alle tendenze, che infiammano, rimpiazzano l'azione effettiva, e non metwno l'uomo al dun.que; negoziammo l'entrat,a in guerra, non ci vergognammo, non ci accorgemmo di fare un vero negozio, vecchi machiavellici, un negozio di sangue, al fine dell'egemonia francese; ci volle la guerra per comprendere che una nazione combatte per la propria civiltà e che dovevamo finalmente còminciare a vivere e morire per l'Italia; e alla pace toccammo con mano d'esserci svenati per la Francia. Quest,a tragedia seppellì il periodo incominciato col ritmo del 1876 e dette inizio all'attuale. Il periodo del 1876 è "la spiegazione del nostro, nel senso, per esempio, che f avere l'Italia adesso chiamaw a sè gli emigrati è spiegato dall'emigrazione, e l' emigrazione non possiamo spiegarla senza capire il periodo del 1876, in cui avvenne~ ma il 1876 fu il riwnw dei partiti. quarantottisti e per capirlo dobbiamo cercare la radice comune del 1876 e del 1848, in quell' arn,mazione francese di cartesiani e giacobin.i e patrioti italiani . Emigrazione totale, transoceanica, continentale dal 1876 al 1923 Chi erano i cartesiani? Cartesiano era per esempio il capostipite degli avvocati napoletani, Francesco D'Andrea, il quale lasciò detw ai suoi discendenti di farsi avvocati, se volevano ricchezza e nobiltà. Preti, avvocati, studenti, galantuomini erano cartesiani, gente 12 I
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