La Difesa della Razza - anno II - n. 2 - 20 novembre 1938

sce cosi la coscienza di questa e l'irritazione· degli animi... L'amministrazione britannica fatta dall'alto delle stazioni climatiche da funzionari che vivono alle Indie come semplici " uccelli di passaggio" senza contatto nè morale nè materiale con gli Indiani..., non può bastare alle aspirazioni morali di un popolo d'oltre 300 milioni di uomini! ... > qual'è il sentimento degli in• glesi verso i negri? L'Inghilterra è la nazione che nel secolo XVIII ha avuto su tutte le altre il primato e quasi il monopolio per la tratta degli schiavi Simile commercio fu iniziato nel 1562 d~ sir John Hawkins e poi seguito da molti altri. Il lucro conseguito induceva la Vergine Regina a concedere patenti per la tratta ad una compagnia di cui la Corona divenne la principale interessata. Per •più di mezzo secolo la tratta inglese si limitò ai possessi coloniali delle altre nazioni, vincendo col contrabbando l'esclusivismo di queste, ma, quando l'Inghilterra incominciò ad avere colonie, la tratta degli schiavi si intensificò e l'Inghilterra ottenne ben presto il primato su tutte le altre Nazioni. Scrive il Mondaini: < Corona e Parlamento si pronunciavano ripetutamente per essa, la incoraggiavano e la favorivano in tutti i modi, raccomandando ai governatori coloniali gli affari della Compagnia Reale Africana di essa incaricata ... >. e Nel giugno 1712 la Regina Anna si vantava in un suo discorso al Parlamento di essere riuscita ad assicurare agli inglesi \Lì nuovo mercato di schiavi nell'Africa Spa- ?Jnola. Si trattava del famoso < trattato di asiento> stipulato poi ad Utrecht nel 1713. pel quale convenivasi che Sua Maestà Britannica s'incaricasse, per mezzo di persone da essa nominate, di trasportare alle Indie Occidentali d'America, appartenenti a Sua Maestà Cattolica, nello spazio di 30 anni, 144.000 negri ... e Cosl l'Inghilterra otteneva il· monopolio di tale traffico per tutta l'America Spagnola, aggiungendolo a quello che già si era riservato per l'America Inglese. Delle azioni allora emesse per l'ampliato commercio una metà fu messa a disposizione dei sudditi inglesi, un quarto ne acquistò Filippo V di Spagna, un altro quarto se ne riserbò la Reqina Anna ... >. 34 i )lio eca Gino I lt CO I~el 1737 la tratta fu laaciata libera a tutti gli inglesi. Nel 1771 la sola Liverpool aveva in mare, 105 bastimenti negrieri. Tutti si occupavano della tratta; mercanti, armatori. capitani marittimi, banchieri, gentiluomini, trovandovi larga fonte di lucro, tanto che una volta nel Parlamento inglese si affermò che la tratta era una faccenda < decisamente nazionale! >. L'abolizione della tratta venne votata solo nel 1777 e cominciò ad applicarsi nel 1812, ma l'abolizione di questo infame commercio non portò con sè l'abolizione della schiavitù, largamente diffusa nelle colonie inglesi, su cui anzi ero basato tutto il sistema lavorativo. Nonostante il movimento per l'abolizione della schiavitù, il governo inglese rimase per lungo tempo titubante. Nell'agosto 1834 prese una soluzione intermedia, trasformando la schiavitù in una specie di semi-servaggio temporaneo: gli schiavi erano trasformali in < apprenticed labourers >. costretti a lavorare per qualche anno presso gli antichi padroni e a profitto di questi. Solo nel 1840 si cominciò a poter dire che realmente nelle colonie inglesi era stata realizzata l'emancipazione. Che cosa è rimasto dei discendenti di questa tratta dopo l'abolizione della schiavitù? In un precedente articolo sul razzismo nord americano abbiamo messo in evidenza quale sia la situazione dei negri in una vecchia colonia inglese, negli Stati Uniti è'America. Analoghe considerazioni verso i negri valgono per le colonie rimaste all'Inghilterra. La mentalità anglo-sassone è rimasta sempre la stessa. Quel che abbiamo detto finora riguordc. i discendenti degli antichi schiavi. Vediamo ora qual'è il sentimento degli inglesi verso gli indigeni delle varie terre del continente africa.rio soggetto alla dominazion::? britannica. Qui la risposta viene più facile, perchè dagli articoli anche scritti in questi ultimi tempi e dal confronto fra i vari sistemi di colonizzazione, ben nota è già la situazione. Due sistemi sono agli antipodi: quello francese che accorda piena eguaglianza tra i bianchi e i neri e quello inglese che stabilisce una ·netta profonda separazione fra i due elementi. La Gran Bretagna si limita a dominare: l'indigeno è mezzo di lavoro e di sfruttamento, l'indigeno, dal punto di vista della sua vita spirituale e del suo benessere non esiste ali' occhio dell'inglese. In nessun ambiente esotico come in quello dominato dagli inglesi l'.opera dei missionari cattolici riesce più provvida, appunto per la mancanza di premura da parte dei dominanti verso le popolazioni indigene. L'Inglese domina, bisogna riconoscerlo, anche con un pugno di uomini bianchi su vaste estensioni e ciò per la sua energia e per il suo coraggio; è severissimo nello esigere l'obbedienza, inesorabile nelle repressioni: l'inglese non opprime l'indigeno, lascia ad esso la piena libertà delle sue costumanze, ma, per contrapposto, l'inglese nulla dà all'indigeno considerandolo quasi una < res nullius >. La distruzione delle r1 azze avverse Arriviamo all'ultima pagina del trattamento degli anglo-sassoni verso gli uomini di colore, al punto estremo il quale, può riassumersi in poche parole: sbarazzarsi delle razze inassimilabili! Indubbiamente gli inglesi non sono stati i soli in tale impresa. ma sono stati i principali protagonisti. Dolorosi protagonisti di questa distruzione da parte dell'uomo bianco, dell'anglo-sassone contro l'indigeno, sono gli indi.ani d'.America e gli aborigeni australasiani. Sappiamo oggi come vivono gli Indiani nel Canadà e in quella che fu la vecchia colonia inglese d'America, gli Stati Uniti; essi vivono relegati in lontani distretti, nelle cosiddette riserve, ridotti spaventevolmente di n..,mero dall'opera degli uomini bianchi, d,;ille malattie e dall'alcool. Nell'Australasia sono rimasti poco più di 150 mila negroidi, refrattari alla civiltà, re- ::;pinti nell'interno e e distrutti nei modi più infami>, come dice il Mondaini. Sono estinti pressochè completamente gli aborigeni in Tasmania e in Victoria. ti razzismo verso gli israeliti Per essere completi dovremmo ancne parlare del modo di comportarsi dell'Inghilterra verso gli israeliti, che sono, ben inteso. di razza ben diversa dagli anglo-sassoni i quali appartengono al grande gruppo indoeuropeo. Quanti sono gli israeliti ammessi nei pubblici impieghi e nell'esercito della metro poli e delle colonie, cioè in quelle funzionl che presentano ur?a missione delicata e cor,- feriscono un particolare decoro a chi le as· sume? La risposta è molto semplice: la ,Gran Bretagna non è razzista, almeno cosi si cli. chiara, ma non ammette gli ebrei nè nei principali impieghi, nè nell'ufficialità .. Chiede'.e ad un anglo-sassone se l'israelita sia ir,- glese. egli vi risponderà semplicemente e tranquillamente che non è inglese, ma israelita. Con la stessa flemma però l'ir.- 'glese dichiarerà di essere anti-razzistal A. I. Indigeno australiano.

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