• azz1smo e c'è nazione sempre facile e pronta a far predica di morale alle altre nazioni per quel che è ingiusto o, per meglio dire, per quel che ad essa appare ingiusto, questa nazione è proprio la Gran Bretagna. Se c'è nazione che non veda e che non voglia vedere i. propri difetti e stimi a priori giusto, senza riserva alcuna, tutto ciò che è operato da essa, questa nazione è ugualmente la Gran Bretagna. Non ci meraviglieremo se, data la premessa che abbiamo fatto, capitando questo arlicolo sqtto gli occhi di qualche inglese, potrà essere giudicato di cattivo gusto. Ma la storia è la storia e i fatti sono fatti: in base alla storia ed ai fatti noi non esitiamo a dire che il razzismo britannico rappresenta l'ala estrema, l'ala più accentuata del razzismo. Il razzismo britannico è aprioristico ed integrale. Il razzismo è sorto in vari Paesi come reazione di fronte all'invadenza di elementi etnici stranieri. Dalla Gran Bretagna invece è s!ato posto a priori come base di tutta la sua politica nei rapporti con gli stranieri e ciò per il concetto di assoluta superiorità etnica che l'inglese ha di se stesso in confronto di tutli gli altri uomini che abitano il globo terrestre, siano essi bianchi o di colore. Questo esclusivismo razzista ha ragioni, diremo, istintive proprie del carattere inglese e ragioni storiche, queste ultime in relazione con la situazione di incontestato predominio politico ed economico esercitato per molto tempo dalla Gran Bre. lagna dopo il Congresso di Vienna. Si è cosi radicata nel popolo inglese una coscienza di superiorità razizale, coscienza che ha perdurato anche quando la situazione di predominio accennata è venuta a declinare per il sorgere e l'affermarsi di altre Nazioni concorrenti nell'agone internazionale. L'inglese si ritiene etnienmente superiore a tutti gli altri popoli europei Eliseo Reclus nel suo trattato di geografia universale, scritto tanti anni fa, par~andoci dell'inglese riporta dei tratti caratteristici come questi: « L'indipendenza di cui egli va tanto orgoglioso, assai sovente non è che una assoluta mancanza dt simpatia verso gli altri: anche in faccia ad un estranee egli piglia sovente l'altitudine di un nemico. All'estero ove egh si presenta come padrone silenzioso e severo, come avido mercante o spietato creditore, ovvero semplicemente come curioso, viaggiando per cosl dire in un'atmosfera di fredderza e di sdegno, l'inglese non è amato: è rispettato, talvolta anche ammirato, ma non di rado avviene che ispiri sentimenti d'odio. Egli lo sa e non se dà pensiero. « L'isolano è un'isola a sua volta ... >. Questa ultima espressione, derivata da un libro di Emerson, « English Traits >, è veramente pittorica! Nel popolarissimo libro < Razze Umane> di Figuier troviamo, riportata dal Clave!, la seguente descrizione. più particolarmente indirizzata all'alta classe inglese: < Questi uomini di ferro ... si credono di una altra specie rispetto al rimanente dell'umanità; essi passano attraverso le popolazioni eenza subirne il contatto ... >. Indigeni auatralicmi. brita Venendo ad autori recenti stralceremo da due libri di Andrea Siegfried, < L'Angleterre d'aujourd'hui, son évolution économique et politique > e < La crise britanniquo au XX siècle >, alcuni punti che valgono meglio a tratteggiarci il sentimento di superiorità di razza di questo popolo. « L'Inghilterra ha goduto per tutto il tempo che coincide con il periodo vittorioso, di uno stato di grande prosperità e potenza; un orgoglio immenso ne è risultato. Stanley levons scriveva nei suoi libri: < Le cinque parti del mondo sono volontariamente nostre tributarie ... >. Carlo Dilke scriveva verso il 1867: < Io ho trovato che in tutto il mondo si parla inglese ... l'idea che mi ha servito di compagna e di guida nei miei viaggi è la convinzione della grandezza della nostra razza>. « L'inglese è vissuto e vive in una con- . vinzione di sicurezza regale. A causa della abitudine ereditaria del potere congiunto alla ricchezza, egli ha finito per contrarre un modo d'essere aristocratico, curiosamente « imbevuto di diritto divino etnico>, che ba continuato ad accentuarsi anche quando la supremazia britannica cominciava ad essere contestata ... >. < La mancanza di frugalità è divenuta distintiva del carattere inglese. L'Inghilterra del XIX secolo ha creato una concezione di vita originale e attraente, una filosofia moderna del conforto e del rilasciamento, una disciplina veramente ultra'modema dei piaceri e delle distrazioni. L'inglese vorrebbe il risultato senza lo sforzo e considera come sleale la concorrenza che gli altri popoli gli fanno sul mercato conten-
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