--==--·- ----====- ~-' Tenacotta ellenica (da Winter). ](n Roma che sta faticosamente conquistando insieme la supremazia sulle popolazioni italiche e l'impero nel Mediterraneo: fra i tumulti di guerra, gl'inni di trionfo, il tripudio delle feste sacre, mentre una moltitudine di gente forestiera sbarca e traffica per la città ove comincia la babilonia delle lingue, e l'idioma latino già mescolato ali' etrusco, all'umbro e all'osco, si lascia ag- .gredire dal greco e dal celtico, dall'albanese, dall'egiziano, dall'illirico e dal fenicio, una voce si leva a ricordare ai romani l'antica origine, richiamandoli a quella integrità di costumi e di fede che fu la gloria dei maggiori, la fortuna della città di Romolo. < Romani, conservate intatta la vostra nascita, pura la vostra lingua, integro il culto nei vostri dei antichi. Non vi lasciate contaminare dai barbari, nè la vostra civiltà ceda alla loro barbarie. Non vi mescolate con gente spuria e diversa e mantenetevi sempre puri e fedeli al bene della repubblica>. Poichè siamo certi non essere in tutta le; storia di Roma temperamento più spiccatamente intransigente e conservatore di M. Porcia Prisco Catone - tanto che si può parlare di lui come dell'unico genuino e quasi naturale razzista, con le attenuanti e variazioni di significato che vanno accordate a questa parola ove si discorra dei nostri antichi tempi - ci sembra necessario nel giudicarlo porglisi di fronte senza pregiudizio nè passione che possano nascere dal fatto di essere, e noi e lui cosl lontani, appartenenti a una stirpe comune. Un uomo tanto ricco di pregi e tanto carico di difetti, ferigno e irruente nei suoi impulsi, ma nello stesso tempo accorto in modo da meritare l'appellativo di "catum ", parola il cui significato taglia a mezzo tra l'astuto e il saggio, è forse l'unica figura viva che ci resta in tempi pienamente storici per giudicare con una certa veridicità gli Orazi e gli Scevola, i Fabrizi e i Camilli: quegli antichi eroi che il fiero carattere di Catone sta pronto a trattenere sul ciglio della leg30 Razzismo di Ca genda Basta questo a rendercelo preziosissimo come testimonio della nostra antica origine: chè non si può immaginare nascita più pura di questo tuscolano asciutto e nervoso dal pelo rosso e dagli occhi persi - non sono questi i primi segni nei quali oggi vogliamo riconoscere l'indo-europeo?· - allevato neUa campagna sabina cui fluisce nel sangue la più schietta linfa romana. Agli occhi del campagnolo, cui già dall'infanzia la terra d'origine aveva impresso nel volto i segni delle sue pliche e delle sue rughe, Roma doveva apparire la città che staya sicuramente trasformando il legno e l'argilla delle case nel marmo dei monumenti, intenta sl all'espansione dominatrice, ma tutta raccolta al riparo della sua cinta di mura. E nessuno avrebbe dovuta distrarla o fermarla in quest'opera: non quella < raffinata e avventizia cultura transmarina >, come poi la chiamò Cicerone, che proprio allora, quale tabe lentissima, stava pehetrando nel Lazio; non la promiscuità pericolosa delle divinità indigeti colle forestiere, cui troppo Roma aveva ceduto; non le pause compiacenti in quella severità di costumi e in quell'orgoglio di discendenza che avevano sempre formato la sanità sociale del popolo romano. Maschera teatrale ellenica. ' I Il or~o:,:lio,o ,·011-.,·r, al111·,· Considerata sotto questo aspetto, la figura di Catone perde i caratteri di arido conservatorismo avare e cieco che le si sogliono attribuire per acquistare quelli che più si confanno ad una natura fortemente orgogliosa e gelosa della supremazia della pro- _pria razza; e meglio di lei si giudicherebbe ove si riflettesse che se a costituire l'impero poteva bastare un solo Scipione o un solo Cesare, a conservarlo perennemente occorrevano innumere','.oli Catoni. Catone è uno di quegli uomini che, pur sentendosi strettamente legati ai richiami del passato, non hanno discendenza, anzi, ne iniziano. E obbedendo a una specie di 16gge interna, tutti si dedicano a una severissima pratica morale intesa a costruire la allegoria di se stessi. Perchè l'insegnamento passi incorrotto e incorruttibile dai figli ai nepoti essi provvederanno da soli alla educazione della prole, evitando il contagio dei maestri e specialmente dei maestri d'altra nazione o d'altra razza. Plutarco scrive che Catone < volle egli stesso insegnare lettere, leggi, ginnastica al figlio apprendendogli non solo a lanciare il 5!ardo, a cavalcare e a maneggiare le armi, ma anche a sopportare senza danno il caldo e il fredao, a traversare a nuoto la corrente d'Wl fiume rapido e infido>. Sappiamo peraltro ·dallo stesso Catone com'egli si fosse messo a scrivere in lettere assai grandi e nitide la -storia dei primi romani acciò il piccolo Marco fin da bambino imparasse a conoscere la virtù dei maggiori. E, non meno sollecito della sanità fisica, aveva composto un trattato di medicina, giovandosi dell'antica esperienza dei suoi vecchi, coi precetti del quale manteneva i sani e curava gl'infermi di casa. • • (. 11 a r cl a I i cl ai 1111·clic-i... •• Plinio ci ha conservato un ben significativo frammento di quest'opera singolarissima. < T'inse. eegnerò un giorno a conoscere i Greci, figlio mio, e quello ch'io ho saputo in Atene di loro; e come sia utile aver co noscenza delle loro lettere, ma guardarsi dall'impararle appieno. Ti darò ben le prove ch'essi altro non sono che bricconi incontenibili, e tienti a mente intanto quel che ti dico, come una profezia: quando costoro ci avranno imposto la loro scienza tutto di noi andrà alla malora, per opera specialmente dei medici i quali hanno giurato di ammazzarci tutti, noi, ch'essi chiamano barbari e disprezzano Opici. Guardati dai meàici, figlio mio>. Giunse a pretendere dagli schiavi che soltanto in casa colle serve soddisfacessero le voglie d'amore, nè mai ardissero accoppiarsi con donna d'altra famiglia. E non è a credere che tanta perseverante industria egli mettesse a profitto della propria discendenza soltanto, chè ogni suo ge- ;;to e cura furono diretti al bene dello Stato. La pratica domesticd gli serviva da esempio e stimolo, per divenir più accorto consiStatuetta elleno-egizia.
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