"Cospiriamo soltanto contro Romà ... un buon odio, ben freddo, meditatissimo e profondo, vale più di tutte le declamazioni" (delle lettere,di un ebreo livornese, del 1822) dove frequentò il circolo sionista, e in seguito fondò l'ordine « Bnei Moische >; partecipò pure al Congresso di Basilea nel 1903. La Enciclopedia Ebraica lo menziona come l'anima dirigente del Sionismo e cita sue affermazioni specialmente per la prima rivoluzione russa 1905-06. n giornale jiddisch « Frimorgen >, N. 206,· del 3-9-1931, affermava che quando il commissario inglese per la Palestina, l'ebreo Herbert Samuel, andava nella sua qualità ministeriale a Tel-Aviv, prenàeva sempre accordi e ordini da) questo ebreo, al quale faceva la sua prima visita. Arrivati al problema palestinense, per terminare, rileggiamo questo documento italiano, assai interessante e significativo: « Il Risorgimento Nazionale d'Israele in Palestina>, editrice: « La Federazione Sionista Italiana, Roma 1919. · L'opuscolo contiene 4 discorsi tenuti al Teatro Nazionale di Roma, 1'8 dicembre 1918, da: avv. Francesco Areò; Rabb. Dante Lattes; Prof. Francesco Ruffini; Prof. Emanuele Sella. Citiamo le seguenti affermazioni: Francesco Areò, pagina 4: « Or niente sarebbe più sbagliato - come è detto nel Memorandum del partito ebraico «socialista> operaio presentato al Bureau Socialista Internazionale - che valutare tutto il popolo alla stregua dei suoi celi superiori >. Pagina 5: < La conquista dei diritti politici ha invece acuito il senso nazionale degli israeliti, la loro volontà di sfuggire alla forzata assimilazione delle minoranze ebraiche, di conservare e difendere con tutte le loro forze la loro particolare essènza nazionale. E' perciò che il partito « ebraico socialista>, persuaso di parlare a nome di tutto il popolo d'Israele, domanda il diritto dell'autodecisione nazionale per le minoranze ebraiche in tutti i paesL. >. • Pagina 8: « Oggi la necessità storica di abbattere la potenza islamitica ... si presenta finalmente, grandiosa e magnifica, in piena possibilità di realizzazione>. Dante Lattes, pag. 20-21: « ... non vuol dire che la politica sia soltanto ideologica o poesia. Noi ebrei sappiamo, e ne siamo lietissimi, di poter offrire qualche cosa a chi ci aiuterà a creare il nostro centro nazionale; sappiamo di esser' utili all'Intesa per la soluzione d'uno dei suoi più ardui problemi, sappiamo che la nostra alleanza è anche una alleanza di interessi profondi. « La questione d'Oriente non è soltanto la questione macedone o la questione armena, ma è l'Egitto, la Cirenaica, il Mediterraneo, l'Algeria, il Marocco: è la sicurezza delle potenze marittime; è il punto più delicato e più sensibile della libera espansione inglese, italiana, francese. La Palestina non è meno importante dell'Albania~ la ferrovia Gerusalemme-Cairo non è meno importante della ferrovia di Bagdad; e il Mediterraneo ha due chiavi: una a Gibilterra, l'altra a Giaffa o a Caifa, e le colonie italiane che si aprono nel Mar Rosso possono essere minacciate anche dal golfo di Akaba, all'estremo limite meridionale della Palestina. La sicurezza delle vie mediterranee e delle colonie africane che s'affacciano su questo mare, e di quelle che stanno oltre il canale di Suez, non è interesse soltanto inglese ma anche italiano e questo interesse s'accorda benissimo col diritto ebraico. Chiudere gli accessi orientali affidando ad un popolo pacifico e idealista, sotto il controllo e la garanzia della società delle nazioni e la tutela d'uno stato liberale, il ponte palestiniense, vuol dire risolvere per sempre la questione di Oriente e infrangere il sogno di inorientamento germanico. Questo è l'effetto politicamente grandioso d'un piano che pare un piccolo gioco folle di qualche idealista o di qualche mistico. Queste le interessanti affermazioni ed altosonanli promesse del rabbino Dante Lattes e d'altri sionisti, le quali destano particolarmente il nostro odierno interesse, poichè con visione ben chiara, parlano della Cirenaica, Mar Rosso, colonie nostre nel Mar Rosso, Canale di Suez ecc. « Falsa è solamente una affermazione,> quella degli < accessi orientali affidati ad un popolo pacifista e e idealista >. Poichè per sue stesse mille altre affermazioni, questo popolo non è nè pacifista e nè idealista; è egoisticamente realista, al cento per cento; accaparratore di materie prime, con le buone o con le cattive; komintern, bombe, stragi d'innocenli, anarchia, guerra. E quanto valgano certe sue promesse ed affermazioni, si vide il giorno che il popolo italiano, compresso in uno spazio troppo angusto, dovette regolare i conti con l'arretrato stato etiopico, che da anni non manteneva patti liberamente accettati e sottoscritti, e li violava anche con aggressioni e sconfinamenti. L'Italia, che mai ha perseguitato gli ebrei, aveva allora bisogno del Canale di Suez e della tranquillità nel •Mar Rosso. E gli ebrei della S.D.N. proposero di sbarrare all'Italia di Mussolini questa arteria vitale. Nè Dante Lattes, nè altri giudei si levcrono a nostra difesa; solamente un cor::.- :ii diffamazioni, calunnie, insulti echeggiò da ogni parte del mondo, da ogni angolo remoto, purchè ci abitasse un ebreo. 52 nazioni, abbindolate da un pugno di ebrei, senza coscienza, decretarono sotto il controllo di Benes, grande massone, le sanzioni. Ecco la catena dei fatti. Come nel settembre 1938 la ·cecoslovacchia fa mano agli ebrei doveva essere per la Russia, governata da ebrei, lo sperone avanzato, una catapulta militare e commerciale; cosl l'Italia, nei vecchi piani ebraici, doveva essere la catapulta del Mediterraneo. Che il nostro DUCE, rinnovando l'Italia, abbia impedito questo, ecco quanto il Kahal, l'Internazionale Ebraica, non ci perdona. Sempre, dal Risorgimento fino ad oggi, se essi collaborarono lo fecero e non con noi, e per noi, ma para)lellamente a noi >. Se avevano interessi che collimavano con i nostri ci aiutavano, con l'idea di farci cosl più facilmente schiavi della e loro> politica; ci aiutavano < non per il bene nostro, ma per i loro fini : conquistare il mondo, rendere schiavi i Goi >. T. SALVOffl L'ebreo lord Reading, gill Vicerè delle Indie. Il Triumvirato dei Warburg e speculazione la ebraica su 11a guerra mondiale Carlo Marx. 23
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