B SC::HEHA IV grammi 1 di proteine _ 4,1 calorie grammi I di graeei _ 9,3 calorie grammi 1 di zucchero = 4,1 calorie grammi 1 di alcool = 7,18 calorie Valore calorico dei diYersi alimenti. zioni decretateci da 52 stati onde affamarci. Ma contro tutto e contro fu~i il popolo italiano riuscì vittorioso, anzi, resa più e, idente la necessità della autarchia, ha orientato tutte le sue energie al proposito. Come già fu nella guerra mondiale, per 11oiche siamo un popolo frugale, non bisogna pensare ad una riduzione dei consumi, quanto ad una opportuna scelta delle i:;05tanzeda consumare. L'alimentazione italiana, infatti, più che diminuire è stata migliorata sia quantitativamente che qualita• tinmente nell'ultimo trentennio (vedi schema I). Più che limi• lare occorre sostituire tenendo presente che la migliore dietetica dal punto di vista dell'economia nazionale è quella che fornii:ce a minor prezzo i materiali ali"mentari necessari. Spesso il pubblico non conosce il valore nutritivo degli alimenti che ingerisce; gli Inglesi hanno talmente valutato l'importanza di tale cognizione, talchè hanno proposto che gli alimenti non siano venduti più in ragion~ del loro peso, ma del loro contenuto in calorie e vitamine. Durante la guerra 1915-1918 si sono visti molti ristoratori di New York indicare sulla lista delle vivande insieme con il loro prezzo, il relativo tenore in calorie e anche c.ontenuto vitaminico. Ogni alimento, infatti, come appare dall'annesso schema II, ha una percentuale di grassi, zuccheri, proteine, le quali necessitano all'organismo umano, poichè le funzioni vitali si riducono essenzialmente a movimento e calore, i quali sono causati unicamente da una medesima energia, derivata dalla combustione delle so tanze alimentari ingerite ed assimilate. Ogni corpo, o a riposo o in lavoro (vedi schema III), necessita di energia, e questa gli è fornita dalle calorie alimentari dei vari cibi, tenendo presente che ogni alimento è isodinamico con gli altri, cioè come appare dallo schema IV, può e sere compensato o sostituito. L'albumina animale può essere sostituita da quella vegetale, poichè anche i vegetali contengono so tanze proteiche (vedi schema V). Motescott chiamava i legumi la carne ·del povero; questi contengono il triplo delle proHC::HEMA lii C::alorle necessarie ad •~ nomo aao di eompletit•lone media (70 Kg.) sec,ondo Magnas-Leq, CALORIE NECESSARIE BICAIIBIO FONDAIIEIITALE I PER l(G. TOTALI A digiuno e ripoeo completo . . . 1625 23,2 Con alimentazione e riposo completo . 1800 25,7 Con alimentazione e lavoro leggero . 2600 37,l Con alimentaziane e lavoro medio . . 3100 44,3 Con alimentazione e lavoro grave . . 3500 so.- 20 no B teine della carne, ma il loro valore fisiologico e coefficiente di assimilazione è più oasso. Degli 80-90 grammi di albumina necessari quotidianamente in un adulto - mi si potrà obbiettare - la metà deve essere di origine animale. Ma si può sostituire la carne di bue con carne di coniglio, di pesce, il cui valore alimentare è elevatissimo, ed a cui si accoppia facile digeribilità. Dalle sole risaie - dice il Ferrannini - si potrebbero ricavare 200 mila q.li di carpe all'anno, di carne digeribilissima e ad alto potenziale nutriti_vo. Lafrevre che si è occupato dei pasti senza carne, consiglia di sostituirla con pesce, uova, latte, formaggio, oltre che con vegetali. Verso i cercali specialmente deve essere orientata la nostra alimentazione, l'alimentazione dell'Italia che Virgilio cantò quale « Alma parens / rugum, >. Il popolo italiano ha basato e baserà sempre la sua alimentazione con i cereali; pane e pasta sono sempre gli alimenti che soddisfano in gran parte i bisogni alimentari della popolazione. Dal punto di vista igienico è meglio limitare il consumo del pane che peggiorarne le qualità: si può al massimo ricorrere ai succedar;iei, quali orzo, segala, granturco, riso. Se 4-0 milioni di italiani risparmiassero solo 10 grammi di briciole di pane al giorno, solo 10 grammi dice il Ferrannini, si avrebbe un ri parmio giornaliero di 4 mila q.li di pane. La razza ita~iana, frugale e forte, deve liberarsi dal giogo straniero, malgrado le forze avverse della natura. ella forza volenterosa dei suoi agricoltori deve trovare la necessaria resistenza. Si debbono potenziare le produzioni agricole con la estensione di fertili terre che la bonifica va conquistando 0111i anno - con lo sviluppo dell'economia montana, che fissi più intensamente il montanaro alla sua terra - con l'aumento del rendimento unitario del su?~? causato dai progressi scientifici e tecnici. e dalla volontà. poichè nulla come la produzione agri• cola in Italia è fenomeno di volontà, dello sforzo vittorioso della razza italiana, potenziata dal Duce. Il F ascisTTW - ha detto il Duce - 'COmid.erai rurali in guerra ed in pace quali forze fondamentali per /,e fortune deUa pa· tria ..... Tra il mare e le TTWnt.agnesi stendono valli e piani, La terra nostra bellissima ma angusta. Un imperativo assoluto si pone : bisogna da.re la massima fecondità ad ogni zolla di terra. Riscattare la terra, e con la terra gli uomini e con gli uomini la razza. ta ricchezza d'Italia, la st.abilità della nazione, l'avvenire di essa sono intimamente legati alle sorti ed all'avvenire della agricoltura I t.ali.ana. GIUSEPPE LUCIDI 8C::HEMA V <:ontenoto proteleo nella farina dei eereali NELLA FARINA 01 PROTEINE l'ntm-to I I ?.r:; I I RIN I Seple 1 .,. Ono A.-eoa Totali 10 11 8,6 11,8 7,0 8,5 Gliadina 4,25 ·4 5 1,25 o, 4,0 Glutenina 4 4,5 3,1 9,05(?) 6,4 2,5 Globulina 0.6 I I 0,45 I \ l ! 2.3 1,5 0,6 2 Albumina 0,3
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