La Difesa della Razza - anno II - n. 2 - 20 novembre 1938

, EREDITÀDELL.INDICE EFALIC Tra le le0 gi dei fenomeni ereditari, delle quali ono tate già illu trate u queste colonne quelle di Mendel e di G. Pieraccini. vi ono anche le « leggi del Galton ». Una di queste è la « legge dell'eredità atavica> per la quale l'insieme delle proprietà ereditarie dell'individuo i deve non olo ai genitori, ma. come è intuitivo. ai nonni, ai bisnonni, ecc. Il Galton ha ·tabilito in modo stati ·tico, appro imato, la misura con la quale con l'aumentare del numero delle generazioni passate decresce la loro influenza ui caratteri pos eduli daWindividuo: la eredità dei caratteri dell'individuo è e pre a dalla formula: 1/2 + 1/4 + 1/8 + 1, 16 t""••••• == 1 che però. ripeto, è solo appro imata; comunque essa significa che i figli omigliano molto più ai genitori che ai nonni, ai nonni che ai bisnonni. e co ì via. L'altra c:leg0 e del Galton > è quella e della regres ione>: stati ticamente i trova che le coppie che si distaccano in un sen o per un carattere dalla media generale di quel carattere in una data popolazione, danno figli che pure si distaccano in maggioranza nello stesso sen o, ma in grado meno accentuato. Per e·empio, da due coniugi molto alti di tatura pos·ono derivare figli anche più alti di loro. ma più pe o invece ne derivano figli tuttora più alti della media generale della popolazione cui appartengono, ma che e ne staccano meno di quanto avevano fatto i genitori: cioè regredi ce nei figli la differenza tra il valore dei caratteri dei genitori e il valore medio della popolazione. Co ì vengono a ricondur i le variazioni e treme verso il tipo medio. e questa azione centralizzatrice fu già egregiamente detto in questo periodico da L. Businco es ere esercitata nella no tra specie dalla donna. Ma a noi ora interes a prendere in esame la trasmissione dei caratteri dai nonni ai nipoti attraverso i genitori. Co ì è stata tr~ l'altro oggetto di studi la eredità dell'« indice cefalico >, ossia del rapporto centesimale tra larghezza e lunghezza della testa in viventi (« indice cranico > se invece si studiano dei crani). Fra quelli recenti ricordo una serie di lavori del Frets, secondo il quale l'indice cefalico è ereditario: esistono cioè famiglie a teste lunghe, dolicocefaliche, e famiglie a teste corte e più tondeggianti, brachicefaliche. Per quanto si verifichino vuiazioni ereditarie nella trasmis ione dell'indice cefalico, in generale econdo le osservazioni di questo Autore i genitori con alto indice hanno figli con alto indice e viceversa; e questi rapporti ereditari si po ono anche ricondurre schematicamente alle regof e del Mendel. e pero e così ereditabile la intiera forma comples iva della testa, le singole sue dimensioni invece non lo sono altrettanto. Questi studi sono stati ripetuti anche in meticci; il Godin trovò in figli di genitori di razza differente che per l'indice cefalico si verifica una dominanza materna, in quanto il figlio primogenito aveva ereditato nel 70 % l'indice cefalico della madre, nel 26,7 % aveva un indice misto, e olo nel 3,3 ~ aveva quello del padre. Il problema è stato affrontato con altro metodo stati tico più comples o, cioè col metodo biometrico, dal mio allievo Zonchello, il quale esaminò 827 CaO'liaritani appartenenti a Tre generazioni in una famiglia rurale italiana. di Adolfo Bacci.

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