forze alleate; e c'è la gioia di una grande promessa che si dischiude. « Altri governi aranno rovesciati dal soffio della libertà » : questa frase chiarisce e perfeziona egregiamente il pensiero espresso sulla fine degli zar. Ed eccoci ora al sodo, e riportiamo i passi salienti che infiorano il rendiconto del congresso in parola. « E' dunque indispensabile creare un'autorità suprmazionaJe che avrà per scopo, non di sopprimere le cause dei conflitti, ma di risolvere pacificamente le controversie tra le nazioni. La frammassoneria, artefice di pace, si propone di studiare il nuovo organismo : la ocietà delle Nazioni. Il diritto internazionale deve essere armato di sanzioni tali da scoraggiare anticipatamente coloro che fossero tentati di mancare alla loro parola. Riunite tra loro, le nazioni che vogliono vivere in pace nel rispetto dei loro reciproci diritti, creeranno una forza sovrana ,rrcsistibile d'azione economica e d'azione militare. Questa forza, mediante una vera polizia internazionale, manterrà la pace universale mettendo tutte le potenze civili dal lato di ogni nazione il cui diritto, senza provocazione, sia stato violato da un'altra. Il diritto internazionale è il diritto della pace. Esso vivrà se arriveremo a corazzarlo di sanzioni. Le potenze neutrali debbono essere unite tra loro in maniera da prestarsi sempre man forte; d'altronde esse saranno indotte a salvaguardarsi mediante la garanzia collettiva del maggior numero possibile di potenze. » Se chiudiamo gli occhi, riprendendo questi precedenti, ci ritroviamo in piena Ginevra : come in un sogno. Parla Eden o siamo veramente al congresso di Parigi di fine giugno dell'anno 1917? Parla la congrega del lago Lemano o la setta giudeo-massonica che tenne quel convegno? relle parole citate c'è, infatti, tutto il mondo societario ora miseramente sfasciatosi : la sicurezza collettiva, la pace indivisibile, le sanzioni, la cornice e lo spirito del patto. Tutto c'è: mai creatura ebbe così perfetta somiglianza aJla sua genitrice. « La Società delle Nazioni diventa lo scopo stesso della guerra, il proemio del Trattato di pace »; e infatti lo statuto della Società delle Nazioni costituirà poi il preambolo del Trattato di Versaglia. « Praga sarà nella nuova Europa un centro di conciliazione incomparabile >>; e si è visto quello che si faceva fare a Pra 6 a. Nè mancarono in quel convegno segreto le professioni più tipiche del classico spirito di rivolta che caratterizza J'ebreo. « Ciò che ieri sembrava un sogno - attenz,one al significato profo11do di questo ieri - entra irresistibilmente nella realtà della vita stessa: è l'umanità - tutte le classi mescolate - di numerose nazioni unite che, impegnando tutta la sua coscienza, vivendo appassionatamente di una nuova vita, fa sentire la sua volontà. Non cogliere l'occastone unica che si o f f r e per stabilire più ragionevolmente il mondo sarebbe una vera follia. Noi coroneremo J'opera della rivoluzione francese. I popoli vogliono venire a capo di ciò che li separa per sforzarsi d1 mettere in c o m u n e ciò che li riunisce. Il richiamo commovente della rivoluzione russa è rimasto senza risposta (dal 11em1co). E' m<:diante l'unione delle sue differenti qualità che l'Europa si libererà, che l'umanità si perfezionerà, salirà un gradino di più, raggiungerà un nuovo stadio di libertà ». Il bolscevismo e quello che il bolscevismo ha fatto in vent'anni e continua a fare, hanno nel congresso di Parigi il loro antefatto, l'inizio storico. Il progetto di costituzione della Società delle Nazioni redatto dall'apposita commissione, constava, com si è visto, di 13 articoli. Si può fare a meno di riprodurli perchè Simboli• massonici: in primo piano il candelabro giudaico. pre tabilisccno fedelmente quello che poi abbiamo visto funzionare a Ginevra : col Consiglio, i presidenti che si alternano al seggio, le commissioni, ecc. ecc. Su due punti vale la pena fermare particolare attenzione. Dice l'articolo IV: « un popolo che non possiede le istituzioni democratiche e liberali, indispensabili al suo sviluppo, non può costituire una nazione-». Ergo: Italia, Germania, Giappone e altre potenze, che si sono affrancate dalla corruzione democratica, non sono nazioni per quel la gente. « Le conclusioni del congresso siano inviate a tutti i governi dei paesi alleati e neutri »; dicono le conclusioni; ed è evidente il significato d'intimazione implicito nelle partecipazioni che sarebbero state fatte. L'ultimo giorno fu dedicato ai ricevimenti e alla colazione, ma si spedì anche un caloroso telegramma a Wilson. Che ebrei e massoneria costituiscano una ~osa sola è verità come la luce del sole e non c'è bisogno di ulteriori documentazioni. Tuttavia riportiamo quello che scrisse in proposito l'ebreo Leon Motzkine nel libro Les f11if s: « Di tutti i popoli, il popolo ebreo è senza dubbio quello che ha provato Ja più grande gioia, la ptù alta soddisfazione nell'ora della creazione della ocietà delle Nazioni. léon Bourgeois e Woodrow Wilson divennero, l'uno tra gli intellettuali ebrei, l'altro tra le grandi masse ebree, delle personalità popolari, quasi leggendarie. La Società delle Nazioni suscita l'entusiasmo degli ebrei. Essa ha per missione non soltanto di fare cessare le guerre, di trasformare i cannoni in trattori - versione moderna della profezia biblica - ma anche di mettere fine alla miseria politica sociale e morale degli ebrei in tutti i paesi. Malgrado gli spaventosi pogrom che scoppiarono prima in Polonia, poi in Ucraina, il popolo ebreo considera il dopoguerra come un'era 111esria11ica.E Js,-aele - ,;,, q11estia1111i 1919-1920 - grida ad alta voce la s11a contentezza m Europa orientale e meridionale, in Africa det nord e del wd e piri i11tensamenle in America». Gli anni 1919-1920 furono quelli dell'ondata bolscevica in Finlandia, Polonia, Ungheria, Germania e Italia. Queste furono le origini della pace giudeo-massonica di Ve'!saglia. Questa fu la pace che tradì e mutilò la Vittoria italiana. A.TRIZZINO 45
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