La Difesa ddella Razza - anno II - n. 1 - 5 novembre 1938

guerra, sul fronte francese ~ italiano, e aspettò la fine di questa per condanna.da nei suoi Chants du désespéré: Ci hanno preso, te, me e noi tutti, Mandre d'uomini, materiale umano, Come si prenderebbe la paglia soJtile Per nutrire un fuoco, P,·odigando bracciate !Il bracciate. E passando all'azione si mette a con-' durre una violenta camp_agnaantimilitarista su Clarté. Osanna/ Un'orda tartara marcia verso la guerra d'Europa canta un altro poeta, Jules Romains, che vede nella Russia bolscevica l'unica medicina ai mali dell'Europa. Tra gli iniziatori di Clarté, il movimento che subito dopo la guerra doveva riprendere l'idea roll_andiana di una internazionale del pensiero, troviamo Raymond Lefebvre. Allo scoppio della guerra Lefebvre parte per il fronte al solo scopo di sabotarvi la vittoria. « Egli credeva a una rivoluzione che partisse dalle prime linee » dirà di lui Vaillant-Couturiec. Ad un amico scrive : «Non andare a marcire in quel carnaio. Nan andare a fare il gioco dei patriotti, sotto le granate. » E di se stesso : « Sono stato contro l_a guerra .e contro la difesa nazionale fin dal 2 agosto, ma per ragioni più sentimentali che dottrinali. Una sera, nella redazione della Vie Ou11rière, ho discusso di questo argomento con uno slavo dalla voce tagliente e di .finissimo spirito: Trotzki. » In guerra, Lefebvre osserva che il coraggio consiste nel « non capire quando si ha paura». L'eroe non è l'uomo, ma la pallottola che lo uccide. Il militarismo è la cosa più stupida che esista e bisogna « disonorare l'esercito, l'eroismo e la patria». Insieme con Vaillant-Couturier, fin dal 1916, nella piccola stanza di un ospedale, egli progetta di fondare una rivista in sei lingue: Urbi et Orbi. Nel 1919, in un discorso elettorale, espone « la sua speranza di vedere con l'inverno aumentare la miseria del popolo». La stessa miseria che farà, in Germania, delle bande di Norke, un magnifico esercito comunista. Contro la Francia si prepara una spaventosa alleanza della Germania, della Russia e della Cina. Nella prossima guerra poche gocce di liquido basteranno a far saltare una città. « Si potrà assassinare una intera provincia, disseccandola fin nei suoi semi, fin nel suo futuro. » In regime capitalista la difesa nazionale è assurda e illegittima: l'unica via di salvezza è nella _dittaturadel proletariato. Perciò è necessario fin da ora« disarmare il cuore umano», somministrando dei vomitivi agli uomini e organizzando internazionalmente, per mezzo di Clarté, una campagna a base di insulti contro tutto ciò che sa di militare, « ostacolando le manifestazioni patriottiche e fischiando le bandiere dei reggimenti. » Lefebvre percorre a questo scopo le provincie francesi, predicandovi la rivoluzione. Nel settembre del '19 questa gli sembra più che mai vicina : l'Italia è pronta e come hanno fatto gli ungheresi « una sola cosa ci interessa: impossessarci senza ritardo del potere, per mezzo della violenza, e conservarlo finchè sarà necessario con la dittatura ». Egli morirà in Russia, nel 1921, consumato dalla tubercolosi. « Tragiche questioni di bottegai » sono per il suo amico Vaillant-Couturier gli antagonismi tra le nazioni. Couturier scrive un libro sulla guerra, alla quale ha partecipato come comandante di autoblinde. « Ho conosciuto la paura - egli vi confessa -, e se non ho disertato, allorchè la mia coscienza più ancora che la mia carne me lo imponeva, è stato semplicemente perchè ho avuto paura. » In guerra, il morale della truppa non esiste, d'ordinario è basso, poichè « una foJla è una bestia», una bestia egoista, come ne fanno testimonianza « quegli sguardi di selvaggi incupiti dalla tristezza, che non si dimenticano ». Osserva i soldati negri, e sorprende in essi un nuovo desiderio, quello dei bianchi. Eccone uno che remplace a son métier 11i11ant ( meme auprès de sa f emme) tm blanc, q11'on tue. Ed ecco la morte, descritta da questo disperato, che scorge nello sguardo di ogni uomo vibrare « lo sforzo doloroso della materia animale verso lo spirito » : Perchée au bo,,t d'une croix brune dam un lince11l de lune, sur 1111 se11L pied (I' a11trelibre se dandine), en équilibre la mori, damell!e de corde, carcasseque mordent /es b,ùes du nord, La mort.' A ventisette anni egli è deputato di Parigi. In larghi pantaloni di tela, percorre le campagne a diffondervi il vangelo bolscevico. In un volumetto di propaganda A ce,,x des cha,n1ps, egli scrive : « Bisogna che tu stesso e i tuoi fanciulli impariate a guardare con spavento e con odio il bel banchiere, l_agraziosa dama ingioiellata; la loro automobile, rispettosamente protetta dalla polizia, vi infanga e vi impolvera. Essi sono dei banditi in automobile. » Gli stessi che hanno dichiarato la guerra « tra una bottiglia di fine sciampagna e un buon sigaro ». I curati sono i loro servitori, ai quali ogni morto « procura delle messe». Il buon soldato e buon cittadino è un « selvaggio imbecille». La guerra è stata fatta per difendere gli interessi di 18 grandi banche « che concentravano nelle mani di 200 famiglie tutta la ricchezza francese». La rivoluzione russa, che egli, come Lefebvre, è andato a vedere da vicino, è « un miracolo perpetuo. Essa è ormai isradicabile. Essa è russa, cioè mistica, indolente, terribile e buona. » Rolland, Guilbeaux, Martinet, Lefebvre, Couturier, Barbusse : la rivolta che essi pre. dicano ha le sue radici profonde nei sensi atterriti. Essi cercano il piacere come i defunti la luce. « Io sono il desiderio di non morire», scrive quest'ultimo. Egli non vuole legami di sorta nè col passato nè con la società : « Due "cose sono spaventose : l'eredità e la patria. Lo spirito di tradizione infetta l'umanità.» E ancora: « Tutto è in me e non ci sono giudici. Non posso affermare che una cosa: io sono solo. » Così attraverso la insoddisfazione, egli arriva a una specie di nihilismo. Ma non è lontano il nuovo tempo, e tutto potrà risorgere. « Chi farà la bibbia del desiderio umano? » Nella guerra Barbusse non vede che il prin. cipio della distruzione. Il contenuto e il successo del F11oco sono noti. Nel 1919 egli passa al comunismo : << Il gran sogno umano si dischiude... » Con l'apparizione di Clarté, nello stesso '19, il movimento disfattista entra in Francia nella sua fase più feconda. Si tenta di infondere nelle masse il sentimento antimilitarista, di internazionalizzare la scuola e di educare il proletariato alla maniera comunista. Gli esperimenti fatti in Russia in questo campo furono celebri fino a qualche anno fa. La cultura proletaria prevede « un sapere e un'arte nuovi, da cui siano esclusi il sillogismo e il ragionamento, e che tengano desti i sensi e le aspirazioni emotive per mezzo delle evocazioni più immediate». L D. ~-"- ~~,J-J ~- ·t\r.'-r.S .... J.•- .. ~~f 1,.'-... ~"'·~. i";.~\ ..._.-~ \\-.J ;. ~ .. _i-;_?~ . f' ~. ' ~ ... -. ... --~:..t -.!'- ~ .. ;... _____ J Caricatura ebraica contro l'esercito (pubblicata au "Der Abend" il 9 novembre 1923). 31

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