La Difesa ddella Razza - anno II - n. 1 - 5 novembre 1938

Lo scritto che segue è una documentazione. ricavata in gran parte da testimonianze francesi. della alleanza che a un dato momento. durante la grande guerra. si stabili tra pacifisti e bolscevichi. Incapaci di afferrare il senso della memorabile vicenda che si svolgeva sotto i loro occhi, non è meraviglia che i primi abbiano finito col lasciarsi prendere nella rete degli altri, e militare. essi antimilitaristi. nelle file di coloro che dovevano degradare la guerra a metodo di fotta civile. Ciò che invece ancora oggi può stupire è che quelle ideologie abbiano trovato il loro terreno favorevole in un paese di cosi antica ed autentica tradizione occidentale e cattolica come la Francia. Gli uomini che le professavano furono bollati col nuovo n<>me di "disfattisti". Essi sono tutt'altro che acompami. e se un giomo i biologi trovassero il modo di claspificarli in una razza a parte. sarebbe tanto di guadagnato per la società, dove essi verrebbero naturalmente ad occupare uno dei gradini più bassi. • Verso la fine del primo anno della guerra, nel luglio del 1915, faceva la sua comparsa nelle vetrine di Parigi un libretto daJla copertina rossa, che conobbe subito uno strepitoso successo, e che doveva segnare la data di nascita di quello che è stato forse il movimento più pericoloso e inquietante nella recente storia d'Europa: il disfathmo. Il libro era la raccolta degli articoli che Romain Rolland, già celebre a Arte disfattiJlta: un disegno del bolscevico Giovanni R. Becher. eseguito nel 1919 a Berlino. Quadro disfattista del pittore ebreo Otto Dix. appartenente all'internazionalistico "Gruppo di Novembre". quell'epoca come autore del / ean Christophe, aveva scritti e pubblicati in quel primo anno della guerra. Il suo contenuto si riassumeva nel titolo : Au-deIJus de la mélée; e veramente al di sopra di questa, o meglio al di fuori, il Rolland s·i era messo subito, rimanendosene in !svizzera dove si trovava quando il conflitto scoppiò. Fornito di un temperamento sensuale e refrattario ad ogni forma di autorità, il Rolland aveva abbracciato fin dalla giovinezza gli ideali tolstoiani di fratellanza universale. Toltoi e Dostojewski, egli dirà più tardi, « hanno formato la mia anima». Perciò quando nell'estate del 1914 la guerra scoppia ed infrange quegli ideali, il suo sguardo si affissa sulla Russia: « l'immensa e misteriosa Russia, che rigurgita di forze giovani e rivoluzionarie». E alla mistica Russia egli sente di dover affidare « la speranza di un prossimo rinnovamento ». Eccolo, intanto, dalle tranquille rive del Lemano, versare sull'Europa in fiamme, dove « le due ali dell'Occidente», Francia e Germania, si tra.sanano nel fango delle trincee, torrenti d'impetuosa e melodrammatica elo. quenza : « Il nostro primo dovere - scrive egli rivolgendosi ai giovani di tutte le nazioni - è di provocare, nel mondo intero, la formazione di un'Alta corte morale, di un tribunale delle coscienze che vegli e si pronunci su tutte le violazioni fatte al diritto delle genti, da qualunque parte esse vengano. Voi non conoscete il vostro potere morale, o uomini di poca fede! L'urna. nità è una sinfonia di grandi anime collettive... ». Una piccola colonia letteraria e pacifista è sorta sulle rive del Lemano. Rolland vi è venerato come un maestro e un prof eta. « La nostra parola -- egli proclama - la parola del presente e dell'avvenire è questa: internazionalismo. E' in questo che noi siamo diversi da tutti. E la_nostra opera di domani, se noi sopravviveremo, sarà di ricostituire l'i11ternazio11aledel penJliero, men. tre altri tenteranno di rifarla nell'ordine sociale». Egli è il faro che illumina la tenebra in cui si incrociano le armi : « Rolland e Trotzki, questi due uomini ci hanno salvato dal disgusto e dalla disperazione » affermano i sindacalisti della Vie Ouvrière. Le riunioni degli amici di Rolland vengono paragonate alle assemblee dei primi cristiani nelle catacombe. In esse si accoglie con gioia ogni notizia che riguarda la nuova religione: « Si soffocava. Trotzki ci portò l'aria eccitante del largo. Egli ci disse 29

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