La Difesa ddella Razza - anno II - n. 1 - 5 novembre 1938

biente intellettuale dei negri del Nord America: in tali ambienti colui che passa dall'ambiente -del nero a quello del bianco è considerato come un traditore, la donna negra che sposa un bianco è mal vista, quella che ne diviene l'amante è squalificata. In fondo tutta questa imponente massa nera che vive negli Stati Uniti è considerata come un blocco inassimilabile di cui si ha timore, sovratutto per la sua forte natalità, ma si consola il bianco perchè questa massa nerà presenta anche una forte mortalità! A questo punto bisogna distinguere fra quella che può essere la politica del momento e il vero sentimento del popolo americano. Indipendentemente dalla circostanza che gli israeliti hanno una preponderanza finanziaria notevolissima negli Stati Uniti e quindi possono influire sull'ambiente potentemente, sta, come fatto contingente, che con il partito democratico, socialistoide e ma~onico, attualmente al potere, molti compromessi sono intervenuti con gli israeliti i quali hanno aiutato il partito stesso a trionfare. Ma il nazionalismo americano, dalla sua ala più moderata a quella piò spinta, inspirata quest'ulfima dal Ku Klux Klan, è contro gli israeliti. Fra l'altro nessun israelita può far parte di quell'organizzazione; nel 6'' punto del programma fondamentale di lotta formulata da essa (vedasi l'< American Standard>, bollettino dell'associazione, del l" ottobre 1925) è considerata esplicitamente I'< esclusione dei giudei» dal territorio nazionale. Gli ebrei in A..meriea Nessuna legge vi è negh Stati Uniti contro gli israeliti, nessun divieto vige contro la loro naturalizzazione. Però l'America anglosassone e puritana, quella che nel senso puritano e razzistico si ritiene la vera e sola America, è antisemita e ciò non tanto per una questione di religione, in quanto moìti degli israeliti sono passati da tempo al protestantenismo, ma per una vera e propria questione di razza. Malgrado tutte le trasformazioni civili e religiose, gli israeliti del Nord America sono rimasti quel che erano originariamente e ciò per lo spirito innato della loro razza. Alla lunga il vero americano si è accorto che l'israelita non si modifica. Anche tre generazioni dopo l'immigrazione, si deve constatare che l'israelita è rimasto quel che era in origine, un elemento eterogeneo anche se 11:1.pparentementeamericanizzato. Egli si distingue, in confronto sovratutto dell'elemento anglo-sassone predominante, come pi;ì ambizioso, più ardente per la sua riuscita, più attivo, più zelante, dotato di una intelligenza senza freni che mette tutto in discussione, rivoluzionaria per eccellenza ed in assoluto contrasto con l'attività e lo spirito americano. Con la concorrenza e col modo d'agire gl'israeliti turbano profondamente i veri americani. Cosi l'ebreo è divenuto sospetto e, malgrado la sua collaborazione alla v,ita commerciale e finanziaria, che pur è tanta parte degli Stati Unili, viene tenuto fuori della società. Egli fa tutto il possibile per aggrapparsi ai cristiani, ma da molto impieghi è escluso sotto il semplice pretesto che non ci sono posti per lui, è escluso in modo più netto dai clubs e dalla buona società. Ha cercato e cerca d'imporre la sua intellettualità nelle università, ma ha provocato e provoca un'istintiva rivolta da parte dei docenti arnericani. Il docente americano vero, cristiano, si rivolta contro le teorie rivoluzionarie e pervertitrici fra cui capeggiano Sigismondo Freud e Magnus Hirschfeld. Non basta che l'israelita abbia cambiato nome, che abbia cambiato religione, che abbia censo e cultura, lo si riconosce per l'irriconciliabile suo abito e, in forma più o meno larvata, la società americana gli dà l'ostracismo. D'altra parte, dice il Siegfrid, non soltanto nei bassifondi delle grandi città, ma anche nei quartieri eleganti dove vivono i ricchi ebrei, un fatto s'impone all'osservazione ed è che gli israelrti restano volontariamente ed involontariamente raggruppati tra. di loro, e ciò per un'oscura comunità di razza non meno che per il legame religioso. Il fenomeno della massa israelitica crescente ed invadente diviene preoccupante per l'americano quando si pensi che vi sono circa 4 milioni d'israeliti nel paese, di cui 2-½soltanto a Nuova York. Le considerazioni e le profezie di Beniamino Franklyn nel suo discorso pronunziato alla Convenzione costituzionale di Boston del 1789 trovano a tanti anni di distanza la loro conferma. (3) Le altre razze E veniamo ora alle sfumature del razzismo americano. Durante una gran parte del XIX secclo ha predominato negli Stati Unili il principio della libera immigrazione, poi sono ven.ute le esclusioni contro gli immigranti di colore. Ma intanto con il procedere del tempo si è venuta sempre più formando negli Stati Uniti una aperta tendenza a rafforzare il carattere anglo-sassone e protestante dello Stato. Ne sono venute di conseguenza le leggi del 1921 e 1924, ispirate a concetti puramente etnici, con le quali, respingendosi senza appello l'immigrazione asiatica, le altre razze vengono ammesse in base ad una discriminazione secondo il paese di provenienza. Gli immigranti del Canadà e degli altri Stati d'America vengono ammessi senza limit::xzione, per gli europei si adotta il sistema delle quote, sistema fortemente preferenziale per gli anglo-sassoni e l'elemento dell'Eur.opa del Nord e sfavorevole invece per i latini e gli slavi. Questa nuova politica dell'immigrazione ha avuto per base non soìtanto la volontà nazionale, ma è stata sollecitata in suo soccorso la scienza. Gli eugenisti americani hanno soccorso la politica, dimostrando che soltanto gli abitanti della Gran Bretagna, della Scandinavia, della Germania, del Belgio, dell'Olanda, della Svizzera, dell'Italia del Nord e della Francia del Nord, potevano utilmente concorrere allo sviluppo etnico del popolo americano. La biologia, l'eugenica, l'etnografia, Weismann, Mendel, Gobineau ecc. sono stati chiamati alla riscossa, ma dietro tale apparato scientifico è facile conoscere la reazione primitiva: è la vecchia America, protestante ed anglo-sassone, che ha tenuto a rafforzare questo carattere. In tutto ciò ha avuto la sua parte il Ku Klux Klan, se non direttamente, molto però col suo spirito. Questa organizzazior.e ha nel programma di privare del voto gli immigranti non protestanti: sollo il pretesto della religione vi è un concetto di razza perchè l'esclusione non riguarda gli immigranti anglo-sassoni. A. L. (1) (~. Siegrlned: « Lei; Etats Unis d'aujourd'hui ». Parigi 1929. Edit. Cohn) . (2) E _una società segreta, fondata nel lo66 nel Sud degli Stati Uniti per 11_mantenun~nto dell_a sup_re~azia ~ei bianchi e. dei_ P;Olestanti, la quale poi s1 è estesa in_ tutto 11 terntono. EsLSte Wla spec1e d1 ntuale di questa società che può_ considerarsi co~e un manuale di americanismo al cento per cento. (_3J 1?1sse _franltlyn ali as~emblea: ,« Vi è un grande pericolo per gli Stati Umh d_Amenca. Q_u_e_sto~ncolo è I ebreo. In qualsiasi paese nel quale gli ebrei s1 sono stab1lih, essi hanno depresso il livello morale ed abbassato il grado dell'onestà commerciale. Essi sono rima.sii separati e inassimilati. Essi hanno creato uno Stato dentro lo Stato e dove essi sono oppressi, tentano d1 strangolare finanziariamente le Nazioni, come è il caso del Portogallo e della Spagna . . « Se gli e~rei ~oi: sono esclusi dagli Stati Uniti per costituzione, Ira meno d1 cento. anni essi c1 governeranno e ci distruggeranno, e muteranno la nostra forma d1 governo per la quale noi americani abbiamo sparso il sangue e sacrificato la nostra vita. « lo vi avverto, signori: se voi non eliminate gli ebrei per sempre i vostri figli _e i figli dei vostri figli_ vi m~ledi~anno ni:lle vostre tombe. Le itlee degli ebrei non sono quelle degli amenca01, quand anche essi abbiano vissuto Ira noi per dieci generazioni ». Iniziazione dei novizi ai misteri del Ku-Klux-JOan {fotografia t:1reRa ad Atlanta, nello Stato della Georgia).

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