La Difesa ddella Razza - anno II - n. 1 - 5 novembre 1938

NOBD-AREBIOANO I nord-americani si dichiarano, se si deve giudicare da una gran parte della loro stampa, antirazzisti. Vediamo quale è invece la realtà. Stabilisce la legge degli Stati Uniti che ogni persona di razza bianca, ogni africano o discendente di africano può divenire cittadino americano. Sono esclusi dal "diritto" di ottenere la cittadinanza americana: i cinesi e i giapponesi (generalizzando si potrebbe dire tutte le persone di razza gialla), i burmanesi e di norma gli indiani. Tuttavia per gli indiani è ammesso che essi possano eccezionalmente acquistare la cittadinanza per via di trattati o di legge speciale: i casi non sono infrequenti. Sempre secondo la legge americana, i nativi delle Filippine - fra i quali si trovano molti meticci discendenti da spagnoli e indigeni - nonchè i nativi di Porto Rico - i quali sono in gran parte bianchi, ma per il 23 % circa meticci - non possono diventare cittadini americani: tuttavia sono ritenuti stranieri, perchè considerati " alleati " degli Stati Uniti. Per essere più completi noi non dobbiamo fermarci ad esaminare soltanto la legge federo:le, ma anche altre ordinanze. Dobbiamo inoltre estenderci e considerare le costumanze che talvolta sono più forti delle leggi. Il razzismo americano per avere un quadro completo innan.zi alla nostra mente va esaminato in rapporto al trattamento usato dagli americani: verso i gialli, i negri, gli israeliti, verso i non anglosassoni. Un libro di Andrea Siegfrid, professore alla scuola di scienze politiche di Parigi, pubblicato in epoca non sospetta ci servirà da guida, completato con notizie più recenti (1). Si dice in America che il razzismo contro i gialli sia motivato da ragioni di difesa. Se l'accesso nel territorio della repubblica stellata fosse stato aperto senza limiti agli asiatici, è probabile che le coste americane del Pacifico ora non sarebbero più paesi di razza bianca. Gli americani, i californiani sovratutto, si preoccuparono che i gialli potessero col tempo costituire, per il loro numero, un fermento pericoloso e potessero compromettere l'integrità della razza bianca. Le più vecchie leggi e provvedimenti sono contro i cinesi, che sono stati i primi asiatici accorsi in California nel 1850, attrattivi dalle miniere aurifere. A partire dal 1870, viene loro rifiutato il diritto di naturalizzazione. Bianclti e gialli I provvedimenti contro i giapponesi cominciano più tardi, solo quando, contenuta e fermata l'immigrazione cinese, si chiamano i giapponesi a rimpiazzarli, e dopo l'annessione delle Isole Hawai. Ma in breve questa immigrazione si presenta ben più pericolosa di quella cinese, perchè i coolies giapponesi per la naturale maggiore attività della loro razza, si elevano ben più rapidamente ad operai qualificati, piccoli proprietari, fattori e commercianti. Allora comincia l'agitazione da. parte degli americani e vengono invocati provvedimenti di esclusione dei giapponesi. Si domanda fra altro che i ragazzi giapponesi siano inviati nelle scuole speciali destinate ai gialli, ma i giapponesi, che sono - ed a giusta ragione - un popolo suscettibile ed orgoglioso, non vogliono essere confusi cor. gli altri asiatici. La questione diventa spinosa e viene portata nel campo internazionale e diplomatico, costituendo cosl uno dei tanti motivi di tensione tra l'Impero del Sol Levante e la Repubblica Stellata. Intanto tutta la legislazione della California, regione più minacciata dall'immigrazione esotica, cerca di contrastare l'immigrazione giapponese. Due leggi, una del 1913 e l'altra del 1920, vengono a interdire ai giapponesi di possedere delle terre. Il matrimonio tra bianchi e persone di origine mongolica viene dichiarato illegale, non soltanto in California ma anche nei seguenti altri Stati: Oregon, "Nè·vada, Montana, Utah, Arizona. D'ora innanzi i" giapponesi possono vivere negli Stati Ul"iti, allo stato di casta, nell'impossibilità di mescolarsi coi bianchi, nonostante la otq intelligenza e il loro grado di civilizzazione. Nel 1917 è respinta in genere l'immigrazione degli asiatici e nel 1924 la legge dell'immigrazione diventa ancor più restrittiva. 22 Gli americani si sono dunque dimostrali assolutamente intransigenti verso i gialli, ma potremmo aggiungere che tale politica nor. è stata e non è solo degli Stati Unih; infatti v'è una specie di solidarietà etnica fra essi e i domini inglesi del Pacifico, contro i gialli. Negri e americani Abbiamo già visto come- la legge federale metta i negri allo stesso livello dei bianchi e come essi possano acquistare la naturalizzazione che invece è negata ai gialli ed altri uomini di colore. Questa è. la teoria: in effetti i dieci milioni e mezzo di negri che si trovano negli Stati Uniti vivono, questa è la pura verità, e sotto il tallone dei bianchi >. La guerra di secessione, sopprimendo la schiavitù, nor. ha affatto -risolto il problema dei rapporti tra bianchi e negri: l'americano, come l'inglese, come tutti gli anglo-sassoni, ha orrore di confondersi con gli uomini di colore. Abolita la schiavitù, il movimento di difesa dai negri è incominciato immediatamente nel sud, dove essi erano più numerosi (la Carolina del Sud ed il Mississipi inglobano un 50 % di popolazione negra). Una legislaziole locale, del tutto arbitraria, ha subito· privato i neri delle conquiste ottenute con la vittoria degli Stati del Nord, che la costituzione federale garantiva. Gli Stati del Sud non hanno ratificato la costituzione federale del '70, la quale stabiliva che il diritto di voto ai cittadini americani non potesse essere soppresso o limitato per motivo di razza o di antica servitù. A partire dal 1890 gli stati del Sud hanno votato delle leggi che, senza nominare i negri, di fatto li escludono dal suffragio. Se per caso qualche negro riesce a passare attraverso le maglie della legge non può presentarsi alle urne, perchè rischia di essere linciato. Nessun negro è ammesso negli impieghi pubblici. Nei treni, debbono viaggiare in vagoni separati, e possono prendere posto solo nella parte posteriore dei tranvai. I quartieri di alcune città sono riservati ai bianchi e i negri non possono abitarci. In alcun~ contee è ad essi proibito anche l'accesso. Nei teatri, nei locali pub• blici in genere e < persino nelle chiese >, i negri debbono stare da parte. Il negro, sia pure vescovo o dottore, non è mai chiamato con il titolo di signore. Davanti ai Tribunali, nelle questioni tra bianco e negro, questi trovasi in condizioni d'inferiorità. Nulla da fare da parte del negro: verso di lui: c'è una specie di cordone sanitario, rigorosamente mantenuto dalla popolazione bianca, la quale per farlo osservare arriva al linciaggio) Inutile dire che è proibito il matrimonio tra le due razze: basta un bisnonno negro perchè il divieto funzioni. Sovratutto è in atto la difesa della donna bianca dal negro. Se per caso po~ avviene qualche unione illegale, non sono più i magistrati che se ne occupano: il Ku Klux Klan (2) o qualsiasi altra società segreta fanno sapere alla coppia che deve dividersi o andarsene, pena la vita. Il curioso "è che i meticci si considerino superiori ai negri e che in qualche chiesa elegante degli Stati del Sud si possa osservare che i primi banchi 'sono riservati ai bianchi, i secondi ai meticci, gli ultimi ai negri. Maggiore distinzione di _razza non ci potrebbe essere. Il movimento· contro i negri si è esteso nel Nord degli Stati Uniti, dopo l'immigrazione dei negri dal Sud. Il risentimento si è manifestato violento e spontaneo da parte degli operai bianchi: generalmente i negri sono bicottati dai sindacati. Ma nel Nord è accordata l'eguaglianza civile ai negri; essi hanno diritto al voto rappresentativo nelle assemblee locali; i loro ragazzi vanno a scuola con i bianchi; il matrimonio tra le due razze non è proibito dalla legge, tutto questo ha permesso ai negri di istruirsi, divenire operai qualificati, dottori, professori e simili. Allora la rivolta da parte dei bianchi del Nord si è manifestata in forma più sorda e più violenta che nel Sud. Il negro ha l'eguaglianza di fronte alla legge, ma non ha ottenuto l'eguaglianza nella società: il contatto è interdetto di fatto nelle università, nei club, nelle piscine, nègli impieghi ecc. Ora un negro non trova più facile entratura a New York, che a Nuova Orlèans. La separazione tra bianchi e negri nel Nord è meno insultante, ma non meno effettiva. D'altra parte è sorto una specie di razzismo negro: un sentimento di razza è nato e cresce nell'am-

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