La Difesa ddella Razza - anno II - n. 1 - 5 novembre 1938

le sue numerose imprese belliche. Egli innalzò la tribù degli Zulu al grado di potente nazione, amalgamando a mezzo di conquista tutte le genti circonvicine e dando un ordinamento al paese le di cui linee principali sussistono ancora. Ciaca fu un selvaggio senza misericordia, animato sempre da un insaziabile desiderio di dominio. ua norma nelle vittorie fu di risparmiare i giovani delle tribù sottomesse per farli combattere e di uccidere, spesso con raffinata crudeltà, i vecchi e i bambini. Introdusse fra i suoi soggetti l'uso di una corta lancia a larga lama, da usarsi da sola in guerra a stretto contatto del nemico, invece di un gruppo di lunghe lancie da getto, quale era prima costume per ogni guerriero. Guai però a tornare dal combattimento senza quell'unica arma! I disgraziati che la perdevano erano messi a morte e così chiunque ospetto di codardia. Proibì il matrimonio ai soldati perchè ritenne le tenerezze della moglie e dei figli deleterie per lo spirito marziale, e istituì una serie di villaggi militari in tutto il paese, ove i soldati erano occupati -in esercizi ginnastici, in giochi atletici, in canti e danze guerresche quando non trovavansi in combattimento. I tituì reggimenti che si distinguevano dal colore dello scudo e gradi militari, nonchè una leva annua di cui si hanno ancora tracce. Dotato di un aspetto imponente e di una volontà infle sibile, e con la fama guadagnatasi di essere sovrumano, riuscì facilmente a governare e a imporre i suoi sanguinari capricci. le prime popolazioni da lui attaccate furono quelle della valle del Tughèla, compo te di Negri privi di ogni attitudine bellica. Spaventate dalla minaccia di Ciaca, varie tribù si unirono per fuggire verso il sud, eminando esse pure morte e desolazione sul loro cammino. Ove erano giardini ritornò la foresta perchè chi non si aggregò alle orde zulu dovè fuggire nei monti se volle salva la vita. In questo modo la cosiddetta armata di Ciaca aumentò sempre di numero per acquisti eterogenei e si dice abbia raggiunto una forza di circa centomila guerrieri, mentre accresceva la nazione zulu di oltre mezzo milione di genti. E più sarebbero state se, nonostante la sua baldanza, Ciaca non avesse temuto, portandosi troppo al sud, di scontrarsi coi coloni europei del Capo delle di cui armi da fuoco aveva sentito parlare; ma .si calcola che egli abbia soggiogato ben trecento tribù mentre estendeva il suo dominio in un raggio di ottocento chilometri dalla sua primitiva residenza. All'incirca nel 1820 la devastazione del Nata) fu completa e Ciaca potè assidersi sopra un trono notevolmente allargato. Ma non vi stette mai tranquillo. Nel 1824 un ufficiale inglese, Farewell, con due compagni, si recava a visitarlo. Egli ricevette i tre con grande onore e li informò della sua potenza impareggiata al mondo. Si divertì molto nel vedere i vestiti inglesi e specialmente si scandalizzò nel sentire che in Europa si convertivano le pelli in cose tanto inutili come le scarpe, anzichè in scudi da guerra. Fu generoso con i visitatori e permise loro di stabilirsi sopra un tratto di terreno costiero lungo circa quaranta chilometri ed esteso nell'interno per circa duecento, includente la baia sulla quale oggi sorge Durban. Ciaca continuò nelle sue rapine sulle tribù confinanti, fino a che nel 1828 non fu ucciso da suo fratello e successore al trono, Dingaan. Vari capi, nessuno dei quali seppe raggiungere grande splendore e che ebbero tutti a lottare, come Dingaan, coi sopraggiunti coloni europei, si susseguirono a lui; e finalmente con Cetywayo ebbe 6ne l'indipendenza zulu. Alla morte di questo capo avvenuta nel 1884, gli indigeni, divenuti anche razzialmente un insieme molto misto, non si trovarono più concordi per una nuova nomina. Ne trassero pretesto gli Inglesi per dichiarare nel 1887 Io Zu1u1and territorio britannico. Il complesso etnico zulu, oltre agli individui a tratti fini già veduti, ne contiene oggi buon numero a pelle giallastra e con capelli a glomeruli di indubArmi e ornamenti indigeni. bia provenienza boscimana, accanto ad altri di schietto tipo negro assimilati durante il cataclisma razziale determinato da Ciaca. Il continuare a fondersi dei tipi boscimani e negri con quelli europoidi è 1a causa evidente di una degradazione sempre maggiore delle antiche doti belliche degli Zulu. Mi apparisce importante appl:c2.re nei riguardi degli Etiopici gli insegnamenti che scaturiscono dai fatti citati. Sintomi di decadenza indigena si rilevano difatti nel nostro tesso Impero e si acuiranno alla svelta col pro·eguire dell'inquinamento, attivo soprattutto per infiltrazioni sudanesi. Nemmeno l'apporto asiatico sembra favorevole a conservare le doti delle pure genti etiopiche: esso conduce a graduale impoltrimento perchè rende insensibili al fascino delle opere di conquista, mentre sviluppa il desiderio dei traffici e la ete dei guadagni. Nei sudditi africani deve a noi importare ben altro. Fattore di incalcolabile portata per 1a storia futura dell'Africa, 1a conquista nostra dell'Impero contribuirà così a salvarne anche in senso razziale le popolazioni, per avviarle ver o un glorioso domani non limitato certo alle sole montagne e pianure dell'Etiopia. LIDIOCIPRIANI

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