La Difesa ddella Razza - anno II - n. 1 - 5 novembre 1938

Guerriero nubiano (preso dal vero da Pilghein). Il crollo culturale della Rhodesia rimase perciò definitivo fino a1 nostri giorni. Alla pari delle genti a caratteristiche somatiche e culturali superiori che abitarono l'Impero del Monomotapa - così chiamato dal nome del sovrano che risiedeva in Zimbàbue - le popolazioni di molti altri stati sorti in ogni parte del continente, e alcuni dei quali di ragguardevole entità, si erano avviate alla decadenza, per identici motivi, bene ayanti l'arrivo dei coloni europei. Di parecchi di cotesti stati è giunto fino a noi l'eco delle imprese guerresche compiute in virtù di un fierissimo ed intelligente spirito combattivo, di cui attualmente si rintraccia appena, qua e là, un pallido riflesso. Di P'• sè significativo sarebbe anche l'arido elenco di tali potentati a dimostrazione della generalità in Africa di culture molto superiori alle. odierne. La storia ci parla dei sovrani del Sudàn Occidentale e delle loro dinastie durate per secoli, come nello stato di Tombuctù. Risonanza notevole ebbe, fra i tanti, il reame di Benin in Nigeria, che gli Inglesi trovarono già affievolito quando, nel 1897, ne saccheggiarono la capitale. Nei principali musei d'Europa e d'America si ammirano i bellissimi bronzi di squisita fattura, gli avori e i legni scolpiti dovuti agli antichi Bini, fondatori di Benin. Nel Sudàn Centrale sappiamo dei regni Asande e Mangbetu; nell'Orientale di quello Scillùk. Nell'Africa equatoriale sorsero pure stati di elevata-organizzazione: quelli dei Congo, dei Balunda, dei Bacuba furono alcuni di essi. Il loro potere si estese su territori talvolta molto più grandi dell'Italia mentre, anche indipendentemente dal predominio europeo, i capi sono ora incapaci di presiedere a una giurisdizione che superi le poche diecine di chilometri quadrati. Analoghi fenomeni si verificarono nella regione dei, Grandi Laghi, per cui negli ultimi 18 secoli non vi si ebbero che staterelli dai mille ai ventimila abitanti ciascuno. Ove sussistono tracce di autorità indigena è per l'esservisi mantenuta una maggiore proporzione del sangue primitivo legato a caratteristiche somatiche superiori di tipo europoide. Così fra gli Angoni della Rhodesia Settentrionale, discendenti degli Zulu di cui è rimasto celebre l'ardore bellico: essi dettero molto da fare perfino agli Inglesi. Origine zulu ebbero anche i Matabele, tribù di agricoltori e pastori abitanti la metà ovest della Rhodesia Meridionale detta Matabeleland. 11 loro sorgere fu dovuto a prette cause militari. Difatti, al principio dell' '800, dopo la conquista del Natàl da parte degli Zulu con alla testa il re Ciaca, un guerriero di questi, Mosilicatze, venuto in disgrazia del Capo per questioni di interesse, varcò i Monti dei Draghi con un certo numero di armati. Insediatisi nelle nuove terre, furono detti Matabele per il loro modo di combattere mantenendosi nascosti. Sotto la pressione dei Boeri, nel 1857 doverono attraversare il Limpopo. Passati nel territorio dei Makalanga, sterminarono la popolazione indigena dedita a pacifiche industrie minerarie. Dopo una lunga serie di saccheggi e scorrerie si stabilirono nella regione che occupano tuttora, assorbendovi i locali Negri Masciona, genti tranquille dedite alla coltivazione, all'arte della ceramica, alla scultura in legno, alla metallurgia, ecc. e assorbendo così sangue inferiore al loro. Il popolo Matabele risultò col tempo diviso io tre gruppi principali: Abezanzi, Abanhla, Amaholi ... Tra il 1885 e il 1891 subirono l'urto della British South African Company che con facilità abbattè definitivamente il loro potere. Episodi del genere sono da mettersi in relazione con l'impoverimento del patrimonio razziale che diverse tribù avevano ricevuto dagli Zulu. Questi, come ho potuto accertare con mie visite durante l'ultimo decennio, sono lungi dal presentare l'aspetto negro ritrov.ahile più a nord di loro, come nel Mozambico, nel Tanganica e nel Congo. Impressionano invece per il buon numero di fisonomie veramente fini, che nessun confronto migliore trovano se non con i nostri Etiopici. Lo stesso indicano anche parecchi loro usi e comportamenti consueti. E' certo strano, ma di grande importanza per l'antropologia, osservare la ricomparsa in fondo all'Africa di un tipo come quello presentato da tanti Zuiu. Non si tratta però di un caso sporadico : non pochi aggruppamenti umani ripetono in Africa, e non a caso, il medesimo fatto. Si ha nell'Africa Centrale, nel Congo, nella regione dei Grandi Laghi, nel Nord e nel Sud Rhodesia, nel Transval e altrove. Si tratta di residui, sopravvissuti per circost:m.ze fortuite, di un tipo umano molto evoluto, già ampiamente diffuso in Africa, ma ora ridotto di numero per incrocio con razze indigene inferiori. Gli Zulu sono, dunque, nient'altro che uno di codesti residui. Lo spirito battagliero, non ancora del tutto sopito, che essi posseggono ne dipende direttamente. Il loro paese appartiene alla fascia costiera dell'est dell'Africa australe e si estende alla parte compresa fra l'Oceano Indiano e la Catena dei Monti dei Draghi, o Drakensberge, dalla baia di Santa Lucia al nord e la foce del Tughèla al sud. Tutto questo terreno è in massima parte in mano deg!i Zulu che vi allevano le loro numerose mandrie di buoi e vi coltivano un po' di granturco e di cereali, mentre il rimanente è usato soprattutto a scopo agricolo e di allevamento di bestiame da un non grande numero di Europei. Nello Zululand, possedimento inglese, i capi indigeni hanno conservato i poteri, sotto la sorveglianza britannica esercitata a mezzo di sei funzionari, ognuno dei quali dirige uno dei sei distretti giudiziari in cui il territorio è diviso. Prima dell'attuale regime il paese fu alquanto turbato per guerre, specialmente da quando, intorno al 1810, salì al potere il famoso capo Ciaca, detto, dagli storici çlel Natàl, il Napoleone del Sud Africa, per

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