La Difesa ddella Razza - anno II - n. 1 - 5 novembre 1938

Giudei in preghiera sul monte Gorizi.m sulla morte di tutto. In tutta l'immehsa, letteraJ.ura semita, tra tanti clangori di natara ardente e scon1,olta, non si trova mai un momento di anwre e adesione all'immensa voce della natura. e sun amore per gli animali e per le pianle, per il tenero coro infini.to della vita del nwndo: la natura non è che una fantasmagoria soggettiva e innaturale, f onle di immagini illogiche cioè e nient'altro. L'anima, fugge sempre in fughe sconvolte verso Jahvè, altissimo e lontano, a/fincl,è su tutta questa confusione faccia giusti=ia, la quale sarebbe poi nient'altro che l'esaltazione del solo Israel,esul cimitero di tutti i nemici. Mente piatta, quella dell'ebreo. L'ebreo è per es enza di armonico. I suoi sogni non hanno organismo: il suo corpo stesso manca sempre in qualche nwdo dell' arnwnia della vera bellezza. All'ebreo manca la p/,asticità della vita e dell'ingegno; è per essenza un essere debole e infranto: e come tUUii deboli è mansueto e perfido, umanitario odialore essenziale di tuua la vita che per lui non ha un sorriso. E questo resta inconsciamente vero anche nei casi d'indiscussa onestà del carattere e dell'animo. *** Perciò l'ebreo non è guerriero: perchè è debole e infranto. Come àiremo meglio altra volta, per l'ebreo non si può parlare propriamente di razza origi.nariarnente inferiore: ma piutto to di un imbastardimento in gran parte antichi simo, che ha costituito come una rottura dell'armonia dell'essere, propria di ogni vivente sano e sgorgato dalla spontanea natura: un peccato origi.nale che ha dato luogo a una razza infranta. Raz=e inferiori a quella del popolo ebreo ve ne sono molte: ma molte sono più integre, più tutte di un pezzo di quella. L'ebreo non è guerriero: è sacerdote. Ma nei popoli ariani le due altissime qualità i fondono: e anche Cristo fu in Rom.ti armato di spada. • ell' ebreo restano immutabilmente separati, perchè nell' P sere infranto lo spirito va da sè e l<fmateria da sè. 14 Nell'antica tradizione, riesumata in parte, come i sa. dal Bachofen, questi popoli sono popoli della luna, e gli altri sono gli apollinici, i solari, coloro che portan-0 luce, cioè gli ariani. Popoli della femmina i primi e del maschio gli altri. Gli antichi Brahman furono insieme guerrieri e sacerdoti: e guerriero (' sacerdote fu il re di tutte le civiltà classiche. In ognuna di esse vi è quella freschezza incorrotta, che è sana potente natura desiderosa di combattere e di aprirsi la strada nel mondo. Carattere di gioventù, la /ame che è desiderio di assimilare, di prendere, crescere e trasformare in sè. Carattere fondamentale di vita quello della belva che uccide per prendere più vita. E tulli gli esseri che sono belli e ariosi sono per natura loro guerrieri. Chi rinuncia alla lotta rinuncia alla salu-tee alla forza; anche se, come ogni debole e malato, continua a combattere, con quel resto di t•olontà di vita che gli rimane in seno, con i o/i mi e i sotterfugi. Ma Lasua integrale natura è scomparsa: e con essa è compar a L'armonia e il sereno sorriso della vita. Noi non crediamo troppo alle antite i di Bacho/en. Percl,è è chiaro che al gioco di f or=e dell'architettonica dell'unitierso sono nece sarie ugualmente la luce e [ombra, il sole e La luna, il maschio e la femmina: e nella divina armonia è troppo chiaro che enlrambi gli elementi hanno uguale valore. l'antitesi consiste piuttosto nell'alternativa fra que la armonia e la f ratiura. in cui tulto si spezza e precipita. E in questa antitesi il volto levantino dell'ebreo errantp è il triste fenomeno di un'umanità infranta che non ritrova più l'arnwnia del la salute cosmica. ia il suo esempio un monito e un avvertimento tragico per tutti gli altri popoli. GIULIO COGNI Il monumento equestre a Cangrande. a Verona

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