La Difesa della Razza - anno I - n.6 - 20 ottobre 1938

I •I uestio11ario Un bisnonno ariano e cattolico, come si è qualificato un nostro lettore, ci scrive domandandoci chi intendiamo per borghese, e noi non ci limitiamo a pregarlo di attendere che questo tema sia stato esauriente- -~ente trattato dai nostri collaboratori; ma vogliamo almeno invitarlo a considerare che borghese è la classe che Ieee la rivoluzione fror.cese e la classe ancora dominante d'Europa e vorremmo dire del mondo: una clas-. se che esercita il commercio materiale e intellettuale e che in questo senso ha pro- ?r.osso la formazione d'una società mondiale diversa dalle società nazionali, con le quali anzi si è venuta a trovare in un contrasto pi\) o meno palese, che rappresenta la crisi dei principi francesi, in quelle nazioni, come la nostra, le quali, essendo per ,m secolo andate per la strada borghese, a un corto punto si sono accorte di servire bensl il sistema di predominio francese dell'Europa, di guadagnare anche una certa aria di civilizzati, ma di avere completamente rinunciato ad essere se stesse. Voglia il nostro lettore considerare che l'instaurazione del sistema borghese costò l'emigrazione in massa di gran parte del nostro popolo, dal 1890 al 1914, e che in un sistema nel quale la vita popolare non si può sviluppare, muore il genio della nazione. Sono quelli infatti gli anni nei quali gl'italiani maggiormente scimiottarono gli altri. Se vuoi riconoscere i borghesi, sono quelli che vivono della nostalgia del vecchio ~istema, e sono le forze che potrebbero riportarci indietro, se la provvidenza ci abbandonasse. E' superfluo aggiungere che la società borghese è il regno degli ebrei e il campo di attrazione di ebrei e borghesi. Se il nostro lettore giudica troppo sommario questo chiarimento, ci scriva, ci dica il suo parere: non mancheremo di rispondergli. Lo stesso lettore vuol sapero se i figli d'un ufficiale ariano e cattolico dell'esercito itali.:Jno e di madre ebrea possano rimanere r.on battezzati e di nessuna religione, e come si troveronno quest'anno a scuola . Sebbene l'esercito italiano sia cattolico, come cattolicq è non la lede ma la midolla della civiltà italiana, nulla vieta ad un ufficiale di essere ateo, e quindi di educare i figli senza fede, cosa che noi crediamo rarissima e incongruente; ma quanto ai figli, trattandosi di matrimonio misto, se al ternjne del I. ottobre XVI non avevano professato una religione diversa dall'ebraica, crediamo che sia difficile considerarli di razza italiaha, perchè la deliberazione del Gran Consiglio vuole in questi casi una professione di religione diversa dall'ebraica, vuole quindi che una religione si abbia. E se non possono essere considerati di razza italiana, s, troveranno nella condizione degli ebrei, e non potranno frequentare scuola italiana. Concetto Corone di Catania, studente di filosofia, ci scrivo che il sangue ebreo non possa diventare ario, con uno spruzzo d'acqua santa, e vuol sapere se un italiano di padre ebreo e madre italiana, battezzato, sposato con itaJiana, con rito cattolico, non debba considerarsi ebreo. Si deve considerare misto, ma non è considerato ebreo, perchè ha professato altra religione dall'ebrea, prima del termino fis, sato dal Gran Consiglio. A proposito dell'articolo di Guido Londra su biondi e bruni di razza italiana, apparso nel N. 4, con fotografie di ebrei italiani, fra cui quella di Carrara Mario; il capitano del primo reggimento carrista, Alessandro Carrara, ci scrive che quella è la fotografia èel defunto Mario Carrara, professore di medicina legale, suo cugino, e che entrambi eone arii e cattolici. La stessa cosa ci scrive Nello Carrara di Giulio, professore della R. Accademia NaDirettore responsabile : TELESIO INTERLANDI Riceviamo il seguente biglietto: valo, il q'.J.uk•. !''""''"TH"';;:.;o et 1gnorarc l'origine dei Carra:a ebrei, aggiunge utili noUzio sulla antichità dei Carrara italiani. E noi ne prendiamo volentieri atto, aggiungendo, per quanto riguarda il nome dei Carrara ebroi, ch'es•o è compreso nell'elenco dei cognomi degli ebrei d'Italia di Schaerl. ~ cl' (,U1, ~ Per la pubblicazione, che abbiamo fatto con il numero precedente, d'una pagina tratta dal romanzo, intitolato e Remo Naun Avvocato>, dello scrittore ebreo Adriano Grego, questi ci ha mandato la seguente lettera: e Al Direttore do e La difesa della Razza> La pagina del mio romanzo ripubblicata da e La difesa della Razza > assume, avulsa dal suo complesso, caratteri deformativi. Scrivendo detta pagina l'autore aveva cercato solo di esprimere il delirio d'un monomaniaco. ADRIANO GREGO 14 Ottobre A.-XVI >. Non abbiamo nulla da aggiungere ed è supcrlluo osoervare cho il delirio monomaniaco ài cui porla il romanziere ebreo è delirio di persecuzione, di grandezza e di vencietta, e manifesta i'animo d'un avvocato ebreo. Stampatori: Società Anonima Istituto Romano di Arti Grafiche di Tumminelli & C, • Largo Cavalleggeri 6, Roma BiblotecaGino°E3ianco

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