La Difesa della Razza - anno I - n.6 - 20 ottobre 1938

GLI EBREIE LA MORALE ... "lo stato d'animo, degli ebrei italiani,, ·. IL GRAN CONSIGLIO 1 Gli Ebrei, questi paria delle vecchie leggi, maledetti di generanone in generazione, odiati ab antu,uo specialmente per il loro aborrimento dalle fatiche dell'agricoltura, dell'industria e delle armi, fra le quali vissero sempre gli altri uomini, e che non si potrebbe dire se siano più necessarie a mantenere la moralità degli individui o la tindipendenza delle nazioni, gli ebrei che incarnarono sempre in sè stessi la mala passione del danaro; essi che vennero descritti da Shakespeare nella figura del vecchio Shylock, che con il suo coltello fra le mani, simbolo dell'implacabile usura, pretende dal suo debitore, gli Ebrei, dico, accumularono nei loro scrigni, dopo l'avvento della borghesia, gran parte dei tesori degli stati di Europa che essi, come disse Voltaire, sostennero e sostengono tuttora come la corda sostiene l'impiccato. La borghesia, già per istinto propensa ai lucri, onorò e protesse gli ebrei, anzi ispirò agli usi ebrei le sue opere e i suoi pensieri, e così si ebbe in Europa una borghesia neo-giudaica, nata dal connubio fra i discendenti della tribù di Giuda e il ceto degli affaristi. e Abrogata la costituzione del 1793- scrive Pietro Ellero - sperduti i comitati, disarmate e private le moltitudini di ogni forza, e spossati e quasi annientati gli ecclesiastici e i nobili, le dovizie e il potere naturalmente passarono agli ebrei, ai generatori, ai pubblicani, agli oblatori alle aste nazionali e ad altri tali capostipiti della regnante borghesia, tra cui meritano la precedenza i semiti, disseminati in tutta la superficie del globo, stretti fra loro e separati da altrui con i riti indelebili, disaffezionati alle non proprie patrie, interessati ad ammassare ricchezze mobili e invisibili, addestrati da immemoriale consuetudine ai più reconditi e mirabili segreti della mercatura e del cambio e inclinati alle cose economiche con una propensione irresistibile, irrefrenabile inesprimibile, costoro dovevano lasciarsi di molti passi addietro i neofiti d'altra razza. E talmente infatti avvilupparono nelle loro reti l'Europa, i cui tesori racchiudono ne' propri forzieri e porta· fogli e a cui regalano le dinastie dorate che la borghesia regnante merita appunto da loro essere soprannominata >. Onde è completo il trionfo degli Ebrei. Fra essi, tipo insuperato del finanziere nato con il genio dei fondatori di dinastie, è Nathan Rotschild, che le prime ricchezze aduna all'occasione del dramma di Waterloo, fra il panico generale della sconfitta di Wellington e il definiti\'O trionfo degli alleati per opera di Bliicher, lucrando, in quelle subite e profonde convulsioni dei corsi di borsa a Londra, parecchie decine di milioni su i titoli dello Scacchiere. Egli diviene in breve tempo il fattore massimo dell'accentramento del- re Alta Banca> (la Ha11/eBa11q11e). Poi, intorno ad un fortissimo si dispone la oligarchia dei forti : l lopc che maneggia da solo gran parte dei prestiti inglesi lungo la prima metà del secolo; Baring, che dopo cinque generazioni di banchieri può ancora intromettersi nelle principali operazioni dei più giovani stati, dal prestito ali' Italia per la revoca del corso forzoso, alle ruinose ope. razioni con la Repubblica Argentina, e che, liquidando nel 189<>, lascia 650 milioni in attivo verso 56o di passivo; Jay Gould, l'arbitro del mercato finanziario degli Stati Uniti, che nel 1873 regge le fila dell'enorme operazione di ritiro dei biglie/li verdi a corso forzoso, e che nel 1885 guazza nei marosi della borsa così a fondo, da compiere per qualche settimana una media di affari per 125 milioni di fraf\chi al giorno. E il predominio economico è legittimato e giustificato da altrettanta preminenza d'influenze sociali e politiche. Rotschild, benchè israelita e oriundo tedesco, con stridente eccezione alle tradizioni dell'aristocrazia inglese, ottiene di sedere .alla Camera dei Lords; e la ditta sua, divisa 111 cinque rami familiari in diverse nazioni, può vantare ormai una 60 BiblotecaGino Bianco BORGHESE cittadinanza universale. I banchieri austriaci strappano titoli baronali e dignità di Corte; in America, l'alta banca da ultimo personificata in Jay Gould, riesce ad atterrare nelle elezioni presidenziali del 1888 la candidatura di Oevcland nemico dell'affarismo, e i suoi adepti nel Congresso votano poco dopo l'Atto Mac-Kinley, che spinge fino all'assurdo la guerra di tariffe contro l'Europa; mentre il rifiuto dei Rotschild di negoziare il prestito russo rischia cli compromettere un momento le relazioni di quel1' lmpero con la Germania e l'Inghilterra; e i banchieri che già ipotecarono i patrimoni dell'aborrita aristocrazia magiara, e che ora vogliono sposarne le figlie, agitano Camera, Clero e Corte per la sanzione elci matrimoni misti. ••• Comunemente si pensa che la preferenza degli Israeliti per la banca e il commercio, come l'avversione per le occupazioni che esigono molto sforzo e lavoro, non siano che effetto delle restrizioni, a cui fin dal Medio Evo furono assoggettati. Lo studio dei fatti non conferma codesta opinione. La duplice tendenza sembra piuttosto omogenea alla natura loro, per lo meno rispondente a certi principi e massime diventate regole di vita. Essa non si mani festa nel Medio Evo, ma preesiste. 11 Talmud predice un prossimo avvenire, « nel quale gl' Israeliti diventeranno immensamente ricchi, avranno in mano tutti i tesori della terra, e tutti i popoli dovranno essere loro soggetti e tutti i regni dipendere da loro>. Ed anche nel Talmud è detto: e Non vi è peggior lavoro di qc,ello della terra. Con 100 monete d'argento in commercio tu puoi ogni giorno mangiar carne e bere vino; ma se le collochi nel lavoro dei campi, non mangerai che sale cd erba>. Ora il Talmud ha, o almeno ha avuto, lo stesso valore assoluto della legge mosaica e la stessa influenza sulla vita degl'lsraeliti e sullt abitudini e tendenze da essi acquisite. Epperò da questo spirito di cupidigia deriva una vera e propria antinomia tra la razza semitica e la razza ariana, che sopra tutto nelle inesauribili forze che aduna. nel suo spirito ha ser(lprc trovato la sua ricchezza. In tutti i secoli, eia tutti i popoli della terra, vennero alla razza ariana rivoli di scienza, di virtù, di civiltà, dì giovinezza, di ammaestramenti: e tutto seppe rappresentare degnamente nel mondo. Nè il passato fu dimenticato; e, in quella guisa che la Grecia fece sua la scienza egizia, fenicia, orientale e i romani fecero propria la greca e l'etrusca, così gli uomini ciel Rinascimento italico, risentendo la relazione che correva fra essi e le generazioni cli Roma da cui discendevano, si diedero a ricercare i tesori delle scienze e delle lettere da secoli secoli dimenticati. e Pertanto sì vede chiaro che lo Stato non progredisce, attraverso i tempi, nell'organismo delle sue istituzioni, la scienza nei suoi metodi e nelle sue scoperte, l'arte stessa nei suoi procedimenti e nella imitazione del vero, se non a patto che lo Stato, la scienza, l'arte siano concepite come gli ariani sono in grado di fare ed i semiti non sono ... > (Bongh>) E solamente la famiglia ariana studiò tutti gli avvenimenti, tulle le condizioni civili, morali, scientifiche, religiose, antropologiche di tutte le razze. Gli scienziati rovesciano il cielo degli antichi e sottopongono a leggi eterne gli astri del cielo; discendono per induzione a studiare il liquido ardente che si trova negli abissi della terra e che trasmutò, in un tempo immensurabile, il mondo \'egetale e animale. Essi scoprono, nei terreni antichi e nelle viscere dei monti, i vegetali e gli animali resi fossili; studiano i fenomeni del mondo fisico, e applicano i trovati

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