La Difesa della Razza - anno I - n.6 - 20 ottobre 1938

EBRAISMEOFASCISMO atebreo Wise, segretario di Wilaon, () 1 ~ e la aua sposa. (!:]!}::, ,a ebreo e fascista non c'è semplicen•ente un contrasto contingente e ristrello all'attuale momento politico, ma una permanente antitesi. L'ebreo non può e,sere sinceramente fascista, anche se lo vuole. La sua mentalità, la sua sensibilità, le sue aspirazioni, le sue tradizioni, lo tengono irriducibilmente lontano dall.1 prassi del fascismo. Può aver luogo, r.d ha avuto luogo, una momentanea ad~- sione di qualche ebreo al fascismo; ma lo spirito ebraico non manca mai di rivendicare i propri dirilti. Lo dimostreremo citando alcuni fra i più noti scrittori ebrei e studiosi del problema ebraico. Il pensiero politico degli ebrei sfocia fatalmente nell'internazionalismo, in quell'internazionalismo bolscevico o bolscevizzante che è stato il primo nemico della nostra rivoluzione. Ecco, per bocca di Carlo Marx (1), il manifesto dell'internazionalismo giudaico: « In questa nuova organizzazione del1" umanità i figli d'Israele sparsi fin d'ora su tutta la superficie del globo diventeranno senza contrasti l'elemento ovunque dirigente, soprattutto se giungono ad imporre alle masse operaie la direzione stabile di qualcuno di essi. I Governi delle Nazioni che formano la repubblica uni- ,·ersale passeranno tutti, senza sforzo, in mani israelite, in favore della vittoris del proletariato. La proprietà individuale iblotecaGino Bianco potrà allora esser soppres~a dai governanti di razza giudaica. che amministreranno dovunque la fortuna pubblica. Così si realizzerà la promessa del Talmud che, quando i tempi del Messia saranno venuti. gli ebrei terranno sotto le loro chiavi i beni cli tutti i popoli del mondo>. L"internazionalismo, come appare chi, ramente dalle parole cli Marx. è la vi~ attraverso la quale Israele cerca di realizzare> il suo sogno di dominazione mondiale. « Il nostro scopo principale, il dominio ebraico del mondo -- ~i legge nel manifesto della loggia ebraica « I sagizi di Sion >, redailo nel 191 l - non è ancora raggiunto. Lo raggiungeremo, e la nostra vittoria è più imminente di riuanto lo pensino le folle degli Stati cosiddetti cristiani. Lo zarismo ruoso, l'impero tedesco, il militarismo prec1p1ranno; tutti i popoli saranno trascinati in una rovina. In quel momento comi~- cerà l'effettivo dominio del giudaismo>. La prima lappa dell'offensiva ebraica contro il mondo cristiano si ebbe con la iivoluzione bol8cevica, i cui addentellati, di ordine teorico e pratico, con il giudaismo, sono a~solutamente incontestabili. « La distruzione della Russia tzarist,1 venne decisa da un gruppo di cinque el,rei miliardari d'America ed elaborai~ nella Grande Loggia. Il verbale nel qualP la decisione fu registrala, venne trafitgato, e trasmesso all'ambasciata russa di Washington, che lo spedì, per mezzo di un corriere speciale, a Pietrogrado. 11 primo ministro di Russia era allora il principe Swiatopolk Mirsky, il quale, naturalmente, non diede nessuna importanza alla rivelazione. La decisione dei cinque ebr,,i d'Americ1 conteneva l'i111pegno di spendere sino ad un miliardo di dollari, a fine di provocare la rivoluzione in Russia. I cinque ebrei erano: lsaac Mortimer, Chuster, Rhun, Levy e il famoso Jacob Scriff, che morì laseiando quindici 111ilionialle opere di ,P· si,tenza ehraica. Quando lo Czar seppi' la cosa e chie,e al principe Mirsky di comunicargli i documenti; questi erano scomparsi. Un corriere speciale fu spedito a ~'ashington JJer riportarne copia; ma non tornò mai. Poco dopo (si era nel 1905) la prima rivoluzione del pope Capone scoppiò (2) >. Sull'adesione totale dei giudei al bol- ~cevismo non mancano dav, ero testintll· 11ianze. Scrive l'ebreo Cohan (3): « Possiamo dire senza alcuna esagerazione che la grande rivoluzione sociale in Russia è stata indiscutihilmcnte realizzata dalla mano degli ebrei. Il simbolo dell'ebraismo è divenuto il simbolo del proletariato russo. La stella rossa a cinque punte, adottata dai Russi, fu da lungo tempo il simbolo del sionismo e del giudui mo. f: sotto questo segno che si porterà la morte ai parassiti borghesi. Essi suderanno a gocce di sangue le lacrime versate dagli ebrei>. Gli scrittori ebrei giungono fino a rivendicare alla propria razza una specie Ji bolscevismo « ante litteram >. Kadmi-Cohen scrive: « L'istinto stesso della proprietà, che risulta dall'attaccamento alla terra, non ceiste presso gli ebrei - questi nomadi - che non hanno mai posseduto il suolo e non hanno mai voluto possederlo. Di qui le loro tendenze comuniste innegabili dalla più lontana antichità> (4). E gli orrori della rivoluzione bolsce vica non rappresentano, per gli ebrei. cl,e un inizio, un «promettente> inizio del sovvertimento della civiltà cui e,,,i mirano. Ascoltate il giudeo Marcus Eli Ravage (5): « Prendete le tre principali rivoluzioni dei tempi moderni: la tivoluzione francese, la rivoluzione americana e la rivoluzione russa. Sono forse esse qualcosa di diverso dal trionfo dell'idea ebraica della giustizia sociale, politica ed eco57

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