La Difesa della Razza - anno I - n.6 - 20 ottobre 1938

11ole111iea DIONISCIOLERICAL liii l f/'ll Regime è antitetico ffll alla psicologia di Israele" 1111,· · ·. IL GIAH CONSIGLIO cfl.!j,,L tempo de, r,• e dallu co,titu:io11~ d, :Jenio Tullio a Cr,are, Roma continuamente do1·ette prendere di petto. limitare, ,pe:.:are la prcpoU>n;:;dai cla,u, mellere i11essere quelfeguaglian:a eroica, che fece circolare il sangue di /ulla la 11a- :ione, la mante11ne gwvane; ma quando l'impulso plebeo ,i fu alf loscialo, Roma si ridusse a servire 11110 1·lass1•e, u( tempo d'Onorio non fu più buona a dominare i barbari, che era ,lato il suo de,tino. Una cfa.,.,e ben stabilita si trova in ogni decadenza, e P"re che i popoli abbiano due voca:ioni, d'andare t•erso un" cla.ue oppure qu.ella di diventare u11ana:ione, prima d'invecchiare; che ,iano con,lotti a un bivio, da( quale dipendonp la natura, la poesia, la gloria, oppure la rif [e.,.,ione, l'utile, il decoratit-o; ma ,econdo le scarse noli:ie cieli'antichità più renwta, dobbiamo dire che l'umanità sia nata vecchia. r m,0lto tardi ,iasi falla giovane. Dobbiamo a,pettare Omero, per veder nascere la giovifU'::a. Allora per la prima t'Olia un poema abbracciò il mondo e ne / ece una nazione. la uconda t'Olia accadde ciò a Roma, dal tempo possiamc dire di Ennio, il quale creò la lingua e l'im11wgina:ione del la:io, che fecero parlare e operare romano tulio il mondo. la terza a Firenze, quando dal vivente volgare latirio sorse l'immagina:io,u: del Rina,cimento e della na:ione italiana. FillO ad Omero gli uomini erano ,tati degl'ini:iati, avemno cercato Dio con la purez:a, la ,emualità, e Dioni,io era stato asiatico; avevano formato la casta, ,parlato la lingua ugreta del tempio, non intesa dal popow, guidato quc,to ai mi,teri, la dan:a, la tragedia; piegato a im,nani lavori, mistici domatori della forza camale. Con Omero acquiJtarono lingua, immaginazione la~ e comune. Dalla for:a dell'intmaginazione furono oondotti al fare. Crearono la bellezza. Non cM abbandonauero la rifleuione, l'asce,i, l'ebrezza, anzi Dionuio ,i fece greco; nè ce,sò la politica dei templi; ma avvenne un fatto nuoi:o, un mondo oggeLtivo, creato dalBiblotecaGino Bianco l'uomo. E' vano dire che anche gli orientali aresst'ro /alle gra,tdi opere. perchè quelle greche si staccorono da tulle I, precede11ti, con un distacco Lutto.artistiro. Nacque un mondo poetico, che prima non c'era. Alle civiltà politiche e sacerdotali successe la civiltà, quella classica, fondata non su((a ricerca cli Dio. non sul dominio dei templi, ma sulle opere. la gra:ia di creare e farci davvero vedere il suo tolto, Dio la fece ai greci, no,i alle società ,acerdotali, ai popoli religiosi. al popolo eletto; non agli ebrei, che furono i più gr011diini:iat, dell' anticliità e fecero il poema sacro. Non furono gli ebrei i prediletti, non la Bibbia fece Lu civiltà. Quel clie leopardi dice della lingua ebraica, esser,• stata cioè delle più rozze, ed in/ orme, povera ;,, se stessa, ambigua, poetica nella pro,a, per la sua stessa pouertà, ci fa tedere die la debolezza degli ebrei era proprio d'immaginazione. e che questa è la ragione eh' tmi non. uscirono dalla fase religiosa e sempre più vi si andarono accartocciando. Quel che Leopardi dice di Onu:ro e della lingua greca d. fa vedere cM la cfriltà classica fu tutta potenza d'immaginare e fare. E possiamo capire che questa coincise oon. la nascita dell'uomo comune, la nascita del popow, perchè proprio nella vera creazione si ritrot,a il genio del popow. Questo è il fatto nuovo. E che il popolo ha vita quando l'umanità esce dalla fase mistica e dall'i11cubo clericale dell' e,sere e diventare, della volontà e dell'agire. Ma è bello che a U$Cireda quella fase fu Dio stesso, no11 perchè l'opera dell'imnwginazicru: fu un. vero dono diuino. ricevuto doli' uomo. e l'Iliade il poema più cri.stiano, oome dice le<Jpardi; non ,olo per questo, nw perchè fu Cruto a svelare aj. mi.serabili la lingua segreta e a chiamarli prediletti; a farci oopire che il verbo divino è quelw di tutti gli oomini. Allora la Grecia ,i era reimmersa nell' inizia=ione, gli ebrei erano diventati ellenuti, dalla traduzioru: greca dei libri sacri: greci e giudei erario arrivali al dio ~ dell'intelletto. I mi- •teri tirano al razionale e la ragione tira all'utile. lasciamelo dire da un. ebreo. " l'anima del giudeo - dice Bernard la:are 45

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==