La Difesa della Razza - anno I - n.6 - 20 ottobre 1938

Tipo cinese, domandarono se si trattasse di un punto di partenza o di un punto di arrivo, di una semplice dichiarazione platonica o della prima chiara manifestazione di una radicale azione politica. Alcuni lo interpretarono come un venticello estivo che avrebbe poi lasciato tutte le cose al posto di prima; ma venne l'autunno e intanto il vento si fece sem· pre più forte e incominc_iò a travolgere le malinconiche speranze di quanti erano legati a concezioni scientifiche e politiche false, malevoli, e sorpassate. Con la dichiarazione del Gran Consiglio viene ancora una volta solennemente affermato che la popolazione dell'Italia è di origine ariana, che esiste una nettissima distinzione tra gli europei e le popolazioni semitiche e camitiche, che i caratteri fisici e psicologici arianissimi degli italiani non devono essere alterati 30 BiblotecaGino Bianco in nessun modo, poichè altro significalo non può avere il provvedimento che vieta il matrimonio con i non ariani: Non può sfuggire ad alcuno il significato veramente rivoluzionario di questa posizione assunta dal Gran Consiglio con la quale si eleva una barriera formidabile in difesa della razza italiana verso qualsiasi elemento disgregatore che possa arrivare in Italia dall'Africa e dallo Oriente. In tal modo tramonta definitivamente il mito di una unità tra i paesi dei lre continenti bagnati dal Mediterraneo, e si rafforza l'indirizzo ariano del movimento razzista italiano. E' interessante passare rapidamente in rassegna la situazione razziale nei vari continenti per comprendere l'importanza del divieto di matrimoni. a) Africa Nella costituzione dell'Africa non en· tra ness~n elemento ariano; va da sè quindi che d'ora innanzi sarà vietato il matrimonio di italiani e italiane con qualsiasi indigeno di origine africana. Il divieto del Gran Consiglio ha calcato a ragion veduta sui termini « camita » e « semita >, il che ha notevole importanza per la nostra politica razziale. E' a tutti noto infatti come le popolazioni delle nostre colonie in genere non presentino i carallèri della razza negra quali si Uomini delle Nuove Ebridi. Ebreo dello Yemen. osservano per esempio nella costa Guineo-Congolese, e come questa relativa fi. nezza di tipo, e pretesa periorità dei nostri africani, sia servita a motivi di speculazione antirazzista da parte di interessati, i quali, ammettendo unicamente una grossolana distinzione tra razza bianca e razza nera, pretendevano non doversi fare del razzismo nei riguardi degli Etiopi e dei Libici. Ma il divieto dovrà anche colpire, quale logica conseguenza, i mulaui africani, poichè questi, anche nei tipi più fini, pre• • ~enlano sempre una fisionomia camitica o semitica e mai hanno l'aspello degli ariani puri. b) Asia La situazione razziale dell'Asia, è senza dubbio più complicata di quella africana agli effetti di un apprezzamento razziale, ma, senza tema di érrore, si può affermare che dovrà essere vietalo il matrimonio con qualsiasi asiatico. Per i semiti, i mongoli, i mongoloidi, le popolazioni in genere di ceppo uralo· altaico, malese, ecc. non vi può essere nessun dubbio poichè specificatamente escluso dal divieto del Gran Consiglio. Il dubbio potrebbe persistere nei riguardi degli asiatici che parlano lingue ariane, quali per esempio gli indiani. Purtroppo, malgrado il sistema difen· ~ivo delle caste, la composizione razziale

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==