La Difesa della Razza - anno I - n.6 - 20 ottobre 1938

non si assimila Egli non rappresenta il tipo dell'uomo divenuto grande per la difesa d'un ideale, ma quello che dell'ideale s'è servito per divenir grande: l'opportunismo e il desiderio di dominare tipicamente ebraici. Enrico Heine invece fa del certificato di battesimo « una carta da visita per entrare nella cultura europea ». Prima di convertirsi egli scriveva ( t • aprile 1823) al suo amico Wohlwill: « ... il cristianesimo in diciotto secoli non ha cessato d'impestare l'aria che noi respiriamo, poveri giudei ». E all'amico Embolen: « Io sono come voi, un indifferente in materia religiosa, ma il mio attaccamento al giudaismo proviene unicamente dalla profonda antipatia che nutro per il cristianesimo ». Quattro mesi dopo aver preso il battesimo egli scriveva a Mosè Moser: « Ti raccomando un libro di Golovin sui Giapponesi, tu vi noterai t0me essi detestino il cristianesimo. Niente per loro è così odioso come la croce. Io mi voglio fare giapponese». ,E il 9 gennaio 1826 scriveva allo stesso amico: « lo sono adesso odiato dai cristiani e dagli ebrei. Rimpiango molto d'essermi fatto battezzare; io non mi accorgo affatto, poi, che le cose vadano meglio per me; al contrario, tutto m'è andato a rovescio e non ho avuto che disgrazie e avversità... Non è ciò ridicolo?» Heine si sentl ebreo lino alla morte, nonostante il suo battesimo protestante ed il suo matrimonio cattolico alla chiesa di San Sulpizio di Parigi. Egli è rimasto ebreo, ebreo « lino al midollo delle ossa » come gli piaceva affermare sovente. L'ingresso degli ebrei nella modem., vita spirituale all'inizio del XIX se<:. fu contrassegnato da un gran numero di conversioni al cristianesimo. Il cambiamento delle condizioni economiche e industriati <lei secolo precedente influì ben presto sulla inferiore condizione sociale degli ebrei; le idee libertarie di allora concorsero a <lare agli ebrei adito a partecipare più attivamente alla vita economica. Rinun. ciarono cosi alla loro lingua (Io yiddiJh) per adottare ufficialmente quella del paese ove risiedevano, mutando anche vesti e costumi. Ma la legge ebraica non venne abolita e restò quella che doveva sempre regolare intimamente la loro vita. Gli ebrei esclusi dalla vita sociale, si com·ertono per parteciparvi con eguali diritti dei cristiani. Essi cercano perciò di cancellare la loro natura. In Ungheria essi cominciano a magia rizzare il loro cognome; vengono cosi fuori i Kohn, i Blau, i Braun, BiblotecaGino Bianco i Weiss. Gli ebrei tedeschi dànno nomi germanici ai loro figli. In Inghilterra, gli ebrei immigrati cercano, lin dalla seconda generazione, di dare una fisionomia inglese ai loro nomi : C'.ohn diventa Cowen; Heimann, Hymans; ecc. Anche in Olanda i nomi ebraici scompaiono a favore di quelli locali. Spesso il cambiamento del nome è accompagnato dal battesimo, ma l'ebreo battezzato non ottiene subito la completa ugua. glianza in confronto dei cristiani genuini, viene considerato per un certo tempo come qualcosa di medio fra l'ebreo e il cristiano. L'inferiorità in cui viene a trovarsi l'ebreo battezzato è per lui tanto più offensiva in quanto essa gli viene dal campo che ha appena scelto, allora egli si rifugia nel. l'orgoglio della fedeltà all'eredità dei padri e all'antica collettività nazionale. L'ebreo nato nella religione ebraica e passato a<l altra confessione, ritorna all'ebraismo. Il movimento antisemita raf. forza questa naturale tendenza. Sotto l'imperatore Francesco Giuseppe a Vienna, crescendo il mo,•imento antisemita negli anni 1868-79, si ebbe un battesimo fra 1200 ebrei e uno su 270 dal 1890 al 1903. In Ungheria non si ebbero mai tante conversioni come durante i massacri dei giudei in seguito alle scclleraggini di Bela Kun; i battesimi allora oscillano fra 260 e 420 per anno. Nel 1919, 7146 ebrei si fecero batlezzare; nel 1920, allorchè il pericolo cominciava a diminuire se ne ebbero 1925; ma nel 1921, 827 e in seguito 400 circa per anno. Nel 1919 gli ebrei si ammassarono letteralmente ai fonti baucsimali : « essi si precipitavano in chi,-sa come presso una compagnia di assicurazioni » seri. vono i fratelli TI1araud. Molti di questi convertiti erano già stati battezzati sotto l'antico regime, ,m erano poi tornati al giudaismo all'epoca di Bela Kun. In Germania il numero delle conversioni è staio regolato dal movimento antisemita: dal 1819 al 1893, a Berlino, su 3610 ebrei non :neno Ji 1230 passarono al cristianesimo. Fra il 1850 e il 18RO il movimento di conversione si attenuò: era il tempo del dominante liberalismo e l'essere ebreo non provocava nè dispregio sociale nè esclusioni, quindi non c'era alcun « appello della grazia »; il punto più basso del movimento verso il battesimo è segnato nell'anno 1876 con 50 conversioni in Prussia. Da allora in poi, cioè dall'inizio del movimento antisemita, la cifra sale in modo serio. In Russia la cifra delle conversioni an. D giubileo di un rabbino. nue alla chiesa cattolico-greca ha fortemente oscillato nel XJX se<:. Essa aumentò nei tempi delle persecuzioni e delle aggressioni antisemite per discendere di nuovo quando esse cessarono. Cosl la media annuale dei battesimi fra gli anni 18361840 fu di 39-1, sali nel decennio 184 I. 1850 a 1540 e raggiunse nel 1854 il massimo di 4439, per decrescere poi nuova. mente; nel decennio 1881-1890 la media annua era di 689; dal 1891 al 1897 sali fino a 1021. Nel periodo 1900-1903 i casi di conversione in tutta l'Austria ammontarono a circa 900 all'anno sl che si sarebbe convertito un ebreo su cirea 1480; senza la Galizia, la Bucovina e Vienna sarebbe avvenuta una conversione ogni 500 ebrei. In Ungheria, dal 1896 al 1907, 5148 ebrei (2603 uomini e 2545 donne) son passati al cristianesimo e J O S~ tlirci &ià convertiti (471 uomini e 594 donne) sono tornati all'ebraismo. Questi ritorni sono sintomatici, ricordano sempre come la religione ebraica sia l'unica a non consistere soltanto in un fatto reiigioso, ma sia un fatto razziale. Si può concludere, dunque, con lo sperare in una emancipaz.ione degli ebrei? di questi ebrei che dichiarano di rimanere ebrei anche se divenuti cattolici (unicamente per avere il diritto di poter rimanere ebrei senza correre alcun rischio)? No! Come l'ebreo non si può emancipare, cosi non si può assimilare. L'ebreo si adatta, non si assimila. Un ebreo <lebraizzato resta ebreo. FRANCESCOCALLARI

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