Gli ebrei seeondo Uroee "Ora si consideri quanto profonda e grave ragione si abbia nelI' opporsi all'istituzione massonica e alla propaganda che da essn. muove. Quella istituzione non è per sè niente di dottrinalmente originale; sorta nel primo quarto del Settecento, non . seppe far altro, allora, che accogliere e divulgare la filosofia del tempo; e molto mene può ora pretendere a un contenuto originale, ora che ripete vecchiumi e f ormule trite e triviali. Ma originale è, per altro, in quante, invece di spingere le menti immature a maturarsi, e condurre la cultura mezzana a innal:arsi, propone a proprio suo fine il veni~ confermando la gente mediocre nella mediocrit,à e le menti astraltP nel/,astrattezza. Perciò alla massoneria accorrono di preferenza le categorie di uomini che ho di sopra ricordate. come disposte alla ideologia politica astratta; e, poichè gli israeliti, per elf etto della oppressione secolare che gravò sopra di essi, della liberazione ;che ottennero mercè La rivoluzione francese, e anche del loro connaturato me.,sianismo, son.o di .wlito intellettualisti e sforniti di senso storico. la massoneria abbonda di israeliti. (Tra parentesi: non mi passa per menJ,e di far lo sciocco mestiere dell' anJ,isemita, sebbene i-0 ammetta la realt,à di una " questione semitic~ ": ma penso che sia una questione che tocchi soprattutto agli israeliti stessi di avviare a soluzione col cercar di mettersi a paro della più alta cultura e del più alt<>pensiero raggiunti dal/,a civiltà classico-cristiana-europea, e col formarsi, essi antistorici, essi vissuti per secoli fuori della nostra storia, una mente storica). In altri tnmin.i, l'i!ìti• tuto massonico è organo di difesa. di assodamento e di estensione di quel la mentalità inferiore, che ho quali/ icata, e, come tale, cotesto preteso nemico dell'oscurantismo è il peggiore degli oscurantisti ". BENEDETTO CROCE: critti vari, III. Pagine ulln guerra. Seconda edizione con aggiunte . Bori - Laierza e Figli, 1928 (pp. 259-260 in X: La storicità e la perpetuità della ideolo~in mni-i-onica). Uroee seeondo ,;Ii ebrei "Ma Benedetto Croce è staio marxi.~ta. Che vuol dire questo? Croce è il grande cervello filosofico dell'Italia contemporanea. Da Marx egli non ha tardato a risalire a Hegel. Ma non si può dubitare dell'influenza profonda che il collettivismo ha avuto su di lui, persino quand'egli era passato, politicamenJ,e, al più rigido conservatorismo. Croce, filosofo sociale, è colui che ha insegnato agli italiani - molto mal preparati a questo da./, San-Simonismo lirioo di un Mazzini- a considerare il problema sociale in funzione, al tempo stesso, della storia e dell'economia, a portarvi uno spirito al tempo stesso sistematico e critico, in una parola, uno spirito scienti/ ico. L'influenza di Croce sull'intelligenza italiana contemporanea è stata immensa. Essa le ha imposto la serietà in argomenli nei quali non vi era abituata. Questa fermezza di spirito e questo rigore costruttivo, applicat,i alle realt,à contemporanee dell'ordine economico e sociale, c'è ragione di credere che procedano, in Italia, almeno in parte, attraverso Croce, da Carlo Marx". ibliotecaGino Bianco (JULJEN LucHAIRE, sui Cahiers ]ui.~Js, settem. bre-novemhre 1933). 15
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