La Differenza della Razza - anno I - n.3 - 5settembre 1938

LA RESA DEI CONTI pettava alla Scuola Fascista il privilegio d'esser la prima a riscal/arsi dalla manomissione ebraica. Di tutti gli aspeui che la difesa della Razza può assumere in Regime fasci sta, quel• lo che ha auinenza coi problemi dello spirito e dell'educazione non è l'1tltimo; è piuttosto il fondamentale. La manomissione ebraica delle cose d'Italia non sarebbe avvenuta, dopo l'affrancamento dei giudei, s.e la Nazione non avesse perduto la volontà d'esser se stessa, di non tradire il proprio genio, di non rinnegare· la propria vocazione. Questa dolorosa dimissione dell'Italia si deve appunto all'adulterazione della nostra cultura per opera degli ebrei. La swola fu l'arma efficace di cui costoro si giovarono per sfigurare il volto dell'Italia. Con la scuola, il libro e il giornale. Sarà su questa rivista, a suo tempo, illu,strato l'esiziale effetto dell'innesto ebraico sulla wltLtra italiana. Noi ne avemmo deformato persino il linguaggio; e l'Italia fu una base d'operazione per quell'Alliance israélite universelle, fondata nel 1860 11 Parigi da lsaac Adolphe Crémieux, eh.e doveva tentare, nel secolo scorso, l'ebraizzazione della borghesia europea; e 11i doveva, ahimé; riuscire. Perchè, è bene ripeterlo fino alla sazietà, lo borghesia italiana si lasciò gentilmente ebraizzare; vale a dire che dimenticò d'essere italiana e divenne, sotto la guida degli ebrei, una classe europea, sellza più volto italiarw, d'una fu. ropa dominala dagli ebrei. Qnesti penetrarono nelle scuole, s'impadronirono dei libri e dei giornali, e perfino del teatro; e la borghesia lasciò fare, anzi, fu felice di mandare i suoi / igli a scuola dagli ebrei. Così si creò e si consolidò quella situazione scandalosa che solo in uno studio di Livio Livi fu denunciata, molti anni or sono, seppur con cautela, agli italiani: della dominazione ebraica nelle professioni deue intellettuali. Ma la denuncia non servì a nulla; perchè la borghesia che avrebbe dovuto prenderne atto e provvedere era ebraizzata / ino al midollo. Postosi il problema della di/ esa della Razza, come necessità biologica e come fatto spirituale, la Rivoluzione fascista do11eva affrontare la situazione della Scuola. Ecco la risposta a coloro che, in buona o in mala fede, si scandalizzallo dell'aspetto materialistico della campagna razzista. E lo spirito? essi dicono; voi vi occupate di zoologia, noi abbiamo cura d'anime. Ebbene. ecco che per prima cosa la Rivoluzione fascista pensa alle anime; che esse non .~iano più violentate da Ulla cultura estranea nl genio nazionale. la di/ esa della Razza comincia precisamente dai fatti dello spirito. sul terreno della cultura, perchè sia f inalmeT1te restituito a tulio il popolo italiano, nei suoi vari i ceti, il senso della personalità e dell' originalùà nazionale, il senso della Razza, per dirla breve. La quale Razza ha, questo è certo, quei determinati caratteri biologici inconfondibili che qiti si vanno studiando e divulgando; ma deve an.:ora riacquistare in toto, se vuole tornare al rango che le spetta, quelle qualità spirituali che gli ebrei le fecero perdere, tagliando le radici della sua cultura, adulterandone l'ispirazione, creando una/ rottura profonda nel tessuto della nostra civiltà. Ora rwi siamo liberi, nella Scuola; e dobbiamo dimostrare di volere e di sapere usare di così preziosa libertà. T. I. BiblotecaGino Bianco

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