La Differenza della Razza - anno I - n.3 - 5settembre 1938

BiblotecaGino Bianco f Z~SMO PACE /:)) n.l delie più comode piattaforme di spcculnione demago- ~'_JI_ .~ica contro 11 razzismo è 9uella p.tCifista ed uman,taria. ~i Jipinge il razzismo come contrario agl'ideali di solidarietà ,,. .i.a, di carità: come fomentatore di odi, d'incomprensione fra , popoli, e di guerre. Chiun9ue si dia la pena di comprendere cos"è veramente il razzismo non tard~, a discernere l'infondatezza di tali accuse Il razzismo, in sostanza, è uno svolgimento, un approfond.imento, una purificazione del nazionalismo. Esso spoglia il concetto di Nazione di ogni elemento esteriore ed accidentale, di natura giuridica, amministrativa o politica, per ancorarlo nella realtà più sostanziale della consanguineità. Si ~ppartiene ad una Nazione non per il fatto più o meno accidentale e meccanico di vivere sul territorio e sotto le leggi dello Stato che ne costituisce l'espressione politica, o per la lingua che si parla; ma per l'appartenenza a 9uella categoria biologico-spir:tuale, a 9uel tiptJ di 11111aHilà, che il la Nazione dà volto e carattere. Il razzismo incoraggia 9uindi ne, popoli il culto della propria originalità, e li obbliga ad uno sforzo introspettivo inteso a sceverare - nel costume, nelle istituzioni e nella cultura - ciò che è rnngeniale e proprio da ciò che è imposto e importato. Nel quadro del Razzismo ogni popolo lavora coscientemente e sistematicamente all'affinamento di sè stesso, al rafforzamento e sviluppo dei propri migliori attributi, al superamento delle proprie tare, alla costruzione dell'ambiente culturale più consono alla propria natura: insomma alla produzione del proprio capolavoro umano, ben differenziato necessariamente dalle espressioni supreme di ogni altro tipo o stile di umanità. Un tale lavoro non interferisce in alcun modo nella libertà e negli interesssi degli altri popoli: anzi, genera rispetto e comprensione per i loro inaloghi sforzi paralleli. Evidentemente, in un mondo razzista non c·è posto per ii volgare cosmopolitismo dell'epoca liberale, per lo snobismo borghese, che tutto appiattisce e uniformizza. Il mondo razzista è un mondo vario, multiforme e colorito, anche nel senso esteriore dei termine. La condanna della esterofi.lia snobistica non significa affatto isolamento culturale. Lo studio delle altrui culture è necessario ad ogni popolo per l'esatta conoscenza e delimitazione del proprio patrimonio di civiltà, ed eserciti indiscutibili influssi stimolanti. Del resto, vasti campi d'attività saranno sempre aperti alla -cooperazione culturale fra i popoli, perchè dipendenti da comuni esigenze e realtà. Ciò vale, ad esempio, per le scienze esatte e naturali, per le scoperte scientifiche, per la tecnica economico-produttiva, le invenzioni ... In questi campi esiste necessariamente una continua collaborazione, un incessante scambio di nozioni, idee e trovati fra i vari popoli. Che il più fiero e geloso razzismo si concili benissimo con rapporti di mutuo rispetto, e perfino di collaborazione politica, fra popoli di razza diYersa, è dimostrato nel modo più lampante dall'amicizia odiern,1 fra Germania e Giappone, che non è minia1,1mente turbata dall'esistenza delle note leggi che bandiscono J_gni r,1pporto matrimoniale e sessuale fra il popolo tedesco e le

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