La Differenza della Razza - anno I - n.3 - 5settembre 1938

Questo quadro ripu• gnante si chiama "Il Santo dalla luce in• tema " ed è opera del• l'ebreo Paul Klee. Questo ritratto è opera di uno schizofrenico ricoverato in un manicomio. E' evidente che si tratta di una pittura più umana dell'opera di Paul Klee. Abraham: il « Théiìlre de Paris ». il « Marigny ». il « Luna Park» appartengono all'ebreo Volterra, il « Gymnase » è affi. dato a lunga scadenza all'ebreo Bernstein, il « Sarah-Bernbardl » è dirello dall'ebreo Rosenberg, lo < Chatelet » dall'ebreo Lehmann, il < Variétés » dall'ebreo Rappozort, ecc. ecc. Il cinematografo è ugualmente fra le mani degli ebrei. I suoi padroni as,oluti si chiamano: Natan, Goodchaux, Braunberger, Ha'ick, Gance. Di questa produzione che passa per « francese» gli interpreti più noti sono tutti ebrei, come per esempio: Marie Beli, Jane Marnac, Mireille, Simon, Marie Dubas, G. Beer, Alexandre Montéhus, Mortimer, Armand Bernard, Harry Baur, Sanson Fainsilber, Pierre Aumont. Gli editori che hanno curato e continuano a curare le migliori pubblicazioni dei classici francesi sono per la maggior parte ebrei. Notiamo fra essi: Calmann-Lévy, Alcan, Ferenczy, Lévy, Kramer, atan, Lajeunesse. Come $i vede non entriamo ancora nel campo vero e proprio dell'arte o intellettuale in genere, dove il problema dell'inilu~•~- za giudaica sullo spirito della Francia presenta aspetti comple.;si e di una particolare gravità. Qui ci limitiamo a fare alcuni accenni, riprendendoli dJlle pubblicazioni del « Centre de docu· mentation et de propagande» antisemita di Parigi; i quali si riferiscono alla impalcatura generale della vita francese. Ce n'è abbastanza per rendersi conto di una situazione la quale dalla rivoluzione in poi è andata sempre più aggravandosi ai danni del popolo francese e per l'affermazione sempre più dispotica dell'ebraismo nel mondo. Lo spirito giudaico aveva già cominciato a dominare in Europa, dopo un lungo periodo di manovre oscure, con la Riforma. Quando nel secolo XVI le più atroci lotte religiose insanguinarono le nazioni ariane, fu lo spirito giudaico, come affermò uno scritlore ebreo, Bernard Lazare, che trionfò col protestantesimo. Ma questo stesso spirito conseguì la sua più grande villoria con la ri, oluzione francese. Nel convent di Wilhelmsbad, di cui nella storia si parla troppo poco, e che ebbe luogo nel 1782 gli ebrei-massoni approvarono il piano della rivoluzione e condannarono a morte Luigi XVI. Scopo essenziale della rivoluzione clo\'evn essere il riconoscimento del diritto cli cittadinanza agli chrei. il quale era sempre stato negato dalla Monarchia. In34 BiblotecaGino Bianco Questo busto è apparso in molte esposizioni come un capolavoro del giudeo E. Holfmann. Il titolo del mostro è ., Ragazza dai capelli azzuffi". Questa tesla di ragazza è opera di un pazzo incurabile ricoverato nella clinica psichia• Irica di Heidelberg. fatti la qualità di francesi fu riconosciuta agli ebrei di Francia dall'Assemblea Costituente il 27 settembre 1791. Durante tutto il periodo rivoluzionario gli ebrei si specializzarono nella esecuzione dei più spaventevoli massacri. Nelle prigioni, quando si trattava di fare piazza pulita delle disgra• ziate vittime, gli ebrei facevano a gara per essere accettati comecarnefici. Il sanguinario Marat del resto era ebreo, e pure ebreo era quel tale Simon che ebbe incarico di torturare al Tempio il giovane Delfino. Uno scrittore non certo sospello di antisemiti· smo, dato che si chiamava Eliphas Lévi, racconta che nei mas· sacri si era particolarmente fatto notare un ebreo. Costui era « un personaggio schifoso, gigantesco, dalla lunga barba ed era sempre presente dove c'erano dei preti da sgozzare. Tieni, gridava loro con un gbigno selvaggio, questo è per gli Albigesi, questo per i Templari, questo per la notte di San Bartolomeo, questo per i proscritti delle Cévennes. E colpiva con furore. ora con la sciabola, ora col coltellaccio. Quando le armi si rompevano nella orribile bisogna, se ne procurava subito delle nuove». Napoleone che per una ragione di umanità fece aprire tutti i ghetti di Europa doveva tuttavia prendere risolutamente posizione contro gli ebrei. Nel Consiglio di Stato del 6 aprile 1806 egli disse: « Noi dobbiamo considerare gli ebrei non soltanto come una razza distinta, ma anche come un popolo straniero. Per la nazione francese sarebbe una umiliazione troppo grande essere governata dalla razza più bassa del mondo». Vana preoccupazione quella del Bonaparte; proprio questo doveva avvenire in modo definitivo con la Terza Repubblica. Nel ]936 poi, un ebreo, il signor Karfunkelstein, detto altrimenti Léon Blum, per la prima volta nella storia della Francia asumeva la direzione del governo. Gli ammazzamenti, i massacri, le congiure, possono parere cose di tempi lontani per quanto niente impedisce loro di riprodursi ad un determinato momento. L'ebraismo però ha attualmente altro da fare; esso penetra sempre più profondamente, giorno per giorno, nel sangue del popolo francese come una lue lenta e inguaribile. Tutti i centri più vitali della nazione. come s'è visto nelle esemplificazioni più sopra citate. sono già nelle mani degli ebrei. Il respiro della Francia è un respiro ebraico. FRANCESCO SCARDAONI

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