La Difesa della Razza - anno I - n. 3 - 5 settembre 1938

il potto infimo cht occupa ntlla 1c:ala dtgli nseri umani, addirittura tenz.a tloria, Que..ill è la Hrità, rui nNAuna filoto'1a può ignorare, in fatto di ruu. Ma gli uomini tono lulh eguali - si obbielta - a\lnti la filot06a. Quale 61oeofia, di graiia? rone quella dcll'u.oluta 1dtn1ità, 1ìmile alla notte do,e - per dirla con lo Jlrgtl - tutte le ,acche tono grigtt? Non la filot0fia ,,ra chr riconosce nelle idtratilà lt difl'erenu E le più c:Mtntiali differtnu ,-anno riconoeciule Lra uomo ed uomo. Cli uomini poMOno ,.,.'lof!rtu~uali a,anh a Dio, ntlla società etltttt o comunione dti tanti; M>no irridu<":ibihnenle dituguali ntlla &0eie1à umana. La qualt so· rietà nuce giu~tappunto dalla disuguaglian.ta. dalla ntctt~ità. cioè, di comptnurt le duuguaglia.n:re e di riparare. l'On la cooptruione- e con l"uusttnu. le manche,oluu di cibCUn uomo. Dalla di$uguap:Hanu nuce lo Stato, come Mce•uità di riconotttre e di consolidare., con un tistcma normali\'o, qutlla gerar• chia di ,alori che pone inthminabili di.s1anu fra un t"Sttre t l'ahro. fra gruppi. dU6i e raue dh·e~ lnon si di~n1ichi la ltorla citi Glumplo"' ,a che fa origina1t lo Stato dalla di\trsità e dal conOiUo dtlle raue). Dalla disuguaghan:ca fra ~li Stati t0rge infine la sodttà inltrnuionalc cht 1u1>pone la imp0&8Ì· l11li1àdtlle urit comunila politiche di ~#otre una CON tola. t Ja nettMilà di formare una organiuuiont conlnttuale che rtnda mtno upro il conftiuo tra i di»imili. In ogni ttmpo la 61oeofia ha riconoec.iuto la dhtu11à Ira gli uomini ed ha di~lin10 indi\'idui da indi,idui (leggi i Corollu, d1 Teofra,10), clas.i da cluti, ruu da raue (ricordiamo il co:11an1editlacco tra veci e barbari oe.ena10 dalla 1peculuione tlltnica t la d1fferen:c.iuione Ira tc:hia, i e li~ri JOttolineata dal p,ens'fro. non •olo romano, ma <':r~liano. da S. Paolo, S. AgOM.ino,S. Tom• maao ed altri. D'altrondt il Crit1ianH1mo mai in.stgnò l'ugua· ,:lianza fra gli uommi, bensì la loro fratellanu ed armonia che tuppone l'es.,.ere ditugualil. In nome di qual filosofia. dunque. ~ non quella dtll'illuminiJ.mo franetM, ti ,~I predicare il ,ttbo dtlla uguaglianza? Il quale 1llumini.smo. poi, alla resa dti conti, non parlò che di tguaglianza di fronte alla legge, corrtttrice della ineliminabilt disuguaglianu oalurale. e Il palio fondammtale di~ il Roua.nu - IO&litui.oe un'eguaglianz.a morale t lrgillima a fjutllo che la natura l\°t\a potuto mtlltre d'ineguagliana fuica fra gli uomini.e coloro che poteuno eetere i~eguali in foria o in genio, divtntano tutli eguali 1>ercon- ,-,1111011" e di di riuo •· I biologi sono dunque in buona compagnia filot06ca quando kl&lmgooo l"esllttn11 delle e&tf',orie rauiali. Il meglio dtlla apttulu.ione turopta è con loro. Venga purt:, nel ptriodo aureo della decadenza dt"magogica. un dt.Jfa11i11acome Romain RolGLI ASSERTORI CULTURA GIUDAJ1 Fre\ld land a raffigurare in Jran Cristophe !"ideale del 1en:ca palria. dell'inlruglio di tulle le raue, dell'ìbriditmo culturale e morale, dtll'in1emuionaliJmo decadente e ,lombato. CockM.anon è 610· ,olia i1aliana ed turopea. è la dis1illuione del vuoto della Sinagoga e del Talmud. R~I• l'uhin,o problema della filo,ofia: il do,·trt. loto bene che cou inttndono per do,ere - idea protagonista dtl 1it1ema kantiano - i pt:nutori poueduti da una av,enione orripilante per il raui!mo. Per cotloro è e dovue • negare la gerarchia. balemmiare l'aulorità., spulart tui princ:ip1di d1gniti "di onore, maledire alla guerra e di..,e-rtarein faccia al ntmic:o, abdicare alla nazionalità della cultura, c.on.stt11irea lune le mucolanu più o mtno immonde con rane ntrante e inferiori. franlumare la 1radii.ione dtlla più pun italianità. pur d'inMaurare l"inttrnuionale ntl mondo. Noi, anche a C'O'IIO di ucrific.are l'internazionale (comuni)ta, boltcevica, tbraica), ,·oghamo tutre noi, tempre più noi ,teMi: val quanto dire cht, invece di anuiona• liuarf"Ì e 1ptnonaliuarci, vogliamo realiuare sempre più tner• giumtnle il no.aro tipo, la nOllta rau.a ronuno-italita. pruer• ,·andone puro il taniue da ogni conta.ounaziont, tollraendola alle insidie citi dec::adimf'nlofuico, rialzandone e rinuldandone la comp&@ll\tmoralt. Que&IO è il nostro do,uc. Il vtro do,·tre cht-. (rancaioti dalle pastoie del fai.so indi"iduahimo e dtl falso unhtruli!mo, ritptt<:hia la et1tnzialt nalura dell'uomo. dell'uomo che celebra la aua tuptriore umanità nella c:uchia della famiglia. della toeietà. dello Staio C'(:, è ,tro, un ahro con• ctllo dell'uomo, oltre il nostro: qutllo foggialo dalla cultura ebraica. d1t 11 è compiaciuta di impanlanani nei bauifondi della umanità. ftlicc di acoprire il ,trme destinato a non mai 1, .. mu1ar1i in angtlica farfalla. L'uomo di Marx. l'uomo di Lombroso, l'uomo di Freud - il maltrialismo economie.o, la libido, la delinquenza - ecco il tipo di umanità 1ramanda1oci dalla prepotente e materiali&tica cultura giudaica dd tec::0l0 decimonono. Quctla cultura. apparmltmtnle punlu. •uta nel campo economico. fuico, psicologie.o, p4ichiatrico1 la sua viiione organica e totalitaria dtl mondo eothluisc.e una filosofia. E una filoaofia rauiale, come espressione della me.n1alità di una ruu. Ora la filoao6.a- COTM chiodo tcat"C-Ìa chiodo - ti com• balle con la fil0t0fia. Perciò tmu nalulare il punto d1 , lata biologico. do\t non pocht inctrttue rt:gnano. noi difendiamo la piena ltg111imi1àdi una filosofia rauialt. Anziehè arrOMire, noi co11fes1iamo ,irilrntnle le noatre e inlenzioni •, a'hzi le nostre conviniioni filot0fic:he. Ntl rauismo italiano. ttt0ndo noi. ti rht:rbera la vi.tione totalllaria - p,ic.o)ogica. loiica. etica, politica. giuridica - della 11110n,ita imptriale italiana. GIUSEPPE MAGGIORE ATERIALISTICA L SECOLO XIX LomhroM

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