Con la med~irna t"hiaruu ti Nprime, Ira i 1anti. S\ttonio, quando (Yit.e di Nerone e di Vt-1pa.Jiono) afferma che, prima de.Ila di.!lruz.ione di Cerusalt.mme. gli tbrici t.rano alla , igilia d'impadronirsi di tulle le IC\·e di ro~!n!o dt:ll'lmpt:ro. I (f;iu<kiai adopcraro,10 in ogni modo per 11Calu~ le bui de:ll'lmpcro romano -- abbiamo detto: e lo documenleremo, puehè la tt:llimonianza sia indubbia. ci, lando 11Cri11orid,tti de.ll'antichiti. Lo ,torico Giuseppe ,ebreo racconta che la ro,1in08-a i,wuione dei Parti, che ebbe luogo nel 714 di Roma, fo pro,ocata dal re di Ciudra Antigono, che promiK agli im·atori un premio di mille talenti e di ~ donnt- (l'erotismo thraic-o godeva gii larga fama). Lo 11teseoGiuseppe ebreo narra cht. nendo Pilalo introdouo in Gerusalemme, sulle in~gne dell'~reito. l'dliglt di Ce11-8.lt, i giudei tumultuarono contro di lui, affermando che ciò costi1uiva una ,·iola, z.ione delle leggi ebraiche. E ti traila,•• di UHre. di quel Ce.are sulla cui tomba gli ebrei affermarono d'ner pianto. l.:leri~ di coooodrillo, naturalme:nte. Sempre in Ci~ppe ebreo si lege cht'. durante la eam1•agna di Ce.are in Egil• lo. Jli ebrei uceidevano quanti più Romani poleuno nel pat.M. la qual CON usai male 11ico11cili1oa con la miMiont del principe Antigono, il quale si prole• $lan amico e alleato del condolliero roni,mo. e lnYerO vroduce uri sento di merniglia - scrh·e a qunto propoeilo il .\lanfrin (Cli Wr~i sollo la domi,ao;ione romuna. li. 278) - ,·edendo dall'una r•arle i giudei uccidtre quanti Romani lronno, e dall'ahra eorrere in aiulo di ~rr e.biuto in Alesaandria. Se •i do, ,n&e pronunciore un giudizio su quale <kilt due parti foue la più sinttra, bitot,nettb~ smu dubbio optatt pt"r quella di Aris1obolo che uccideva. an1ichè per quella d'Antigono che M>CCOrre,a•· l..o "ltflO Ciujt.ppe ebreo. con la lipiea arroganza della 11uarana. affem1a che la elezione di Claudio fu do,·uta all'influen• :,.a hf"rcilata Aulla corte dal giudeo Agrip• pa: e K anche la noli1ia risuha iMfltta. il fallo stesso che e&N 1ia 1tata formulata dinlebtra a quali ambii.ioni ai fosse spin• to il partito ebraico a Roma e di quali imprese ti ritt-neMCcapa«-. D'altronde. un altro docume11toa1trat1 l'ttitttnu. in quell'epoca, di un nro e proprio partito tbraico, nenie fini poli• tici lien determinati. Si lralla della rei•· aione faua dallo Morico ebreo Filone. intorno ad una amba.s«ria da lui 11csso e da altri quallro ehrei C06lituila e incari• cala di placare l'ira di C..li~ola. sdegna• to perthè la 1ua immagine non era alala a<"Coha nel tempio di Gerusalemme. < !'\on era un gran peto - dice filone il con.!iderare che da noi cinque am• 30 ba.K"iatori dipen<kn la sorte di tutti i ~udci •pani nel mondo? [ ae egli fouc alato favorevole •i no.lri nemici, quale ahra ciui aartbbeti teuuta quie1a? Quale uttbbe avulo riguardo ai giudei che la abitavano? Quale delle notlre sinagoghe Uittbbesi salvata? Che ne anerrebbe dei diritti dei giudei? Incombeva dunque 11u di noi una sonenione, una ro,-ina. un naufragio dei privilegi che la n01tra na· :r.ioneaveva nelle !ù!g!le città>, C.ontro lali privilegi, paurOl-l.menlt di• laganti 6110a minacciare la 1aldea:zadella compagine alatale, Homa reagi in ogni tempo. Rifare la 11oria dei pronedimenti contro gli ebrei significa ripercorrere tulle le vicende de.ll'uhimo periodo re• pubblicano (da quando, cioi. i giudei en• lrarono in Roma) e dell'età imperiale. Valerio MaYimo (I. 3, 2) allesla che gli Ml 141 uanli Cri.sto i giude:i (uro• no cacciali da Roma, quali corruttori dei roslumi romani. Pompeo fu loro dee.i... mmte nemico e li gra,·ò di un enorme tributo, ben sapendo che immense erano lr loro ricchez.ze; per que110 Giuseppe ebreo afferma che i auoi corttligionui odia,ano Pompeo (meni.re in realtà. come nota giuslamente il Manfrin (li, 288), Nai odi.avano lutti i Romani. Ancora più av,erM ai giudei fu Anlonio. e lmpc:rciocehè - r11cconta Oiont1 C.uio (49. lii} - i giudei (genie nell'ira acerbi.Mi• ma) molti danni ai Romani recarono. ma .uui più ne ebbero. Furono dapprima Jll"cti coloro che combattevano nel Tem• pio e poteia ahri ancora. i quali nevano ottenuto il permesso da Sotio d"an• dar,,i... Antonio coneease il regno dei giudei a un certo Erodr:, e legato ad un palo Antigono, avmdolo fauo banerc con le nrghe (cosa che a nc:Mun re erui dai Romani mai ew:guila) ordinò che gli fot• le lronc.ata la lesla). Di Cicerone e Cesare •i è deuo. Augu• !IO. informalo che Erode, aotto prtlelllO di riedificare il Tempio. prou-e<kva a fortificare CeruMlemme. gli 1Cri5K: e Stil ,ccchio edi6cio non è ancora atterrato, 11011 lo demolire: H fu abb■llulo. non lo riedificare; 1ot lo riedifica.sii, 6t'i un cal· tivo s,en·itore •· Lo slt950 Augu,10, dopo aver ridouo la Giudea in condizione di provincia, da alleala che prima era, con• fiecò i beni di Archel10, 6glio di Erode. e lo mandò in e1ilio. Lo .sleao Augu110 lodò molto auo nipo1e - come narra Sntonio - percbè, attra,·erundo la Ciu• dea e Ceruaalemme, non volle compiere nHtun atto relig1ot0 in quel Tempio. Tiberio, ancora più upro, cacciò 1ut1i gli ebrei da Homa, traendo occasione da uno scandaloso fluo che lo ,teuo CiUHppt; ebreo ci racconta. Un giudeo e ,qui.sii•• mente ribaldo• (narra lo ,torico iuaelt1a1, a.Mieme a Ire 1uoi compari, indu.Me h matrona fulvia a con,·ertinì e a ..bor• aare una forte tomn,a di denaro, cht" ·•· vre:b~ do,·uto euere venala al Tempio. ma naturalmente fini nelle luche dei giu• dei romana. Di quella Fulvia era mari10 un Saturnino, amico di 'riM.rio, il qualt-, nnuto a conoeot.l\U del fatto, esiliò i giudei da Roma e, pruine qu111romila, li mandò • prestar aerviz.io militare 1n Sardegna, dove - acrl\•e Tacito (Annali Il, 85) - per l"aria pe11ima morirono. A tuui gli ahri ordinò di abiurare entro Ire giorni o di abbandonare l'haha. Caligola etiliò in Gallia [rode, tttrar• ca della Galilea; e minacciò più gravi prov,·edimenli. per aventare i quali ebbe luogo l'amhu«-ria tlraordinaria di eui 11i è dello. Quanto • Claudio, c'è dhergenu fra gli &torici. Oione Ca.saio. infatti.. narra che e essendo il numero <ki giudei d1 bel nuovo craciuto mohiuimo a Roma, di modo che., al.tesa la loro mohitudine, era auai difficile polr:rli caceiare dalla città senza tumuho, Claudio non li mandò via, ma proihl loro di radunani iMieme, e di vin re ,econdo le loro lr:ggi •· S, don io, invrce, afferma che Claudio tcacciò gli ebrei da Roma pc:rchè promuo,·evano lumuhi. 1d llhgnione di un certo Cresto. E gli Ani degli •.\.po110H (XVJII, 21 confermano questa notizia. Comunque, è onto cht ancht Claudio prese prov,·edj. menti di minore o maggiore gnvità. conJro i giudei. Nerone, come ti sa. do,·ttte aspramente reprunere le continue rib-ellioni della Giudea, Da lui ha inizio il penodo, per cotì ditt, eul.minante dell'antisemitismo romano, che 1focia ndl'impreta di Tito e nella dljtru1ione di Geruulemme. [' ,uper0uo quindi ce.rcar testimoniante 1ul. l'anligiudaiJ.mo di Nerone, Vnpuiano e Tito, che a comballtre i giudei furono continuamente intenti. Traiano IOttOJ>OM a la.su ,peci.aie gli r:btti di!peni in tulio l'Impero. stab1len• do che il tegno di riconO&Cimr:nloconti· 1tesae nella circoncisione e nel non man• giare carne di porco. Adriano manlenne in ,·igore quetta IH· ,a. Quale animo neue Adriano vr:rso 1 giudei risulta U6l:i ehiaramente da una tua lettera al cognato Serviano. Ne ha la,ciata memoria lo storico Flavio Vopisco. Cli ebrei vì aono de.6.mti come e li/la ro.:z.oudizio,iuimo, nani"ima, orro~""tUJimo >, dedita alla maldicenza t'Ontro l'imperatore attuo e i auoi fami• liar1. • • • Vi fu dunque sempre un insuperabile, e tpes,o drammatlCO, contruto fra ro-- rnanità - la e nra • romanità e non quella annac:quata dalla pleUdocuhura inttrnu.ionali.stica - e giudaismo. Il che dimostra ancora una volta che in fallo di raniamo e di anhgiudais.mo gli italiani non hanno avuto nè avranno bi• togno di andare a scuola da chiccheuia. GIORGIOA1MIIIANTE
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