La Differenza della Razza - anno I - n.3 - 5settembre 1938

,liz1011idltru1. \la 1u11'altro che logico. anzi incredihile.è il fallo che gli halian1 abbiano appoggiato un simile lentatho. Eppure e proprio così. i è confu,a la mis- ,ione universale che, non dimenllchiamolo. ebbe come antesignane in ogni parie del mondo le aquile legionarie - con una ,pecie di flaccido internazionalismo. Si è dipinta Roma concuione tipicamente ebraica come la uo,a York dei tempi antichi: un immenso crog1uolo di ci- , iltù. di riti, di razze. Il binomio romani1à-italianità,cO"Ì semplice.e,idente. così p;eno di legittimo orgoglio. ;. ,lato rt'legato in soffitta; qua,,i che un popolo pole5se compiere una mi, ione uni, er,ale ,enza e,sere in primo luogo ,e ,,,e,.,o. quasi che una pianta pote,,e metter rami e foglie in ogni direzione senza a,·er piantato nella ,ua terra -aldi,sime radici. ... Tipico e,empio della qua,i generale 11,comprt-n•ione nei confronti della romanitè è la concezione corrente dei rapporti intercor-i fra Roma e i giudei. Tale concezione è, a un dipr=o, la mede,,im3 eh~, per evidenti e comprensibili ragioni polemiche, venne accreditata dagli apologi,ti cristiani dei primi secoli. Si ritiene, ci0t-. che le autorità romane abbiano confnw gli ebrei con i cristiani e che a per· ,e211itare gli uni e gli altri ,iano ~tute ir.dotte principalmente da moti,i religiogi, non essendo i motivi politici che una con•eguenza dei primi. Dell'azione deleteria esercitata, a,sai prima di Cri,to, dai giudei contro Roma, non si fa cenno; nè ~i parla delle numerose e , io lente reazioni antigiudaiche che ne derivarono. Ci --ar; facile. •utta,ia. documentare: 11 che i Romani nutrirono contro i giudei una costante radicatissima av"rsione; 2) che i giudei ,i adoperarono in ogni modo per scalzare le hasi dell'Impero romano. dal quale, come ognun ,a. ~bhero a tempo debito e con la do,uta ~nergia fiaccato il collo: '.li che pro,ve28 BiblotecaGino Bianco " indegni della maestà dell' Impero, dello splendore del nostro nome e delle istituzioni dei maggiori ... " CICERONE dimenti atti a frenare l'arroganza ebraica ,ottolinearono in ogni tempo l'antigiudai- ,mo dell'antica Roma. I Romani non fecero mai mistero del loro profondo disprezzo per i giudei. Disprezzo più che naturale se si pensa che, allora come oggi, ebreo era sinonimo di senzapatria (la Diaspora ha a,uto inizio =ai prima della distruzione di Gerusalemme) e che, per di più. l'ebraismo a, e, a fatto il suo ingresso in Roma assieme a quella miriade di culti e d1 superstizioni orientali che tanto contribuitono alla corruzione dei costumi. C'era un con traslo insanabile fra il Romano, dernlo all'idea dello lato. incline a far p1e.alere gl'interessi della collettività su quelli de) singolo; e la moltitudine di giudei che afAui,ano nei centri più ricchi c!ell'Jmpero, sfruttando ogni occasione per conqubtar privilegi e ricchezze e ,palleggiandosi a vicenda per eludere la ,e.era di,ciplina ~latale. e Cli ebrt>i t·endono per poca moneta 3picciola quali wg111 tu woi > ;cri\C Gio- ,enale (sai. VI) con l'amara inci,i, ità a lui consueta; e l'epiteto di e ,enditori di sogni > suona, in bocca a un Homano. a.."3ai più ingiurio o di quel c-he non lo sia ai tempi no,tri. Era un mondo lontano e di,er,o, quello che i giudei ,chiude-ano ai loro dominatori: ma ,i ,1 po• leva entrare e per poca monela spicc-io• la>, come in un qual,iasi localt' di malafTare; a tal prezzo non vale neppure )3 pena di sognare! Dello stesso disprezzo. re-o più aculo dalla visione profonda dei falli ,torici. risuona la parola di Tacilo. e le altn loro Idegli ebrei) i3titu;ioni egli ~cri- ,e I torie \'. 5) sini3tre e turpi. 3i sono nwntenute per la loro penerntà. lnfalli i più di3onesti, cfoprez:at,• le patrie religioni, accumulamno forti tribuh ir1 denaro là donde fu accresciut,a la potenza dei giudei, poichè tra di loro le, fede i- tenace, la solidarietà è semprl' ir1 allo, ma contro tutti f.li altri nutrono odw di nemiri. l/a11gia111Jseparatamente. dormarw SPparatamente e, ru:za qua1110 mai portala alla libidine .. si astengono daltincroriarsi rari ultre ra;:I'; tra di loro, pualtro. nulla è giudicata illecito. Ha11110stabilito di circancider3i, per d1sti11guer3i.Coloro che ado/10110i loro costumi fanno lo 3/esso, e in primissimo luogo cippreru/0110a ,lisprez;are gl, dei. a 3pogliars1 d'ag11i amor patrio, a t,•nerP a I ih i genitori, 1 figli. 1 frate/li>. E' superfluo far notare quanlo le parole di Tacito siano attuali e quanto. di rines~o. ne risulti fondata l'accusa che si muo,e agli ebrei. d'avere cioè in ogni tempo. con il loro feroce esclusivismo, provocato quelle reazioni di cui tanto si dolgono. In Tibullo, in Propcrzio. in O,idio, in Orazio. nel severo Persio. v'è contro gli ebrei lo ,te-.o disprezzo che abbiamo notalo negli -.crillori precedentemente citati. O,idio (De arte amandi, I, 75) pone in un sol fa.cio le pratiche amatorie più !conce e i riti israeliti; Tibullo (I, 3, 23) e Properzio ( Il, 23, I J citano la religione ebraica allo ,tesso proposito; Orazio, pur nella sua eclellica bonarietà, mostra di non aver simpatia di sorta per gli e ebrei circoncisi> (Sat. I, 9), che obbligano gli altri e ad affiliarsi alla loro con~rega > t al. I, 11. ... :Motivi religiosi e politici acuirono la istintiva anersione dei Romani contro i giudei - e Ra=:a che s1 distill(,ue per il dispre:=o degli dei> - li definisce Plinio il Vecchio (Xlii, 9, 51; e la sua frase smtetiua assai bene l'attt>ggiamento dei Romani nei confronti dei riti giudaici. E' assolulamente falso che già negli ultimi tempi della repubblica e nei primi dell'Impero il ~entimento religio o avesse lasciato il posto, nell'animo dei Romani. a un indifTerenle eclettismo. e il pagane~imo a,e,a ormai perduto /!ran parie della

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