La Differenza della Razza - anno I - n.3 - 5settembre 1938

caratteri la spiegazione della cui trasmissione è mirabilmente agevolata dall'applicazione ad essi delle leggi e degli schemi dell'eredità mendeliana. Un altro argomento di notevole importanza, benchè indiretta, può ancora essere portato a convalida della tesi del mendelismo umano, cioè il fatto dell'organizzazione di tutti gli esseri viventi sullo stesso piano unitario fondamentale. Che se l'uomo, grazie soprattutto al meraviglioso sviluppo raggiunto dal suo cervello e dalle funzioni ad esso inerenti, si può considerare il più perfetto degli esseri viventi, sì da porre giustamente il suo posto al sommo della scala zoologica, non bisogna però dimenticare che per quanto egli possa dal resto degli organismi considerarsi lontano, non s1 può però del lutto da questi estraniarlo, non si può in altre parole negarne la natura animale; ammesso ciò, egli automnticament•! vie'le a rientrare, per t11lesua qualità, alla dipendenza delle leggi generali della biologia. Ora le leggi di Mendel sono veramente quanto di più squisita• mente biologico si può immaginaAcheiropodia, assenza cioè delle mani e dei piedi: tale granas1.ma anomalia sembra ereditarsi con carattere di dominanza; si può notare come il padre e tutti i figli si presentino affetti. re. come prova la loro universalità, come prova la loro unicità di formulazione ed applicazione in ambo i regni degli esseri viventi, in misura maggiore o minore in dipendenza soprattutto della facoltà di sperimentazione. Lasciando ora da parte tale teorica discussione del problema, ed attenendoci più strettamente a fatti positivi, si può tornare ad affermare che ormai molti caratteri umani sono stati riconosciuti 11hbidirealle leggi di Mendel. Una lunga serie si potrebbe citare: di caratteri normali, come il colore rlegli occhi e quello clei capelli. l'albinismo, la presen1.a Polidattilia, preaenza cioè di dita soprannumerarie; il piede ha 7 dita, 1a mano (radiografia) ne ha sei; questo carattere sembra essere dominante. (Da Rostand, Coli. A. Léri). BiblotecaGino Bianco CDa Peacock). di una ciocca bianca nella capigliatura, le attitudini artistiche in genere, e particolarmente la musicale; di caratteri di anomalie come brachidatti,lia, polidattilia, acondroplasia, ipospàdia, labbro leporino, •atele:iosio nanismo vero, lussazione congenita dell'anca, ipotricosi o retiniti pigmentarie; di caratteri patologici quali la paralisi semplice, varie malformazioni degli occhi (cataratta congenita, miopia, ecc.), alcaptonuria, xeroderma, pigmentosum, alcune forme di epilessia e di sordità, emofilia, daltonismo, certe forme di atrofia muscolare; e molti altri tutti trasmettentisi con carattere di dominanza o di recessività, e legati al sesso, e capaci di essere espressi, come avremo occasione altra volta di dimostrare, con gli stessi schemi usati nel mende1 ismo animale e vegetale. In base a tali conoscenze si può quindi concludere che tutta l'eredità umana si esplichi anch'essa come quella degli animali e delle piante :in dipendenza delle leggi di Mendel. La generalizzazione fatta appare giustificata dal fatte> che non si vede perchè tra i vari caratteri di uno stesso organismo· debba esistere una diversità di tf!1smissione, non intesa nel senso di una maggiore o mmore complessità dei suoi aspetti. Può infine darsi che per la complicazione presentata dal prohlema e più ancora per le difficoltà che abbiamo enunciate non si giunga mai ad una totale diretta so-Juzione del problema. Ciò tuttavia non toglie che soprattutto nel campo della trasmissione di <:aratteri anomali o patologici non si debba far tesoro di quelle nozioni che la continua osservazione ha rese più verosimilmente certe come trasmissibili con meccanismi mendeliani; e farne quindi del le opportune applicazioni nel campo della eugenica razziale. Dott.MARCELLORICCI 19

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