La Differenza della Razza - anno I - n.3 - 5settembre 1938

Avanguarcli• sta Tanzini Walter, da Milano• (ma di origine laziale), di an· ni I 7, cattolico, Alto m. 1,75; occhi grigi; capelli biondi. S. C. Manipolo Alto• mar e Aure• !io, da Messina, di anni 19, cattolico. Alto m. 1,74; o e eh i chia· ri; capelli biondi. S. Capo Manipolo Regaiolli Aldo, da Trento, di anni 25, cattolico. Alt o m. 1,77; occhi celesti~ e a - pelli biondi. t t popolazione. Il paragone con le fotogra· fie degli africani mostra cliiaramente come sia diversa la fonna della testa nella razza italiana e nelle razze dell'Africa. Queste differenze sono evidenti soprattut· to nella fronte e nella •nuca. Se passiamo ad esaminare la forma della faccia le caratteristiche delle diverse razze saranno ancora maggiori, sia che si esamini la faccia nella sua totalità, sia che se ne vogliano determinare i parti· colari. Una tipica faccia italiana presenta un armonico sviluppo delle parti superiore; media e inferiore. Questo naturalmente al di fuori da quelle che possono essere le variazioni costituzionali. Se poi si considera la grandezza della faccia nei suoi valori assoluti nella razza italiana e nelle altre razze, essa presenta da noi dei valori medi, rifuggendo quindi tanto d~lla m1croprosopia (faccia piccola) dei boscimani quanto dalla macroprosopia (faccia grande) di altre razze primitive. Considerando ora il rapporto Ira alteÌza e larghezza della faccia, intendendosi per altezza della faccia il diametro che va dalla radice del naso al mento. si vede come una llpica faccia italiana si presenti piuttosto alta e stretta. Sotto que· sto punto di vista la nostra razza differisce non solo dalle razze extraeuropee, ma anche da altre razze dell'Europa. quali ad esempio la razza baltica orientale o slava, che è appunto caratterizzata da una faccia bassa e larga. Del resto anche il tipo che ~redomina nel centrp della Francia e costituisce buona parte della popolazione francese presenta una faccia molto diversa dalla nostra. Molto interessante è l'osservazione del proftlo laterale della faccia. Questo profilo nella nostra razza si presenta perfettamente diritto mentre invece nelle razze africane e numerose altre razze si preUomo di razza pigmea. senta per lo più sporgente in avanti determinando il caratteristico prognatismo del viso dei negri, prognatismo che appare ancora più evidente per il particolare sviluppo delle labbra. Un altro carattere della nostra razza è quello che si può percepire osservando la regione dei poonelli. Questi in un tipico viso italiano non sporgono affatto in avanti come si osserva nei mongoli e in modo più attenualo in alcu· ne popolazioni d'Europa. Gli occhi sono posti nella nostra razza orizzontalmente, 11011 obliqui dall'esterno e dall'alto verso l'interno e il basso come succede nei mongoli. D'altra parte però. un tipico occhio italiano non presenta neanche la caratte· ristica fonna a mandorla che si osserva ,pesso tra diversi semiti, tra i quali gli ebrei. La regione nasale. dal punto di vista razziale, è una delle più interessanti, poichè tanto lo scheletro osseo del naso quanto la parte cartilaginea di esso servono utilmente per la discriminazione delle razze. Un tipico naso italiano si presenta con il dorso dritto o con una leggerissima sporgenza nel mezzo d1esso. La µunta termina dolcemente e le ali del naso sono moderatamente sviluppate. Le fotografie mostrano quanto siano differenti i nasi nelle altre razze: si pensi al naso caratteristico del pigmeo largo e_ basso e quasi trilobo. Si osservi pure nel profilo laterale il naso dell'ebreo e si ·veda come esso sia completamente differente dal nostro. A questo punto bisogna aggiungere che esiste una netta differenza tra il naso aquilino quale si osserva pure tra gli italiani e il naso semita degli ebrei. La caratteristica principale per cni si distingue sempre il naso dell'italiano da quello dell'ebreo sta essenzialmente nel fatto che il naso dell'ebreo scende sopra il labbro superiore, venendo a formare ne.i casi tipici il dorso di esso con le ali Uomo di razza cunama.

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