La Difesa della Razza - anno I - n.2 - 20 agosto 1938

e nel Caucaso; il primo, gli ebrei d'oriente, nord e centro Europa. I due nomi significano appunto, in ebraico, rispettivamente : tedeschi e spagnoli. · Le disparità fra i rappresentanti dei due gruppi sono notevoli per una loro certa persistenza ; sebbene non siano tali da permettere alcuna chiar,. differenziazione scientifica in base a indagini antropometriche, pur trascurando, naturalmente, minimi elementi intermedi che partecipano dei caratteri fisici dell'uno e Jell' altro nucleo, o introducono attributi fisici del tutto estranei. In complesso le indagini antropometriche fatte fino adesso :;u ebrei ,di vari paesi, permettono di stabilire soltanto in minir,·.a parte le caratteristiche fondamentali dei due tipi, Aschenasi e Sefardim : brachimorfismo per i primi e dolicomorfismo per i secondi. Per poco che ci addentriamo nelle particolarità delle indagini ci troviamo di fronte a risultati che ci lasciano perplessi. Infatti, se nell'Europa orientale il brachiformismo degli ebrei si presenta con un'uniformità che va da un indice cefalico medio di 82,5 nella Russia meridionale (1), a un indice, per il 20% dei casi, superiore a 85,1; fra gli ebrei Aschenasi di Londra troviamo il 47% di brachimorfi, e il 49% fra i Sefardim. Insomma, in una scala ordinata di indici cefalici di tutti i popoli, abbiamo ebrei in ogni categoria di valori. Si comprende quindi come non si possa dare un significato assoluto al1e rilevazioni antropometriche fatte finora, ma soltanto un significato relativo; che non si debba assolutamente parlare di brachicefali o di dolicocefali ma soltanto di brachimorfismo e di dolicomorfismo (2). L'impossibilità di una definizione antropometrica della razza ebraica esigerebbe forse la necessità di ricorrere ad orientazioni differenti dalle attuali sull'analisi antropometrica di qualche elemento facciale fin' ora trascurato o non adeguatamente studiato, approfondendo, per esempio, l'indagine della relazione intercedente fra la forma del naso e l'indice cefalico. I Sefardim - in genere dolicomorfi, a naso convesso, sguardo vivace, palpebre gonfie, frequenza di eritrismo (3) associato ben spesso a capelli crespi, spessore del labbro inferiore, breve perimetro toracico - corrispondono, grosso modo, alla « razza orientale »; del Fischer; sono legati ai nuclei etnici che si affacciano al Mediterraneo e particolarmente alla razza araba il cui tipo ricorre spesso fra i così detti ebrei indigeni del Caucaso. Sono naturalmente Sefardim gli ebrei disseminati per il mondo - per esempio sulle coste levantine e fin'anco sulle coste indiane - in seguito alla cacciata dalla Spagna. Spesso avviene che gli ebrei siano chiamati spagnoli appunto per tale loro origine, come per esempio in Bosnia. Elementi di lingua spagnola si trovano molto frequentemente in tutto il gruppo etnico; rimane spesso poi un vero e proprio dialetto spagnolo. Gli ebrei di Palestina parlano invece l'ebraico moderno, derivazione diretta di quello classico. Gli Aschenasi - essenzialmente brachiformi, con caratteri fisici notevolmente spiccati, e in parte simili a quelli accennati per i Sefardim - costituiscono però un nucleo nel complesso fisicamente differenziabile da quello. Con minore varietà di dialetti, allo spagnolo contrappongono come base la lingua tedesca, che però ricorre più spesso, anzi direi quasi sempre, a costituire il dialetto ebraico: l'yiddisch, parlato in Germania, Poloni-a, Russia, Cecoslovacchia e Romania, e, alquanto modificato, negli Stati Uniti. 22 BibliotecaGino Bianco • Fra gli Aschenasi predominerebbe l'elemento razziale armeno, o assiro secondo il Deniker, che costituirebbe la base della composizione etnica degli ebrei di Polonia, mentre non si ritroverebbe che nell'll % dei casi fra i Sefardim (4). Fra i risultati generici a cui è giunta l'indagine antropometrica degli ebrei, uno particolarmente ci interessa. In base all'osservazione di vari fattori e indici, si trova una costante differenzaziione fra gli ebrei Aschenasi e le popolazioni fra le quali questi vivono, mentre il fenomeno inverso si osserva fra i Sefardim e le popolazioni che li accolgono. In quest'ultimo caso si avrebbe una tendenza all'indentità, nel primo la tendenza a un ulteriore allontanamento di caratteri. In altre parole gli ebrei Sefardim sarebbero più vicini all'elemento che li accoglie di quanto non lo siano gli Aschenasi (5). La distinzione fra Aschenasi e Sefardim corrisponde originariamente a una distinzione di riti; anche di questi accorerebbe tener conto se si volesse cercare di stabilire un confronto - cosa tutto altro che facile - fra l'evoluzione dei due nuclei, sopratutto poi dal punto di vista della religione. La distinzione di riti permane notevolmente accentuata e si accompagna naturalmente a un complesso di numerose piccole dif. ferenze che hanno collaborato ad allontanare sempre più, col tempo e con la distanza e l'assenza di contatti, un nucleo dell'altro. Ai due gruppi di Aschenasi e Sefardim hanno corrisposto nei secoli due movimenti di ostilità e di espulsione, che sono partiti, per schematizzare, l'uno dalla penisola iberica, l'altro dalle nazioni dell'Europa centro-orientale, sostanzialmente diversi e che hanno portato a risultati molto differenti l'uno dall'altro. Ragazzi ebrei della Russia subcarpatica.

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