La Difesa della Razza - anno I - n.2 - 20 agosto 1938

Senza dubbio possibile, ciascuno dei caratteri per cui una razza umana si distingue da un'altra è trasmesso, più o meno modificato, coll'incrocio. Nelle successive generazioni dei meticci si assiste, poi, a fatti di scissione mendeliana, che non conducono mai, però, alla ricomparsa di individui con doti uguali a quelle delle razze di provenienza. Nel caso dell'incrocio <li Europei con Africani, ad esempio, può considerarsi perduta per sempre la finezza propria della razza bianca. Le razze umane differiscono tra loro in svariati modi, all'infuori di quanto è noto a tutti circa il colore della pelle, la natura dei capelli, la forma del naso, della bocca, della faccia e dell'intera testa, il volume e le dimensioni, assolute e proporziali, <lelle singole parti del corpo. Certamente, funzioni quali le circolatorie, le digestive, le respiratorie, le sessuali, le secretive ed altre, offrono non poco di diverso da razza a razza; e così pure la successione dei periodi di accrescimento, la distribuzione dei gruppi sanguigni, l'acuità sensoriale, l'equihbrio ormonico, quello nervoso, ·i te·mpi e le modalità delle reazioni nervose, la forza renale, la fecondità e la frequenza dei sessi, il modo di reagire alle influenze ambientali e alle malattie, si che può benissimo fondarsi una fisiologia e una patologia com- . parata delle razze. In ·particolare variano, e talora notevolmente, le doti psichiche. Il parlare di differenze mentali fra le razze, o anche fra i singoli _appartenenti ad una medesima razza, è generalmente arduo, quando non impossibile, perchè riflette una cosa, come l'intelligenza, non facilmente suscettibile di misura. Per difetto di indagini, frattanto, è necessario ispi,rarsi, nel decidere, quasi solo a ciò che ognuno dei gruppi considerati ha dato attraverso ai tempi in quanto a prodotti dello spirito umano, anzichè, come occorrerebbe, a una valutazione precisa delle funzioni psichiche nei vari soggetti.· Comunque, là superiorità o inferiorità mentale resterà sempre non facile a affermarsi, se si tiene conto che, nei confronti fra le razze o gli individui, al difetto dei contegni da un lato, può corrispondere qualche vantaggio da un altro lato. Così per alcune forme di memoria, per la resistenza al" dolore fisico, per il senso di orientamento tanto decantato nei selvaggi. Delle buone luci nella questione le offrono le nozioni acquisite sulla testa nel suo insieme, sul cranio e sul cei::-vello.Per quest'ultimo, benchè gli studi etnici comparativi ancora difettino, sono da ammettersi almeno delle differenze di volume nei sessi e nelle razze, ma poco sappiamo .a tal riguar<lo del'le particolarità morfologiche perfino delle regioni il cui valore è fondarmentale nelle funzioni psichiche. _Si posseggono numerosi dati sulla testa e la capacità cranica nelle razze e nei sessi. Se ne hanno di interessanti sulla circonferenza della testa, a!lla nascita, in Negri e in Europei. Nei BibliotecaGino Bianco In Africa, procedendo da Nord a Sud, passiam-o dal più puro elemento arabo al più primitivo negro del centro-Africa per gradi e insensibilmente, s e n z a cioè incontrare mai una frontiera razziale. Di fronte a questo stato di fatto si può praticamente accertare la verità del seguente principio: è possibile la unione fra elementi vicini. è oltre modo pericolosa la Negri puri dell'America, diretti discendenti, quindi, di guelli importativi a cominciare dal XVII secolo, il Davenport trovò quella misura ~ggirarsi i°i ~edia, ~ei neon~ti,. sui 325 ~.., per passare a 337 nella pnma settimana d1 vita. Il Martm, invece, dà per i Tedeschi,ila nascita, una corrispondente misura di 347 mm.; ·per i lgi di 335 mm.; per i Fr:aneesi di 429 mm.; per i Russi di 2 IJilID.; per gli Ebrei di 327 mm... mentre il peso del corpo I neonati è alfincirca lo stesso o magari superiore nei Negri. Alle differenze accennate è da aggiungere l'.aversi non raro nei Negri uno spessore notevole nelle ossa craniche, sebben,e non aocompagnato da una corrispondente maggiore robust zza del rimanente dello scheletro. A uguaglianza, perciò, di circonferenza massima della testa, nel neonato quanto nell'adu:lto, in Bianchi e in egri, la capacità del cranio e quindi ~ massa cerebrale viene ad essere mino~e in questi ultimi. Alnche il peso del cranio, nel secco, non trovasi, allora, in uno tesso rapporto rispetto al peso òel corrispondente cervello nei vari tipi umani. Evidentemente le misure della testa non pos no interpretarsi senza dare il debito valore a que5ti àiversi fattori, nonchè alla probabile identica composizione chmnica I del cervello da uomo a uomo, e soprattutto da razza a razza. La capacità media del cranio nel .maschio adulto, secondo il Martin, è di 1530 eme. 1''egli Olan'1es~ -di 1538 nei Savoiardi, di 1546 negli Svizzeri, I di 1559 nei Pari~ di 1564 nei

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