La Difesa della Razza - anno I - n.2 - 20 agosto 1938

I • E' stata in questi giorni da qualcuno avanzata la domanda se l'adozione da parte nostra di un categorico e assoluto indirizzo razzista possa essere in antitesi con la politica filoislamica instaurata e con tanto successo perseguita dal Governo Italiano, se la dichiarazione di piena intransigenza nell'applicazione di tale principio possa in qualche modo alienarci la profonda simpatia che nutrono verso di noi i popoli seguaci dell'Islam. Crediamo che si possa rispondere nella più recisa maniera che un simile dubbio non ha alcuna reale consistenza e che non regge ad una critica anche non molto profonda. Il mussulmano non è razzista, anzi è decisamente antirazzista, come ha potuto facilmente constatare chiunque abbia viaggiato a lungo o abbia dimorato in un paese mussulmano . Constatazione che è stata assai di recente ribadita dallo Sceicco el Maraghi, Rettore dell'Università di el Azhar a proposito del movimento panarabo che si sta fortemente affermando in Egitto. Dopo avere fatto rilevare che panislamismo e panarabismo sono due concezioni e due orientamenti assolutamente diversi, lo _Sceicco el Maraghi ha precisato che la caratteristica unica e vera del mussul mano è quella di segurre i dettami della sua religione e che perciò non esiste distinzione fra mussulmano e mussulmano, e che non vi èJ di conseguenza, differenza alcuna fra un siriano e un indiano, ·fra un berbero e un somalo. Il mussulmano è sop attutto e innanzi tutto un fedele del Corano, è una particella della grande famiglia islamica; giacchè la religione tutti unisce e tutti eguaglia di fronte a Dio e di fronte- a Maometto, così come e scritto nel libro sacro: « ecco la vostra nazione, essa e. una ed io sono il suo capo che dovete adorare >. La dottrina islamica ,e sotto questo punto perfettamente definita; chiunque è fe ele ai principi della religione coranica è nella grazia ili Dio, e quindi è up buon figlio e un buon fratello, e come tale è uguale a tutti gli altri, qualunque sia la sua p evenienza e il suo colore, qualunque sia la sua origine il suo passato. Cosicchè chi si soffJrmasse a questa prima constatazione, sarebbe portato I pensare che gli islamici non possano vedere di buon occhi.o una politica decisamenté razzista. El Gatran: scuola coranica. 14 BibliotecaGino Bianco

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