La Difesa della Razza - anno I - n.2 - 20 agosto 1938

11cipesse egiziane. capelli rossi o biondi,, non è segno ohe questi individui abbiano un'altra origine, poichè come fuadimo ltrato il Livi essi presentano ancora più degli altri spiccate le cara teristiche ebraiche. Da quanto è stato detto scaturisce I evidente come il razzismo italiano, pur essendo contrario a qu"lsiasi distinzione tra razze superiori e inferiori e pur rispettanao le altre civiltà, reagisca profondamente contro ogni forma _ i alterazione della nostra razza e di devia.zione della nostra civiltà. Questa azione politica ha le sue ragioni essenziali nei dati della. bioloeia, la quale insegna la impossibilità di assimilazione di elementi razziali eteliOgenei, poichè la presenza di tali elementi ha una funzione disgregatrice, rompendo la perfetta armonia che caratterizza sotto diversi aspetti una razza pura . .Ma il razzismo italiano non p_uòlin:titarsi ad un semplice atteggiamento di difesa. In realtà esso, quale logica conseguenza ed e,·oluzione di tutta la politica. fin qui seguita dal Regimé, si propone soprattutto di indirizzare sempie ~iù gli Italiani verso gli ideali eterni della razza. Sotto ques o punto di vista, quanto è rig. 8 - S. Giorgio di Donatello. stath fatto in Italia potrebbe se1:tre a qualsiasi altro paese poichè il movimento razzista dedsamente qualitativo prende co istenza quando già da tempo e stato impostato il razzismo da un punto di vista generale. I.fattuale nostro movimento apwre quindi come una consegu~za di quella grande battagiiJ che da tempo si combatte in Ita -a contro la crisi di valori spÌ ·tuali dell'Europa democrati ebraizzata. Un aspetto particolare di questa crisi è quella profonda malattia, dominante in olti paesi di Europa, che è la perdita della coscienza cli un legame tra uomo e uomo della stessa razza. Queste considerazioni assumono tanto più valore quanto più voluta è la nostra razza. A mi ra che l'umanità diventa più vecchia, il peso dell'eredità div nta maggiore. Oggi soltani to l'eredità può lottare contro l'er dità, avendo essa solo la possibilità di dissociare con l'im:rocio i caratteri fissati in unal razza, opponendogli dei carat eri contrari. BibliotecaGino Bianco Fig. 4 - Testa di figura alata di Ninive. Allorquando due razze molto <lifferenti si incrociano, il risultato è disastroso per ambedue, poichè ben tosto appare una razza intermedia, che dal punto di vista intellettuale può talora rappresentare una specie di media tra le due razze, <lalle quali è sorta, ma che moralmente è sempre inferiore all'una e all'altra. Dissociato così in un individuo tutto il suo passato ereditario, esso ondeggia forzatamente tra due morali differenti; per lo più eredita dalle due razze soltanto quello strato inferiore di primitività che si trova in tutti i popoli sotto gli strati, talora imponenti, sovrappostisi lentamente. Mai i meticci hanno fatto progredire una società, poichè non hanno mai fatto altro che degradare, abbassandole al loro livello, le civiltà delle quali avrebbero dovuto essere gli eredi. Il• risultato disastroso dell'incrocio di elementi eterogenei era perfettamente noto ai popoli dell'antichità. Grazie al sistema delle caste, potentemente appoggiato dalla religione, gli antichi Arii, quando penetrarono nell'India, abitata da altri popoli, poterono preservarsi da ogni imbastardimento e dalla deg.enerazione e assorbimento che li minacciava. Il ritorno alle vecchie e salutari leggi della razza apparirà tanto più giustificato quando si consideri che l'umanità nel suo sviluppo progressivo non mostra affatto una tendenza delle razze a ugualizzarsi, ma al contrario a differenziarsi sempre maggiormente, come del resto si verifica negli individui. Pochi paesi hanno dato nel corso della storia un così grande numero di uomini superiori come il nostro. Come il merito di questi uomini è stato di sintetizzare in un <lato tempo la civiltà della razza italiana, così essi anche biologicamente ne rappresentano la incarnazione. E' verso questo ideale, che saranno potenziate sempre più le nostre antiche virtù I GUIDO LANDRA Assistrnt.· di Antropologia nella R. Unil't•r1ità di Roma

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