La Difesa della Razza - anno I - n.1 - 5 agosto 1938

polemiea UNA QUESTIONE DI GENIO Si può ben dire che soltanto alla fine degli accoppiamenti vaghi, nefari, come li chiamava Vico, possa aver principio la civiltà, con lo stabilirsi della certezza delle genealogie, primissima opera dell'immaginazione divina, e lo stabilirsi del costume di conservare la purezza delle famiglie, in cui consiste anche la dignità degl'imperi di non mescolarsi con i barbari e non violare il costume dei soggetti, senza della quale si è corrotti e niente altro che corruttori. Questa mi sembra la più ovvia ragione d'ogni questione di razza e perciò anche di quella sollevata e vittoriosamente condotta dal Regime. Ma è una ragione religiosa e quindi ci fa dubitare che si possa trattare di una questione propriamente di razza, a meno che non vogliano ritornare al punto di spiegare la religione con le scienze naturali. E c'è un'altra ragione, che ci costringe ad escluderlo, que ·· a appunto della condizione degli ebrei. Cl i ebrei sono soltanto una parte della loro razza e la ,:::·~stionedegli ebrei deriva soltanto dagli ebrei, cioè per niente affatto da altri che pure sono della stessa razza. Deriva dall'essersi conservati una nazione, sebbene sparsi fra gli altri popoli, e dall'avere, in questa condizione, interamente abbandonato l'uso popolare della lingua e così interrotto ogni sviluppo dell'immaginazione e per conseguenza ripiegata la forza interiore tulla nell'intelletto, venendo a gravitare perciò sugli altri popoli, col solo peso della materia, come avviene della natura umana, quando rimane staccata dai fini del genio nazionale, e come accade di tulle le classi colte, a principiare per eccellenza dalla crosta ciceroniana, che avrebbe soffocato il destino di Roma, se Cesare non l'avesse rotta. Si tratta dunque d'una tragedia del genio, e credo francamente che se non fosse una questione poetica e perciò di vera politica, sarebbe barbara, e nessuno di noi se ne sarebbe occupato, a principiare da Mussolini, e che il suo interessare e metter radici non dipenda affatto dalla sua apparenza di razza, ma da un interesse nuovo in noi rinato di riunire genio e politica, che già si sente soffocato dal sistema francese, lo scuote alle fondamenta, e si prevara a riordinare l'Europa. 26 BibliotecaGino Bianco Che in questa tragedia del genio stia tutta la questione ebraica, lo puoi toccare con mano, considerando un altro popolo, che vivendo in una condizione prossima a quella degli ebrei, è giunto alle stesse conseguenze, pur essendo del nostro stesso sangue. La rivoluzione francese non nacque, come la civiltà, dalla poesia. Nacque dalla riflessione. Col suo furore, fu tutta costume corrotto e non potè essere creativa. Nacque dal peso materiale <l'una classe già formata e domi; nante. Ma con la rivoluzione, il più razionale paese di Europa, qual'è la Francia, riuscì ad ordinare quel popolo dei popoli, che è la borghesia, facendo quella trasformazione della civiltà in cultura, che la mise a capo del sistema europeo. Incapace di arte, incapace di poesia, tutta società, economia, cultura, questa è la borghesia. Che differenza c'è fra borghesi ed ebrei? Che gli ebrei sono rimasti fedeli all'unità della loro nazione, senza avere più patria; i borghesi se ne sono staccati, pur abitando la loro patria, e formano una società di tutti i paesi. Gli ebrei sono stati costretti ad abbandonare l'uso popolare della loro lingua, i borghesi, conservando la lingua, l'hanno ridotta un gergo ironico e razionale, soltanto uno strumento di comunicazione, e parlano lingua francese, senza necessità e per costume. La differenza è che quella degli ebrei è una tragedia, quella dei borghesi una degenerazione. Gli ebrei si trovano ottimamente nel sistema francese, sembra fatto per essi, essi stessi hanno aiutato la Francia a farlo. Da Madrid a Mosca a Cairo, diciamo pure a New York, in tutto il campo della rivoluzione francese, ci sono ebrei~ ma soprattutto ci sono e ci si trovano ottimamente i borghesi. Dove c'è un borghese, c'è il sistema francese, ed il sistema è quello che conta, perchè la Francia non l'avrebbe potuto fare di soli ebrei, e non sarebbe un siste- · ma, se fosse di soli ebrei. E' il sistema francese, si chiama borghse, è fondato sulla degenerazione dei popoli. Può la Francia tenere ancora il mondo, con questo sistema? • Ecco la vera questione. MASSIMO LELJ

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