La Difesa della Razza - anno I - n.1 - 5 agosto 1938

• • • • • • 1ops1c1 co·tellate cli fiori: dall'orgia dei colori della fioritura dell'alta ~on~agna. alla magnificenza dei toni caldi. verdi, purpurei. gialli dei pampini dei vitigni che rive tono le no tre colline e alle me i dorate che si incurvano otto la carezza del vento o i qua ano otto la percossa della bufera. E questa im• men a varietà di colori, di forme, di e pre ioni del la vita. è tutta avvolta dalla calda luce del no tro cielo lumino O e Leco, è tutta vibrante del calore del ole che e prime dalla terra la linfa che . corr a rrndere turi?ide le !!emme. i fiori. le frutta. Tutta que la mera iglio a armonia di colori di luci tutta que la varietà di forme co ì perféttamente intonale. tull~ queto su eguir i e inframmezzarsi di quadri empr differenti e empre stupendi, ha inciso nel cervello del la no tra razza un'orma profonda, unica, inconfondibile. a ·olutamente diver· sa da 4uella da ogni altra po eduta. Il culto della bellezza, la gioia della vita. la ricerca dell armonia delle forme e degli alti. la dedizione profonda alla natura come e altazione del proprio io. il profondo en O di olidarietà e di fratellanza, che ono le caralteri·tiche della psiche dell'italiano, hanno la loro oriaine in que La costituzione dell'ambiente naturale. E perciò ogni italiano ha profondamente radicato in sè il culto dell'arte; per questo l'Italia ha avuto empre un'arte •ua prop_ri~, ~nica unitaria e pressione di questa tupenda natura; e I p1randosi a quelle forme, a quelle luci. a qu i colori. che le arti figurative hanno dato i loro capolavori. Da oanuna i prigiona l'adorazione della luce, del colore, della 0 forma; ~vunque vi ~ l'esaltazione della natura; ovunque i è la negazione del chmso, del cupo, del riflesso; l'arte fiauraliva non è mai dura, arcigna, costretta entro una cerebralità puramente voluta, ma in es a vi è sempre l'anima che canta, che c~nta la. natur~, _qu:lla_ natura che San France co, il più italiano dei Santi 1taham amava come nes uno più di lui ha amato, perchè in quell'amore e in quell'e altazione Egli entiva l'esaltazione delle opere di Dio, sentiva l'amore deali uomini verso le opere di Dio e verso i fratelli. b E questo canto che si sprigiona dall'architettura, dalla pittura e <lalla scultura, questo canto che diviene vero canto nella nostra musica e nella nostra poesia estrin ecazione oaaet· . d 1 ' Cb hva e la natura che ci è stata donata è l'espre sione della BibliotecaGino Bianco razza· itaiana p iche dell italiano; canto che è in tutta la no tra razza ·ouo una forma ubco ciente, ma che affiora ad o!?ni i tante nell'artigiano che modella un oggetto e cerca imp~imergli l'impron· la del bello, nel costruttore che dà alla sua opera una forma per onale, nel contadino che tende i tralci della vite in una ~erta armonia, nell'arli la sommo che esprime dal uo cervello il capolavoro. Ma olio que la espre ione della forma e altata nelle ·ue più perf elle e trin ecazioni. la un'altra profonda caratteristica della p iche della no tra razza: quella della intuizione del fenomeno fisico e della ricerca della sua pieaazione. ulla gioia della sen azione e teriore. che t quella che ha modellato in primo tempo il nostro cervello e il no tro animo e loro ha dato il bi ogno del culto del bello i inne ta la p iche profondamente ragionante, i impianta il cervello cogilanl~. eh~ analizza il fenomeno e lo vuole comprendere, che analizza 1 falli e ne vuole indagare la piegazione ed i nes;·i. ond quell'altro a petto. espre ione della nostra poliedrica razza_. ~ell_e. grand~ ~ntuizioni filo ofiche, dei grandi ordina- ~enl1 g1und1co- ocial1, del1e grandi scoperte cientifiche. E' il ciclo del pensiero che si rinchiude e conchiude. on è l'accel· taz~one supina del fatto. non è la emplice ammirazione, l\·:-aJ. taz1one del fenomeno naturale. ma è la di amina profonda de: problemi che l'o ervazione di quei fatti pro oca e favori:-:cc. 11. cer\'el lo italiano è perciò eminentemente co truttivo. pcrcep1 ce le en azioni e di quelle gode e quelle riflette nella ercn~tà dell'animo 'UO. nella esaltazione della bellezza, ma poi d1 cende profondo fino alle radici di quelle en azioni, le elabora, le eleziona, le organizza, le raffronta ·e ne deduce i grandi principi, le grandi legai, le grandi dottrine, le arandi intuizioni, che ono poi l'e pre ione più alta e più ~10bilr del no lro ingegno. E quale sinle i di que la doppia elaborazione caturisce l'ultima e la più perfetta delle caratteristiche p ichiche della no• tra razza: l'amore profondo della propria terra, delle proprie glorie, delle proprie tradizioni, imagine compie iva di quello che è il pa ato lontano e il pa. salo di ieri, di cui l'ila• liano è ommamente gelo o, perchè in quello è compendiala tulla la ua toria millenaria, che è poi la Loria del mondo. La razza italiana ha perciò queste caratteristiche biop ichiche. che ono ue ed e clu ivame11te ue; caratteristiche che ali sono tate impres e dai fauori naturali ambientali. L'ambie,~te ha modellato la psiche aell'italiano, e poichè questo ambiente è unico e nessun altro paése del mondo ne po siede di eguali. co ì anche la razza che vÌYe in questa nostra terra ha una ua impronta p icologica che le è esclusiva; più ancora dei tratti ornatici, più ancora delle trullu re morfologiche, la razza ita1 iana ha una sua a soluta individualità psichica e spirituale: quella che l'ambiente le ha offerto, quela che '1a natura, co ì varia, co ì profonda, così tupenda, le ha impresso, dandole co ì il dono della serenità, della giocondità, della laboriosità. dandole quella cerebralità spirituale che è il culto del bello. delht cienza, della filosofia, il culto della forma e il cult~ del pensiero, il culto soprattutto della sua unicità, della sua grandezza e del uo destino, che fanno perciò del popolo ita· liano un'unità razziale compatta, omogenea e coonpleta. Prof. EDOARDOZAVATTARI Direttore dell'Istituto di Zoologia della R. Univerlità di Roma 21

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