La Difesa della Razza - anno I - n.1 - 5 agosto 1938

mientenaturae e caratte Categorici e infrangibili ono i rapporti che legano gli or· ganL rni con l'ambiente; categorici perchè !'organi mo. per la ua ste ·sa natura di \·ivenl . è necc ariamente sotto po to ai fattori che d'ogni ir,torno lo circondano e lo premono, e di conseguenza deve e -,ere slrulluralmenle e funzionalmente orga11ato in modo da armonizzar~i con quelli; infrangibili pereh-.. l'organismo, in quanto è un vivente, dipende dai fattori ambientali per il suo sostentamento, per la sua difesa, per la sua ef fìcien7a vitale. Que ta legge biologica un"iversale, che regge la vita di tutt 1 gli organismi, si applica evidentemente anche alla specie umana, di gui ·a che ciascuna razza po iede un uo tipico com· ple·so anatomico e fi iologico pienamente ri pondente a quelle chP ono le esigenze che le vengono impo te dall'ambiente 111cui vive. Tuttavia }'organi mo umano ha in confronto di quello di molti altri viventi, una più grande pia ticità e una adattahilità maggiore, co icchè è in grado di tra ferir i, enza grave danno, in ambienti parecchio diver i; può più facilmente inquadrarsi nelli> più difTer nti contingenze, ia in forza di questa ·ua naturale pia ticità, ia per il fatto che con la ua intelligenza riesce a creare intorno a è artificialmente un com· plesso di condizioni pienamente intonale alle ue inderogabili 11ecessità di esi lenza. Questa azione modellatrice e selettrice e ercitata dall'ambiente sulla morfofi3iologia dell'uomo i estrin eca in maniera tale da es ere del tutto con ona a quelle veramente profonde differenze organiche che di Lino-uono le grandi razze fra di loro: tuttavia quando dalle 0 randi razze i pa a ai gruppi minori questa azione. anzichè olo armonizzar i con le caratteri. tich0 che ono proprie a eia cuna di e e. i f à più accentuata e più impellente. così da contribuire a veramente modellare i gruppi minori. Co icchè se meno profonde ono, entro !"ambito delle 0 randi razze, le differenze omatiche eh caratterizzano i ·ingoli grup· pi, e se spes o si trovano frammi ti in uno •te o gruppo caratteri morfologici alquanto diver i e qualc-he olla. anzi, comuni a gruppi v1cm1, marcati ima è empre. di contro. la differenziazione psichica. che è la più tipica espre··ione di razza. L'Italia, circondata quH i per intiero dal mare. recinta a settentrione da un'alta cerchia di monti. percon,a per tutta la sua lunghezza dal la catena appe!lnina. oleata da innumeri fiumi, mostra già n Ila ma truttura fi ica le caratteri ·Lichc di un profondo dinami mo, l'impronta accentuati ima di un movim,.nto generale. 11 mare sempre mutevole e eternamente mo o; la mo11tag:1a fra tagliata, rotta, proiettata superbamente , er o il cielo; il flusso delle acqu~ impetuo e o gorgoglianti giù dalle alte valli verso la piana, esercitano sulla no tra p5iche un'azione pia matrice di capitale importanza, provocano uno tato dina· mico parallelo nell'uomo, timolano incon ciamenle. ma profondamente, quello spirito di attività, di comhattività. di conqui ta che è caratteristico dell'italiano. Le terminate pianure dell'Europa orientale, dell' ia, del- !' Africa o delle Americhe, piatte, uniformi, monotone. danno l'imagine della stasi, di quell'infinito immobile che preclude. per il fatto stesso della sua incommen urabilità, ogni po ibilità di mutamenti e di reazioni, per cui provoca nella p iche drll'uomo il senso della nullità del proprio io dell'inutilità di, un ·auività intensamente fattiva, donde deriva quel profondo 20 BibliotecaGino Bianco enso di fatali.mo, di abulia. che carlttterizza per lo più le genti di qu--lle terre e ne fà dei popoli, in generale, profondamente pass1v1. Di contro il terreno rotto, elevato, continuamente diver o. che e·prime nella rudezza delle sue pieghe, delle ue cime, dei suoi rilievi, l'espre ione di profonde attività endogene. di va ti ommovimenti, di lolle gigante che e rinnovatrici; il ritmo delle acque dei fiumi, che sembra additi la nece ità di eguirne la cor a verso le piane uberto e; il movimento irrequieto. perenne, po 'ente del mare, che intetizza e ublima il · en o del mutevole, dell'incalzante, dell'ignoto provocano nell'animo umano quel profondo pirilo di dinamismo di nece · sità di vincere gli o tacoli, di dominare con la propria forza le forze della natura, di crutarne Lutti gli a petti, di vedere empre più lontano, di foggiar i un corpo ed una mente model lati su quello· stesso piano di movimento e di forza. Tale è appunto l'italiano, aldo e ferrigno come le ue montagne; volitivo e ardito come le cime che vettano ver o il cielo; ardimento o e ansio o di nuove vie come gli additano i corsi dei uoi fiumi e gli orizzonti del uo mare; pia tico nelle ue capacità intellettive e fattive come richiedono a petti naturali co3Ì mutevoli e co ì differenti; duttile come gli impongono le nece ità delJa vita dura, che deve svolgersi ora . ul monte ed ora ul piano, ora fra le nevi ed ora sul mare. Donde quelle caratteristiche perfettamente tipiche ed e cluive della razza italiana: della re i lenza e dell'amore al lavoro. della possibilità di impo ·es ar i di qualunque tecnica e di volgere le attività più diver e. di concepire la vita dura come la vera vita. la vita quale è impo ta dalle condizioni naturali ambientali. Ma u questa natura fi ica già co ì variamente modellata e co ì polimorfa, i dispiega tutta la vita vegetale tupenda, multiforme, policroma. on il paesaggio uniforme; non la foresta equatoriale verde. uniformemente, esasperala.mente verde; non la tundra piantata di alberi tutti eguali, dalle foglie glauche e dai pallidi tronchi; non ha steppa ricoperta di sterpaglia e appena punteggiata di arbusti contorti e meschini; ma una polifonia di forme vegetali e di colori diversi, dai boschi di conifere dai tronchi rosseggianti e dalle foglie verde-cupo, agli oliveti argentati; dai bo chi di quercie, <li lecci, di elci, alle praterie

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